Via libera in Consiglio al piano delle alienazioni 2017

Via libera stasera (28 marzo) dal consiglio comunale di Lucca al piano delle alienazioni 2017, con 16 voti favorevoli, 4 contrari, un astenuto e un non voto. Si tratta dello stesso piano emerso dall’ultima variazione effettuata lo scorso 11 ottobre del 2016, dopo le varianti dell’ex oleificio Borella e dell’ex guardia di finanza. Vi sono inseriti l’ex carrozzeria di via Brunero Paoli, per cui ancora non è stata formalizzata la richiesta di utilizzo da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, l’ex guardia di finanza di piazzale Risorgimento e la porzione a sud est della Manifattura Tabacchi. A questi immobili per la prima volta si aggiunge anche la valorizzazione del complesso del mercato del Carmine. Il piano ha un valore complessivo di 7,19 milioni di euro. “Come sempre – ha spiegato l’assessore al patrimonio Antonio Sichi – abbiamo predisposto un piano realistico, un atto propedeutico al bilancio preventivo, che lasceremo alla nuova amministrazione ma limitandosi al 2017, come atto non vincolante e allo stesso tempo di responsabilità”.
Piero Angelini, consigliere comunale di Governare Lucca, prende subito la parola sul capitolo Manifattura Tabacchi: “Abbiamo approvato per tre anni una vendita dell’intera area della Manifattura dove non insistevano i lavori Piuss per sei milioni di euro – afferma -: ora in questo piano le cifre sono diverse, l’amministrazione dica esattamente di quale porzione si tratta. Mi preoccupa ad ogni modo che la prima asta sia andata deserta, così come credo accadrà per la seconda”, ha aggiunto Angelini sollevando la questione dell’eventualità che al termine della procedura si vada alla trattativa diretta.
Roberto Lenzi, consigliere dell’Idv, solleva alcuni rilievi critici di carattere tecnico e pone una questione di nullità dell’atto stesso. Questo perché, spiega, vengono indicati beni da alienare non determinati nella loro dimensione. Nel mirino poi l’indicazione sulla vendita diretta dell’immobile di via Brunero Paoli inserito nel piano con indicato il prezzo di base d’asta. Lenzi si è detto poi contrario alla vendita della porzione della Manifattura Tabacchi. Secondo il consigliere Idv l’operazione migliore sarebbe stata quella di riportarvi funzioni, soprattutto quelli finanziari, di cui è rimasto sguarnito il centro storico.
“Noi – ha detto la consigliere di Fds, Roberta Bianchi – temiamo che l’alienazione di certi beni si trasformi in una svendita. La Manifattura ad esempio dovrebbe rimanere una risorsa per la città. Sul Carmine credo che sia sbagliata la scelta di affidarlo in gestione ai privati”.
L’assessore Antonio Sichi risponde subito ad Angelini sulla questione Manifattura: “La parte che si vuole alienare è di 6.240 metri quadrati: si tratta della Stecca che nel Piuss originario in parte era destinata al contratto sul disagio”. E sulla vendita rassicura: “Se la nuova gara andrà deserta la nuova amministrazione farà le sue valutazioni del caso”, ha detto Sichi: “La normativa vigente – ha spiegato – consente di andare a trattativa privata dopo la seconda asta andata deserta, le stime sul valore dell’immobile sono state fatte dagli uffici”. Sulle destinazioni poi della Manifattura si aperta una parentesi fra Angelini e l’assessore Sichi. Poi la replica dell’assessore è giunta a toccare il capitolo Brunero Paoli: “E’ possibile andare direttamente a trattativa privata in presenza di condizioni di pubblica utilità e il prezzo è quello del bando”, ha spiegato ancora l’assessore.