Workshop Seleco, premiato il progetto vincitore

2 aprile 2017 | 17:44
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Workshop Seleco, premiato il progetto vincitore

Si è tenuta ieri pomeriggio (1 aprile) in San Micheletto la presentazione dei lavori elaborati dai 15 giovani designer ‘televisionari’ riuniti a Lucca per il workshop dal quale sarà rilanciato il marchio Séleco. Il progetto migliore, tra i 5 prodotti, è stato riconosciuto al gruppo composto da Nazzareno Ruspolini e Dominique Burrafato dell’istituto europeo di design (Ied) e Caleb Antwi Manu dell’istituto superiore di industrie artistiche (Isia). Il concept ‘choose your style’ ha convinto la giuria, composta dall’assessore all’urbanistica del Comune di Lucca, Serena Mammini, da Enrico Ligabue, direttore commerciale di Twenty (l’azienda che ha acquisito il marchio Sèleco), Alessandro Zucchini, direttore marketing Twenty, da Enrica Ruggeri, partner della Aurelio Latella advisory e Francesco Subioli, art director dello Ied e membro esecutivo dell’associazione per il disegno industriale (Adi). Il workshop è stato occasione di promozione della città: circa 30 persone, tra professionisti internazionali e staff, hanno conosciuto Lucca e si sono detti affascinati dalla grazia delle sue proporzioni, dallo stile di vita e dall’equilibrio delle sue architetture. Un’occasione, quindi, di “marketing territoriale” non convenzionale.

Televisori reinterpretati come oggetti di arredo, capaci di esprimere una valenza estetica anche da spenti, attraverso un mix di materiali ricercati e geometrie che strizzano l’occhio alle famose sedie cantilever e al design di Alvar Aalto. Ma anche tv portatili ispirati alle fonovaligie del passato, telecomandi che recuperano in chiave vintage la gestualità analogica e tv totem pensate per riguadagnare, nell’epoca del second screen, la loro centralità nello spazio domestico: questi gli esiti del workshop che ha visto Lucca come musa ispiratrice di creatività e innovazione. “Ho avuto modo di apprezzare i vostri lavori e ritengo che tutte le idee nate in questa settimana abbiano un alto potenziale di sviluppo – afferma Serena Mammini salutando i giovani interior e product designer – per il rilancio di un marchio italiano storico come Séleco. Spero che abbiate avuto modo di passeggiare, nel tempo libero, nella nostra città e che vi sia rimasta nel cuore. Ringrazio in modo non formale la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e la Fondazione Uibi per aver ospitato, in un ambiente accogliente e armonico, la nascita di nuove idee. Grazie in particolare al suo presidente, Paolo Razzuoli, per la sensibilità al tema dell’arte applicata all’industria”. Per valutare i lavori sono stati presi in considerazione il design, la novità, la fattibilità e l’accuratezza. “Avevamo annunciato che con Séleco ci eravamo dati una missione sfidante: puntare sul valore aggiunto e sulla forza evocativa del Made in Italy – ha dichiarato Maurizio Pannella, amministratore unico di Twenty spa – e l’iniziativa del workshop va esattamente in questa direzione, costituendo un primo tassello della nostra ambiziosa strategia di rilancio. Assieme al brand abbiamo acquisito lo stabilimento di Pordenone, con tutte le linee di assemblaggio, la dotazione industriale e l’heritage del marchio, fatto di stampi, progetti e prototipi che vogliamo riportare alla luce perché ci restituiscono una pagina importante del nostro passato industriale”.
“Quando ci è stato dato l’incarico di supportare la proprietà nel rilancio di Sèleco in Italia e all’estero – spiega Aurelio Latella amministratore e founder dell’omonima società di advisory – abbiamo subito pensato che una connotazione distintiva del prodotto in un mercato ultra-maturo come quello dei televisori, potesse avvenire solo attraverso un investimento in chiave design. Per questo, forti della nostra esperienza in iniziative analoghe maturate in altri settori (food e manifattura in primis), abbiamo lanciato l’idea del creative camp”.
“Sono stato il primo a credere nel progetto e a sponsorizzarlo in azienda – ha sottolineato Alessandro Zucchini, direttore marketing di Twenty – e ho vissuto tutta la settimana accanto ai ragazzi che hanno partecipato al workshop, seguendo passo dopo passo il processo creativo e toccando con mano il talento e l’energia di questi giovani, alcuni dei quali hanno presentato idee progettuali meritevoli di essere approfondite industrialmente”.