Comitato e petizione contro centro polivalente ad Antraccoli

12 aprile 2017 | 11:17
Share0
Comitato e petizione contro centro polivalente ad Antraccoli

Un’assemblea infuocata. Ad Antraccoli quello che doveva essere un incontro pubblico per spiegare i progetti dell’associazione La Biribaola per il nuovo centro polivalente in una parte di area Peep, dopo l’ok alla variante urbanistica in consiglio comunale, si è trasformata in un duro j’accuse da parte di alcuni residenti all’ipotesi di progetto.

L’associazione, in apertura, e davanti a una platea composta da cittadini residenti nella zona e non solo e ad alcuni esponenti politici come il candidato sindaco Remo Santini, i consiglieri comunali Roberta Bianchi e Roberto Lenzi ed Eugenio Santelli, candidato consigliere per Casapound e residente ad Antraccoli, ha spiegato le possibili ipotesi per la realizzazione del centro polivalente, corredato da attrezzature sportive come campo di bocce e campo da tennis. Ma dalla platea si sono subito sollevati dubbi e polemiche. Di merito e di metodo. Innanzitutto è stata stigmatizzata la mancanza di trasparenza da parte dell’amministrazione comunale e della stessa associazione paesana sull’ipotesi, presentata al Comune già nel 2012 e che solo ora affiora, a detta di alcuni residenti della zona, in atti ufficiali. Nel merito, poi, alcuni cittadini sollevano dubbi sulla viabilità della zona, visto che l’area è corredata soltanto da due strade parallele senza via di sbocco e che servono solo come accesso alle abitazioni.
Secondo quanto emerso in consiglio comunale per il futuro dell’area, comunque, sarà il Comune a emettere il bando per l’edificazione del centro polifunzionale, che dovrebbe diventare luogo di incontro per le associazioni che operano sul territorio, spazio di ritrovo per gli abitanti (in particolare, la popolazione anziana) e dovrebbe anche vedere la realizzazione di un’area performativa (piccolo teatro) e di un percorso vita per bambini. Un’ipotesi che non piace ad alcuni residenti che, contro l’ipotesi, hanno già costituito un comitato bipartisan e fatto partire una raccolta firme nella zona, che ha raggiunto già quota 200, metà delle quali raccolte proprio dai militanti Casapound. E mentre si valutano le eventuali osservazioni da presentare all’adozione della variante urbanistica alcuni pensano già a strumenti legali per opporsi all’ipotesi ventilata.
Una querelle che, peraltro, arriva in piena campagna elettorale e che potrebbe diventare argomento caldo dei prossimi mesi.
Secondo la consigliera Roberta Bianchi (Prc), in particolare, “l’associazione che rappresenta solo alcuni cittadini e non tutti prima di presentare la richiesta, avrebbe dovuto confrontarsi con gli altri abitanti della zona per capire se effettivamente l’esigenza era condivisa. Ciò non è stato fatto. Quello che più sconcerta è che i rappresentanti della Biribaola hanno pervicacemente continuato a sostenere la bontà della loro proposta, nonostante la vibrante e reiterata protesta di molti partecipanti all’incontro, che hanno addotto valide motivazioni per opporvisi”.
“La responsabile unica – attacca la Bianchi – è tuttavia l’amministrazione comunale, che ha deciso di dare seguito alle richieste di un’associazione del territorio, senza verificare la reale necessità dell’intervento e senza mai confrontarsi con gli abitanti interessati. Anche dopo l’approvazione della pratica in consiglio comunale e l’eco negativa che ne era seguita, non ha ritenuto di aprire un confronto, ancorchè tardivo, con i cittadini di Antraccoli. L’amministrazione comunale dovrebbe rappresentare gli interessi di tutti i cittadini e non di qualcuno. Il vecchio regolamento urbanistico aveva stabilito che l’area interessata da quel progetto doveva essere destinata a verde. Previsione a mio parere corretta. Con questo intervento invece, non solo si toglie un pezzo di area verde, ma si privatizza anche quello che oggi è uno spazio pubblico, affidandolo ad una associazione. Non dobbiamo inoltre dimenticare che è stato da poco adottato il Piano strutturale che dovrebbe essere lo strumento con cui si pianificano le scelte per il territorio e nel piano strutturale non si fa cenno alla mancanza di strutture sportive nella zona di Antraccoli. Evidentemente perchè già si sapeva, che si sarebbe adottata una variante ad hoc. La politica contrattata è il contrario di quella partecipata che l’amministrazione Tambellini ha sempre sostenuto di voler perseguire, però questo è esattamente quello che è stato fatto: una variante che puzza di clientelismo tenendo conto anche delle prossime elezioni comunali”.
“Anche ad Antraccoli l’amministrazione comunale targata Pd è andata contro i cittadini”. Ad affermarlo è Fabio Barsanti, candidato sindaco per le liste CasaPound Italia e Alleanza per Lucca. “Il progetto del centro polivalente al posto di un parco – continua Barsanti – è stato infatti approvato senza consultare i residenti di zona, che sono contrari. Li stessi vogliono preservare l’area verde, e la forzatura della maggioranza si spiega solo con la volontà di agevolare l’associazione Biribaola della moglie del consigliere Cantini, che vuole gestire il nuovo centro”. “La riunione di martedì scorso indetta da Biribaola per spiegare il progetto – continua Eugenio Santelli, candidato consigliere per CasaPound e cresciuto ad Antraccoli – certifica che i cittadini non sono stati coinvolti prima, ma a cose fatte. Fra l’altro alla riunione vigeva il divieto di fare foto e video, a maggior riprova della mancanza di trasparenza in questa operazione”.
“Chi abita intorno all’area interessata dal progetto sta già raccogliendo le firme per impedire il progetto – continua Santelli – ed è nato un comitato di residenti contrari allo smantellamento del parco, un’area verde apprezzata dai cittadini”. “E’ vergognoso – conclude Fabio Barsanti – che l’amministrazione comunale forzi una variante urbanistica così controversa a due mesi dalla fine del mandato. Il centrosinistra non ha rispetto né per l’istituzione comunale né per i cittadini lucchesi”.