
Continuano i problemi al pronto soccorso dell’ospedale S. Luca. A denunciarlo sono i sindacati che tornano all’attacco dell’Asl sui numeri dell’organico e criticano la decisione di spostare temporaneamente per un mese un medico dal pronto soccorso di Lucca a quello dell’ospedale Versilia. La goccia che fa, nuovamente, traboccare il vaso, rendendo secondo i sindacati ancora più difficile il lavoro del personale in servizio. Che soffre una carenza di organico ancora oggi irrisolta, spiegano le sigle, e aggravata da un certificato di malattia arrivato alle porte della Pasqua.
“Dopo ripetuti incontri tra direzione aziendale e organizzazioni sindacali alla presenza del Prefetto di Lucca – sottolinea Luciano Cotrozzi della Cisl Fp – e dopo che la stessa direzione in modo unilaterale ha assunto la decisione di attivare una riorganizzazione dimostratasi non certamente risolutiva per la soluzione delle criticità e che ha portato alla soppressione di una struttura importante e funzionale come la medicina d’urgenza, tanto da obbligare Cisl Fp ambito territoriale di Lucca a presentare specifico esposto alle autorità competenti, la direzione ancora latita sugli organici del pronto soccorso”.
“E’ il caso del personale medico per cui, appurata e dimostrata la necessità di un organico di 23 unità, ad oggi la situazione appare sempre più critica e per certi versi incomprensibile. Risulta a Cisl Fp – prosegue Cotrozzi – che i medici in servizio per il mese di aprile siano 20. Infatti dall’organico iniziale occorre evidenziare che un medico è stato trasferito in medicina prendendo una aspettativa di 6 mesi; un altro medico è diventato titolare della medicina generale e sostituito con un medico del 118. Nei prossimi tre mesi altri due medici lasceranno il pronto soccorso del S. Luca. Ma la perla che fa capire quale volontà ha la direzione su Lucca in generale e sul pronto soccorso in particolare è la decisione assunta – prosegue Cotrozzi – esclusivamente dalla Coordinatrice dei presidi ospedalieri della Usl toscana nord ovest Luchini e da direttore del dipartimento emergenza urgenza dottor Cellai circa il ‘prestito’ di un medico del pronto soccorso del S. Luca al pronto soccorso dell’ospedale Versilia. Decisione incomprensibile visto l’organico medico del pronto soccorso del S. Luca, ed estremamente grave e pericolosa per il servizio che anche a Lucca deve essere assicurato. Cisl Fp Sanità si chiede come sia stata possibile tale pensata, pur non credendo a certe malignità che affiorano negli ambienti lavorativi lucchesi di una scarsa neutralità gestionale e decisionale della coordinatrice dei presidi ospedalieri, vista la sua provenienza”.
Tutte problematiche condivise anche da Pietro Casciani della Uil Fpl e da Giovanna Lozopone della Fp Cgil: “Altro che 27 medici che dovevano essere nella pianta organica del pronto soccorso come concordato davanti al Prefetto nell’agosto scorso – scrivono i due sindacalisti – altro che piano di riorganizzazione disposto unilateralmente dall’azienda nel gennaio scorso contro parere di sindacati e lavoratori con la quale si era portata la necessità del personale medico a 24 unità; nessuna risposta sui temi quali piano iperafflusso e definizione criteri pronta disponibilità, sicurezza, stress lavoro correlato. In questi due mesi, marzo e aprile, i medici del pronto soccorso di Lucca – precari, convenzionati, dipendenti – sono passati da 23 unità a 21 più il facente funzione di primario. E come ciliegina sulla torta, l’Azienda ha deciso di spostare ora e per un mese un medico da Lucca al pronto soccorso di Viareggio. Come se non bastasse (può capitare) ecco che arriva l’imprevisto per i medici del Pronto Soccorso di Lucca: un certificato di malattia che costringe a modifiche dell’orario di lavoro proprio nel periodo pasquale con cambio di turni, superlavoro per chi resta e nessuno viene in nostro aiuto. Anche i Medici si ammalano e la responsabilità della sostituzione è dell’azienda non dei colleghi che hanno già il loro sovraccarico di lavoro. E le assunzioni promesse? I professionisti sono sempre a casa loro in attesa di una chiamata che non arriva. Nessuna risposta poi – proseguono i sindacati – neanche sui posti letto di terapia sub intensiva che non devono essere collocati in un pronto soccorso, ma nella Rianimazione. E i letti di osservazione del pronto soccorso che sono diventati una succursale della medicina o delle cure intermedie. La qualità dell’assistenza è peggiorata sostanzialmente nonostante l’abnegazione di medici, infermieri ed operatori socio sanitari. Nessuna risposta sui posti letto di terapia sub intensiva che non devono essere collocati in un pronto soccorso, ma in Rianimazione e i letti di osservazione del pronto soccorso che sono diventati una succursale della medicina o delle cure intermedie. La decantata riorganizzazione ha sensibilmente appesantito l’intero sistema, proprio come avevamo previsto e in più i barellati la notte ci sono ancora. Al personale non deve essere imposto un carico di lavoro insostenibile e tale da non assicurare più un ottimale qualità di servizio; qui si rischia che l’assistenza al paziente peggiori giorno dopo giorno per la rimodulazione, al ribasso, del personale, voluta dall’azienda nel gennaio scorso”.
“Per quale motivo – aggiungono Uil Fpl e Fp Cgil – e con quali modalità viene spostato un medico da Lucca a Viareggio? Chi e come si stabilisce una mobilità, sebbene si spera momentanea, senza informare le organizzazioni sanitarie, senza stabilire dei criteri? L’azienda deve sapere che i lavoratori sono stanchi di essere messi all’ultimo poso di una scala gerarchica che fa ricadere tutti i problemi su di loro. La direzione generale prenda atto che così non si può continuare. Il rispetto delle relazioni sindacali e dei lavoratori vale per tutti e il ruolo di garanzia è rivestito proprio dalla direzione generale. Non si può continuare ad avere rapporti con il dipartimento relazioni sindacali costanti e invece dall’altra parte avere dei capi dipartimento che continuano ad assumere decisioni senza neanche minimamente informare i rappresentanti del personale. Questo comportamento non verrà più tollerato”.