Cura dei beni comuni ai cittadini, ok al regolamento

Il regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura, la gestione condivisa e la rigenerazione dei beni comuni urbani è stato approvato stasera (20 aprile) dal consiglio comunale. Una proposta che porterà a stabilire “patti di collaborazione” per la cura e le gestione di luoghi o spazi della socialità, dalle aree verdi, ai parchi, solo per fare qualche esempio. Il testo è stato emendato grazie a suggerimenti arrivati durante la discussione in commissione e il dibattito in aula di stasera. Il via libera, dopo l’ok alle modifiche, è arrivato con 17 voti favorevoli (all’unanimità).
“Questa proposta – ha spiegato il vicesindaco Ilaria Vietina – deriva da un percorso durato anni che si è concretizzato con una sperimentazione denominata Impegno Civico che ha dato la possibilità ai cittadini di impegnarsi per la tutela dei beni comuni. Amministrazione condivisa propone una nuova collaborazione fra cittadini e amministrazione stessa. Il regolamento deriva dalla notazione che è aumentata nel tempo la possibilità per tutti i cittadini di valutare la presenza di beni comuni e farsene carico. Per beni comuni si individua un nuovo settore d’intervento su alcuni beni materiali che non possono definirsi né privati né esclusivamente pubblici. Nel nostro caso, significa individuare degli edifici dei luoghi o dei servizi evidenziati come importanti per la comunità e che sia necessario che vengano curati, con la sussidiarietà dei cittadini stessi. Sul nostro territorio esistono importanti possibilità di adottare questa soluzione ed è per questo che adottiamo questo regolamento. Saranno i cittadini a proporre soluzioni e a farsene carico. Per questo è necessario costruire delle condizioni per realizzare azioni dirette su questi beni. Per farlo si può utilizzare lo strumento dei campi di collaborazione: nel regolamento si indicano i principi e gli ambiti dei patti di collaborazione con i cittadini, in modo che essi possano intervenire in modo diretto e corretto”.
Il consigliere comunale di Liberi e Responsabili, Pietro Fazzi, prende la parola per fare delle proposte, che poi sono state accolte negli emendamenti al testo: “Trovo interessante l’impostazione – dice -: un lavoro forte sui beni condivisi era quello che mancava. Quando si parla della gestione condivisione e inclusività, quello che percepisco è che ci sia l’idea dell’affidamento in cura di un bene ad un soggetto collettivo che deve mantenere comunque una linea di condotta inclusiva. Forse sarebbe meglio che i soggetti interessati mantenessero la loro pluralità, in particolare pensando alla classificazione degli spazi pubblici come appare nel regolamento. Prevedere formule generiche per le definizioni potrebbe essere una scelta migliore”.
Il consigliere comunale del Pd, Renato Bonturi, presidente della commissione statuto e partecipazione, ha riferito del lavoro svolto nella redazione del regolamento: “Siamo partiti da un percorso di partecipazione e da una mappatura dei beni comuni del nostro territorio – spiega -: si mira al contributo individuale del cittadino, che spesse volte non viene considerato altrove. C’è invece la volontà di molte persone di mettersi a disposizione: questo regolamento cerca di dare risposta a questa disponibilità. I patti di collaborazione sono degli accordi non dei contratti, in cui il cittadino dà questa disponibilità a compiere una serie di azioni, per questo motivo il regolamento si mantiene generico”. “Concludiamo con il regolamento un lungo percorso – commenta la consigliera Pd Enrica Picchi -: è importante chiarire il senso dei patti di collaborazione, una sorta di patto di alleanza in cui il cittadino si vede riconosciuta l’iniziativa di fare delle proposte all’amministrazione sulla base di un elenco di beni che presenta il Comune”. “Questo è un regolamento che rappresenta un atto di coraggio dell’amministrazione – spiega Andrea Pini, consigliere comunale del gruppo misto -, perché anticipa i tempi rispetto al livello nazionale”.