‘Gabriele libero’, striscioni alle finestre a Lucca



Striscioni alle finestre dei palazzi della città per chiedere alla Turchia la liberazione di Gabriele Del Grande, lo scrittore e documentarista fermato dodici giorni fa e non ancora rilasciato dalle autorità, mentre si trovava al confine con la Siria per raccogliere materiale per il suo prossimo libro. L’iniziativa è stata lanciata oggi (20 aprile), all’indomani della manifestazione pubblica che ieri pomeriggio si è svolta in piazza San Michele, dalla Caritas diocesana e da altre associazioni pacifiste del territorio.
Lo striscione con l’immagine di Gabriele è stato appeso anche al palazzo dell’Arcivescovato. Una iniziativa che ha adottato anche il Comune di Porcari, dove è statoa affisso uno striscione davanti all’ingresso del palazzo civico con su scritto “Gabriele ti aspettiamo! La comunità di Porcari”. Il sindaco Alberto Baccini, postando la foto su Facebook, ha invitato tutti ad un sit in davanti alla sede del municipio sabato mattina (22 aprile) alle 11.
Intanto continuano gli appelli delle istituzioni. “A dieci giorni da quello che chiamo un sequestro contrabbandato da fermo di polizia, la voce dei toscani, attraverso il Consiglio regionale, deve levarsi forte: vogliamo Gabriele Del Grande libero”. Così il presidente del consiglio regionale della Toscana, Eugenio Giani, invita tutti ad una grande mobilitazione e annuncia l’esposizione di un manifesto davanti all’ingresso di palazzo del Pegaso per “dare sempre più eco a questa vicenda”.
“Guai a ripetere quanto successo per il caso Regeni. A noi tutti il compito di amplificare il grido del popolo toscano per Gabriele libero” continua Giani non nascondendo la sua preoccupazione. “Non concedere ai legali di poter constatare lo stato di detenzione del nostro concittadino non fa ben sperare”. “A maggior ragione la Toscana deve alzare la voce ancora più forte e il nostro Parlamento deve sbrigarsi ad approvare la legge che riconosce il reato di tortura” conclude il presidente. Un manifesto in sala Pegaso per il giornalista lucchese detenuto in Turchia è ciò che chiede Stefano Baccelli, consigliere regionale Pd, con una mozione che sollecita il massimo impegno e una costante mobilitazione da parte della Regione su questa vicenda. L’iniziativa è stata condivisa con i colleghi Pd Nicola Ciolini, Ilaria Giovannetti e Marco Niccolai.
“Tanta è l’apprensione per il nostro concittadino; il pensiero in questo momento va inevitabilmente ai suoi familiari, che vivono ore di angoscia e alle quali dobbiamo essere totalmente vicini – fa presente Baccelli –. Ieri a Lucca così come in tante altre città ci sono stati momenti di mobilitazione. È importante tenere alta la sensibilità per la richiesta di liberazione di Del Grande affinché le Istituzioni europee e nazionali si attivino per garantire al nostro concittadino e a tutti i giornalisti ingiustamente detenuti nelle carceri turche la tutela dei diritti e dell’assistenza necessari per il chiarimento e la conclusione delle corrette procedure. Ho ritenuto doveroso in questo momento esprimere la solidarietà a Del Grande e alla sua famiglia ma anche sottolineare in maniera forte e incisiva l’esigenza urgente del massimo impegno per la sua liberazione, attraverso un atto formale, una mozione. Quello a cui viene impegnata la Giunta è mettere in campo ogni iniziativa utile nei confronti del Governo e del Parlamento Europeo affinché venga fatta chiarezza quanto prima sui motivi e le modalità del fermo e permangano alti l’interesse e lo sforzo del nostro Paese nella richiesta di rapida liberazione e garanzia di tutela giuridica e sanitaria. Tra le altre cose sollecito la promozione di iniziative di sensibilizzazione come quella di apporre uno striscione, un manifesto, a Palazzo del Pegaso, sempre per chiedere con forza e immediatezza la liberazione di Gabriele. Un gesto sicuramente simbolico ma che, auspico, possa contribuire a mantenere altissima l’attenzione su una vicenda grave, preoccupante. È infatti urgente che non si spengano i riflettori su questa situazione e sui suoi futuri sviluppi. Non dobbiamo arretrare di un millimetro, si sta parlando di democrazia, libertà di espressione e di informazione. Si sta parlando di un giovane ragazzo di Lucca, che è stato fermato e trattenuto mentre faceva il suo lavoro, si documentava e raccoglieva testimonianze per raccontare ancora una volta di integrazione mancata e diritti violati. Non lasciamo che questi diritti vengano violati di nuovo nei suoi confronti, non possiamo permetterlo”.