
Il piano strutturale riceve l’ok definitivo del consiglio comunale dopo l’ultimo passaggio in conferenza paesaggistica regionale. Un ok che arriva dopo un lungo intervento dell’assessore Serena Mammini e le recriminazioni in assemblea dei soli consiglieri di opposizione Roberta Bianchi della Federazione della Sinistra e di Piero Angelini di Governare Lucca.
L’assessore Serena Mammini difende ancora una volta, e strenuamente, il “suo” piano, non lesinando critiche al dibattito che si è sviluppato negli ultimi mesi: “Il piano strutturale – ha detto l’assessore Serena Mammini – ritorna all’attenzione del consiglio per l’ultimo passaggio e la definitiva approvazione. Dopo l’impegnativa maratona fra fine febbraio e marzo il piano è stato sottoposto all’esame della conferenza paesaggistica regionale. L’accordo è stato sottoscritto il 16 dicembre fra Regione e Mibact anche per favorire l’adesione degli strumenti urbanistici al Pit. La conferenza paesaggistica si è tenuta il 14 aprile e il piano è stato dichiarato conforme al Pit con valenza di piano paesaggistico”.
“La redazione del piano – dice Mammini – è stato un lavoro difficile per la novità delle procedure e la complessità delle procedure. Ma abbiamo dotato la città di un progetto che ne delinea l’assetto in linea con il suo passato. Il dibattito si è sviluppato intorno ad astrusi teoremi aritmetici, che potrebbero aver svilito la comunicazione alla città e impedito un balzo in avanti culturale. Il balzo in avanti è stato fatto e adesso Lucca ha il suo nuovo piano strutturale e il balzo si dovrà sostanziare nel nuovo piano operativo. Abbiamo letto che se cambierà l’amministrazione lo strumento sarà trasformato radicalmente. Ma prima di cambiare radicalmente, mi permetto un consiglio, sarebbe il caso di informarsi su cosa sia un piano strutturale, leggerne qualche pagina, guardare la qualità degli elaborati, soprattutto per chi ama la città, la studia, la racconta e ne studia gli strumenti possibili. Dai discorsi che si sono letti e che si leggeranno nei prossimi giorni è lampante e chiaro che il piano o si conosce appena o non si conosce proprio. Si parla per frasi fatte e per sentito dire, con parole da respingere al mittente come interesse clientelare. Ognuno si assuma le proprie responsabilità, compresi i candidati a sindaco e i loro dichiarati sostenitori. Lo sport di chi le spara più grosse rischia di prendere il sopravvento. La città non ha tempo da perdere, il tempo è una variabile che non può essere intrappolata dalle paure e una città che non decide che teme di perdere qualche consenso. Un’amministrazione che rimanda le scelte non è una buona amministrazione”.
“E’ importante – prosegue l’assessore – sottolineare il lavoro svolto, le competenze, la professionalità delle persone che ci hanno lavorato. E’ stata un’esperienza arricchente anche se parecchio complicata. Ringrazio soprattutto l’instancabile ingegner Giannini”.
“Il piano strutturale – conclude l’assessore – è conforme al piano del paesaggio, e questo non è banale. Il nuovo piano strutturale è l’opportunità che la città ha per credere in sé stessa, la base solida per il futuro. Siamo convinti che questo piano sia all’altezza dei tempi e delle necessità. E per questo siamo andati avanti con convinzione, per rassicurare il traguardo da troppo tempo atteso dalla comunità e dal territorio di Lucca. E’ in questi termini che Lucca cambia Lucca”.
L’assessore Mammini conclude infine con un ricordo di Alessandro Bertolucci, consigliere comunale del Pd morto durante la consiliatura e “compagno di banco” di Serena Mammini ad inizio mandato.
La consigliera della Federazione della Sinistra, Roberta Bianchi, respinge le polemiche dell’assessore Mammini: “Respingo – dice la consigliera – le dichiarazioni secondo cui le spariamo grosse. Il nostro intervento è nato da osservazioni ben analizzate ed è un dato di fatto. I diritti dei consiglieri peraltro non sono stati rispettati. La documentazione di questa pratica ci è stata consegnata alle 17,47 del 19 aprile, a fronte di una commissione urbanistica alle 9 del giorno successivo. L’invio tardivo dei documenti riguardava anche le altre due pratiche e per questo ho deciso di non partecipare alla commissione perché non mi va di essere presa in giro. L’amministrazione ha così dimostrato l’indisponibilità al confronto con le opposizioni e il consiglio comunale”.
“Venendo alla conferenza paesaggistica – prosegue Bianchi – l’accoglimento dell’osservazione regionale ha richiesto alcune modifiche e integrazioni grafiche e normative e recepito la proposta della Soprintendenza sulla ricezione di un nuovo documento per la lettura dei beni paesaggistici. Nel verbale si legge che la conferenza prende atto della circostanza del mandato amministrativo e aggiorna i propri lavori in attesa di ricevere gli elaborati. La conferenza paesaggistica non specifica che gli atti possono essere fatti pervenire in data successiva alla approvazione. Se non andassero bene cosa fa l’amministrazione, presenta nuovi atti senza l’approvazione del Consiglio?”.
Infine la valutazione sul piano strutturale nel suo complesso. “Sul piano strutturale – dice Bianchi – diciamo che per noi è profondamente sbagliato. Per questo il piano necessitava di un’analisi attenta che non c’è stata. Quello che ci differenzia dalle scelte che sono state fatte, fra le tante cose, è la scelta delle Utoe individuate senza il riferimento alle norme regionali. Ad esempio l’Utoe 1 che spacca paesi storicamente uniti, e l’Utoe 7 che unisce l’intero Oltreserchio. L’altro punto è quello su cui abbiamo discusso a lungo e riguarda il perimetro del territorio urbanizzato. In questo caso secondo noi resto convinta che il piano andava modificato”.
Lunga la dissertazione di Piero Angelini di Governare Lucca, che riepiloga in venti minuti di intervento i suoi motivi di contrarietà al piano: “Faccio parte – dice – dei consiglieri che secondo l’assessore Mammini parlano in maniera arrogante e superficiale. Io sono stato fra quelli che nel consiglio comunale nell’avvio del procedimento del piano ha dato un giudizio positivo alla volontà di recepire la legge Marson. Ed è la legge Marson che ha dato una nuova cultura e un nuovo indirizzo politico alla nostra Regione dopo il periodo di cementificazione dell’assessore Conti. Noi non siamo a criticare gli effetti che questa legge e queste politiche di riduzione di consumo del suolo e sollecitazione al riuso la legge regionale sollecitava ma la parte aggiunta dall’amministrazione comunale”.
“Noi pensiamo – prosegue Angelini – insieme a gente come il professor Baldeschi, che questo piano strutturale invece di valorizzare la legge Marson l’ha ridotta e svuotata di contenuto. E l’esito della conferenza paesaggistica conferma questo svuotamento. Io penso che tutto questo ci induca a una riflessione critica su questo piano strutturale e su scelte che non condividiamo. Io contesto che il progettista di un piano strutturale sia un dipendente dell’amministrazione come la dirigente Giannini. Sulla vicenda non secondaria della definizione del perimetro del territorio urbanizzato in cui noi abbiamo messo dei mesi e prodotto delle testimonianze e della documentazione l’ingegner Giannini ci ha detto che in un giorno è andata a Firenze ed era tutto regolare, cosa non possibile. Così come è sbagliato portare avanti i professionisti del piano strutturale dell’ex mandato Favilla, Bedini e Cinquini. Questo ha portato all’utilizzo di vecchi dati e vecchie cartografie. Credo che la cartografia non sarà facilmente utilizzabile dai professionisti che ci dovranno lavorare”. “Naturalmente – prosegue Angelini – abbiamo fatto la nostra battaglia sui temi dell’Utoe, del dimensionamento e del territorio urbanizzato. Nella azione del Comune su questi tre punti si svuota il significato la legge sul paesaggio. Le Utoe non sono cosa di poco conto eccetto per chi nel 2011 ha messo la sua firma per la riduzione a una sola Utoe, svuotando di contenuto una politica di sviluppo sostenibile. Le quantità insediative di superficie non è la stessa cosa se si distribuiscono nel territorio o se si riduce alla sola Sant’Anna. Riducendo le Utoe, dunque, si riduce la possibilità di controllo di sviluppo sostenibile e si aumenta la discrezionalità di intervento delle amministrazioni comunale. L’Utoe 1 non sono contiene la città e i viali, ma anche Borgo Giannotti, Sant’Anna fino al sagrato della chiesa, mettendo insieme cose che non dovrebbero stare insieme. Per me questo è stato fatto perché in questo modo, ad esempio, per quanto riguarda la situazione commerciale si mettono insieme un numero enorme di quantità (34mila metri quadri) che sono la fornitura per fare interventi sulla manifattura Tabacchi e sul Campo di Marte soprattutto. Non c’è nessuna giustificazione e non è credibile che si metta insieme l’Oltreserchio con Sant’Alessio, da sempre considerate aree con vocazione diversa, agricola e urbana in particolare. Anche in questo caso si sommano le quantità del commerciale che si possono distribuire in modo ben diverso da quanto fatto finora. E’ una misura clientelare per il sindaco Tambellini che può utilizzare pro domo queste disposizioni”.
“Infine il dimensionamento – conclude – lo abbiamo affrontato: è maggiore del piano strutturale 2001. Qui si è fatto una battaglia per l’articolo 21: si considerano gli aumenti di volume, l’edificazione, come fuori dal dimensionamento totale. Evidentemente questo è ancor più grave di quello che succede oggi. Idem per la perimetrazione E’ un piano pericoloso, perché permette di fare a un’amministrazione disinvolta scelte clientelari. Nessuno che diventerà sindaco di questa città avrà interesse di fare il piano operativo perché già con questo piano strutturale può fare tutto”.
Dopo il voto, che visto il voto favorevole della maggioranza più il consigliere del gruppo misto Pini, il voto contrario di Angelini, Bianchi, Macera, Martinelli e Fava e le astensione di Fazzi e Monticelli, oltre al non voto del presidente del consiglio comunale Matteo Garzella, il sindaco ha ringraziato la sua maggioranza e il Consiglio per i lavori sull’argomento: “Ora – ha detto – il territorio può programmare il suo futuro urbanistico. Ringrazio i tecnici esterni, Cinquini, Bedini e Biagi, di grande valore, che ci hanno accompagnato fino alla conclusione di stasera. Complimenti all’assessore, alla dirigente e a tutto il gruppo che ha fatto riferimento all’ingegner Giannini. Un ringraziamento a tutti i consiglieri, ai consiglieri di maggioranza, che hanno sopportato un gravosissimo lavoro. Senza il loro apporto non saremmo arrivati a niente. Il loro apporto è stato passaggio ineludibile. Ritengo di dover avere una parola anche per coloro che hanno ritenuto di doversi opporre fino in fondo ad una operazione che ritengo meritoria. E’ la loro posizione, hanno ritenuto di dover far questo e mi sento di non essere in conflitto con nessuno fino in fondo. Semplicemente mi dispiace quando sento affermazioni che hanno a che fare con la mia integrità personale. Questo mi ha fatto non star bene in più occasione e poteva essere tranquillamente evitato. Il risultato c’è e il mio riconoscimento sincero va a chi ha consentito di arrivare alla votazione di questa sera”.
Al termine della votazione sul piano strutturale è stata poi votata la pratica, con il voto contrario del solo consigliere Fazzi, un non voto e una astensione, che permette di prorogare per altri tre anni (e per una sola volta) del regolamento urbanistico. “Un atto ritenuto necessario – dice l’assessore Mammini – perché altrimenti verrebbero a perdere efficacia piani attuativi, vincoli per espopri, interventi di rigenerazione urbana ed iniziativa pubblica dal prossimo 2 maggio”. Una situazione che l’amministrazione comunale, e la maggioranza del Consiglio, ha ritenuto di voler evitare per permettere di continuare a permettere interventi urbanistici in attesa del nuovo piano operativo.