
“Priorità al recupero e al verde. Non sarà posto più un solo mattone se prima non ne saranno stati recuperati almeno due. E per ogni intervento, nuovo o di riuso che sia, si dovrà restituire almeno la metà di superficie in spazi verdi o pubblici”. Queste le parole dell’assessore Serena Mammini per descrivere l’ossatura intorno alla quale si sviluppa il piano strutturale di Lucca che è stato approvato in consiglio comunale. Un lavoro complesso condotto dall’assessore Serena Mammini che traccia oggi il suo bilancio di fine mandato. “In un contesto normativo in evoluzione, con l’entrata in vigore a fine 2014 della nuova legge regionale e del piano paesaggistico nel 2015 ci siamo mossi con determinazione per dotare Lucca di nuovi strumenti urbanistici, indispensabili per programmare le politiche del territorio. Cinque anni fa l’urbanistica lucchese era al palo, con la saturazione delle aree edificabili e gravi problemi per la tenuta e l’omogeneità del territorio – commenta l’assessore – Oggi siamo passati da un’urbanistica in cui contavano i volumi di cemento all’urbanistica in cui a contare è la persona, la qualità della vita. Un obiettivo accompagnato da un intenso percorso di partecipazione e dalla riflessione sull’urbanistica come cultura perché abbiamo bisogno di consapevolezza dei luoghi che abitiamo e della loro bellezza per rispettarli, amarli e trasformarli lasciando un segno del nostro tempo. Un percorso costruito insieme alle persone, coinvolte in seminari, laboratori territoriali, incontri pubblici e momenti di approfondimento”.
Su questa base è stato definito l’atto di indirizzo (masterplan) per l’ex Manifattura Tabacchi in collaborazione con la Soprintendenza e sono stati avviati i lavori di riqualificazione e adeguamento di un terzo del complesso grazie all’accordo di programma con la Regione Toscana per la rimodulazione degli ex progetti Piuss. Rimodulazione che ha consentito anche l’apertura della biglietteria della città e i lavori di ammodernamento (impianti e bagni) del teatro del Giglio, quelli del restauro conservativo della Cavallerizza e di piazzale Verdi, del terminal bus turistici al Palatucci con relativo ingresso al parcheggio da viale Carlo Del Prete e dell’area mercatale di piazzale Don Baroni. “A breve – aggiunge l’assessore – partiranno anche i lavori per la sistemazione esterna dell’area della Cavallerizza con la predisposizione per un’eventuale istallazione di un’area per gli spettacoli all’aperto, la riqualificazione della piazza del Real Collegio e di piazza Bernardini”. “Inoltre – continua Mammini – dopo anni di immobilismo siamo riusciti a far demolire il rudere dell’ex Uba Uba che rappresentava la prima brutta immagine all’ingresso della città; adesso anche quell’area privata tornerà a nuova vita, con un intervento dalle volumetrie molto ridotte rispetto al progetto originario che lascerà, inoltre, in dote alla collettività un parcheggio a uso pubblico, molto utile in quella zona”.
“Sul versante dell’edilizia privata – aggiunge l’assessore Mammini – è stato intrapreso l’iter che porterà anche a Lucca lo Sportello unico per l’edilizia privata, mentre in tema di varianti urbanistiche abbiamo approvato quella necessaria per l’ampliamento del pastificio Mennucci di Ponte a Moriano per scongiurarne la delocalizzazione; quella per due immobili di proprietà comunale (l’ex Oleificio Borella e l’ex palazzo Bertolli), per permetterne la valorizzazione e rifunzionalizzazione, e quella dell’area comunale di Antraccoli per la creazione di spazi di aggregazione a uso pubblico. I progetti già in cantiere, per i quali partiranno i lavori nei prossimi mesi riguardano Sant’Anna, San Concordio e San Vito, grazie ai 30 milioni di euro ottenuti per i cosiddetti Quartieri social, progetti che hanno visto il coordinamento di più settori del Comune e che daranno concretezza alle linee d’indirizzo del Piano Strutturale per rendere i luoghi più vivibili e migliori di come li abbiamo trovati”.
“Nel nuovo piano strutturale il verde torna a coprire un ruolo di primo piano, grazie anche all’individuazione di una rete locale di parchi urbani e territoriali – aggiunge l’assessore – Così come il territorio rurale che è stato per la prima volta identificato e normato: oltre 1000 ettari di territorio, infatti, prima edificabile oggi sono tutelati come patrimonio rurale. Inoltre non ci saranno più abitazioni sparse a compromettere il paesaggio, ma il territorio urbanizzato ha oggi un suo perimetro, oltre al quale non si potrà più costruire. Un altro aspetto centrale, inoltre – conclude Mammini – è rappresentato dal recupero e dalla rigenerazione urbana, per il miglioramento del territorio oltre le Mura sia in termini di spazi pubblici e di servizi che di accessibilità, viabilità e mobilità sostenibile”.