
“Dalla protesta, passiamo alla proposta”. I comitati rilanciano le proposte per la mobilità alternativa, a poche settimane dal via libera del Cipe al finanziamento del primo stralcio degli assi viari di Lucca, “un progetto preliminare che andrà profondamente rivisto, alla luce anche delle numerose prescrizioni che lo stesso Cipe annota nella delibera di ben 17 pagine”. Lo dice Michele Urbano, presidente di Legambiente Lucca insieme ai rappresentanti dell’Osservatorio partecipato lucchese, presentando il convegno che sul tema della grande viabilità (e sulle proposte per una alternativa sostenibile) è stato organizzato per mercoledì prossimo (3 maggio), dalle 16 alle 19, nella sala Accademia 1 di palazzo Ducale a Lucca. Un convegno-tavola rotonda dal titolo che nasconde gli obiettivi: Proposte di mobilità sostenibile alternative al sistema di assi viari, una iniziativa organizzata non solo da Legambiente di Lucca e di Capannori e della Piana, ma anche dalla Rete dei comitati, dal Wwf Alfa Toscana, da Ambiente e Futuro, dal comitato assi viari, dai comitati della sanità di Lucca, da Lucca Bene Comune e da Starc, sotto il “cappello” dell’Osservatorio partecipato lucchese.
In questo senso, sul tavolo torneranno le proposte che l’organismo ha presentato, sotto forma di osservazioni al piano strutturale di Lucca, vedendosele però respingere: “Alcune proposte importanti, come l’utilizzo della rete ferroviario come metropolitana di superficie, non sono state accolte, a nostro avviso ignorando che sono previste dal Pit e che devono comunque essere recepite dallo strumento urbanistico locale”, chiosa Urbano.
Il tema principale sarà sì la mobilità in generale, ma la discussione mirerà a “riannodare i fili” sull’iter degli assi viari. E non è certo un caso che dei 4 relatori dell’incontro tre siano proprio i garanti dell’inchiesta pubblica che sui progetti avviò la Provincia di Lucca nel corso del 2014. Siederanno infatti al tavolo della conferenza Maria Rosa Vittadini, esperta di valutazione di impatto e qualità ambientale alla Iuav di Venezia; Paolo Berdini e Gabriele Bollini, esperti di pianificazione territoriale ed urbanisti. Insieme a loro anche Anna Donati, esperta di tutela del territorio e mobilità sostenibile.
“Sarà l’occasione – ha spiegato ancora Urbano – per mettere in luce che il progetto preliminare degli assi viari è da modificare profondamente, e questo è il motivo per il quale è stato tanto lungo l’iter per i finanziamenti”.
“Il progetto che abbiamo davanti – rincara Guido Angelini, consigliere comunale del Pd a Capannori e esponente di Legambiente della Piana – non è quello che potrà essere realizzato: bisognerà passare al progetto definitivo e poi a quello esecutivo. Un percorso lungo, durante il quale è necessario mantenere un confronto aperto con cittadini e istituzioni”.
Dalle sopraelevate, finite nel mirino, che compaiono lungo il tracciato che collegherà la via del Brennero alla rotatoria di Antraccoli e da qui al Frizzone con un raccordo verso il nuovo ospedale, fino agli studi di traffico “che sono datati – incalza Giuliano Giorgetti del comitato assi viari – e che risalgono addirittura al 2001”. “Il vero problema – suggerisce Giuseppina Abata, di Ambiente e Futuro – è che non sono stati considerati i flussi di traffico interni alla Piana stessa, che è il punto veramente importante. Si è predisposto un progetto che tiene conto di una presunta esigenza della Garfagnana di sbocco all’autostrada a cui oggi secondo noi non c’è alcun riscontro”. “Da indagini più recenti – osserva anche Angelini – è stato dimostrato semmai il contrario, ovvero che i flussi più intensi viaggiano da est a ovest e da ovest ad est, non da nord a sud”.
Come uscire da questo “circolo vizioso” è l’interrogativo che si porrà la tavola rotonda. I comitati, attraverso l’ascolto dei tecnici e degli esperti del settore, si augurano che la politica ascolti e prenda appunti: “E’ necessario – ha spiegato Gemma Urbani, di Lucca Bene Comune – riaccendere i riflettori sul progetto degli assi viari, ma soprattutto anche sulle conclusioni a cui erano giunti i garanti dell’inchiesta pubblica, che non sono passati adeguatamente all’opinione pubblica”. Per questo il convegno è aperto a tutta la cittadinanza.
Rob. Sal.