‘La Pecora Nera’ cambia nome e lascia il centro

10 maggio 2017 | 20:01
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‘La Pecora Nera’ cambia nome e lascia il centro
‘La Pecora Nera’ cambia nome e lascia il centro
‘La Pecora Nera’ cambia nome e lascia il centro
‘La Pecora Nera’ cambia nome e lascia il centro
‘La Pecora Nera’ cambia nome e lascia il centro
‘La Pecora Nera’ cambia nome e lascia il centro

L’atto è firmato. Da oggi l’Anffas e la cooperativa sociale Segni Particolari Nessuno, gestore del ristorante La Pecora Nera di piazza San Francesco non fanno parte della stessa famiglia. La cooperativa, attualmente in liquidazione, e il ristorante, adesso, seguiranno una propria strada, che non sarà più nella sede di piazza San Francesco ma fuori città e con un altro nome. Già, perché il progetto (e il marchio) Pecora Nera, rimangono appannaggio dell’Anffas che li traslocherà al nuovo bar-tavola calda che nascerà nei locali dati in comodato d’uso al Giardino degli Osservanti dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. La cooperativa, invece, da cui si sono dimessi tutti i soci che fanno parte di Anffas, a partire dalla presidente Vania Nottoli, proseguirà la sua attività, con gli attuali quattro soci lavoratori, altrove, abbattendo i propri debiti e potendo contare su gran parte delle strutture presenti alla Pecora Nera, donate da Anffas per un totale, fra crediti abbuonati e infrastrutture, di circa 60mila euro.

A suggellare l’accordo, che arriva alla fine di una lunga querelle fra Onlus e cooperativa, davanti agli assessori comunali Ilaria Vietina e Giovanni Lemucchi il direttore di Anffas Manuel Graziani, la presidente Vania Nottoli, il liquidatore della cooperativa Segni Particolari Nessuno Massimiliano Paggetti, il professor Raffaele Domenici per la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e l’avvocato Adolfo Ragghianti, del direttivo di Anffas e che ha curato la parte tecnica dell’atto di donazione depositato la scorsa settimana nello studio del notaio Tumbiolo.
“La cooperativa – dice Paggetti – ha superato il suo momento di crisi e si può dire che è salva. Ora ci sono ancora tanti sacrifici da fare ma ripartiamo con le nostre sole gambe. Il primo passo, anche se siamo affezionati a questo posto, sarà quello di cambiare location, mentre il progetto Pecora Nera non finisce perché prosegue con l’Anffas al Giardino degli Osservanti”. “Per il risultato raggiunto – prosegue – devo dire grazie ai ragazzi e ai loro geniitori che hanno stretto sempre i denti anche nei momenti difficili, alla famiglia Lenci, che è proprietaria del fondo e che con noi ha condiviso i problemi del locale. Grazie al Comune, che ha fatto in qualche modo da “moderatore” negli ultimi tre anni e che, rinnovandoci il servizio di catering con affidamento diretto, ha fatto la sua parte affinché questa esperienza potesse continuare. Grazie, infine ma non per ultimo, alla Fondazione Crl che ha completato il salvataggio della cooperativa e all’Anffas che dopo tante battaglie e con il buon senso di entrambe le parti, ha portato all’accordo per salvare la cooperativa. Ora comincia una nuova era”.
“Questa cooperativa – commenta Vania Nottoli – è la prima che nasce da una costola di Anffas dopo che in essa abbiamo investito tante energie. Il fatto che adesso vada avanti da sola, anche con l’atto formale delle dimissioni dei soci Anffas, è un successo. Che la coop decida di andare avanti è per mmoi un onore visto che il nostro obiettivo rimane quello della promozione sociale. Allo stesso tempo il progetto Pecora Nera prosegue ma con un ridimensionamento dell’impegno con la gestione di un bar-tavola calda, con costi di gestione più bassi. Nella nuova realtà non avremo persone retribuite ma comunque questa permetterà a molti soggetti con disabilità di fare esperienze lavorative”.
“Ora il nostro obiettivo – conclude Paggetti – è quello di revocare la liquidazione, individuare un locale fuori città e ripartire con l’attività con i 4 soci lavoratori attualmente presenti. Che errori abbiamo fatto nel passato? Il ristorante ha sempre funzionato, ma penso che le spese alte fossero scollegate al progetto in sé, che comportava comunque la presenza di persone retribuite nel locale anche se chiuso per l’assistenza ai ragazzi. Ora con la nuova esperienza e l’abbattimento del costo di affitto e dei debiti il futuro ci rende tranquilli”. Diversa la ricostruzione della presidente Nottoli: “Il costo di progetto – dice – veniva tranquillamente superato grazie all’apporto della Fondazione Crl e con l’utilizzo dei volontari. L’handicap è stato determinato dal fatto che la struttura non ha mai avuto, fino all’arrivo di Paggetti, un gestore presente. Serviva fin da subito un soggetto con una esperienza adeguata per gestire anche gli aspetti economici e non solo educativi”.
E sarà questa l’attenzione che l’Anffas porrà in futuro nella gestione, attraverso una srl sociale di cui Adolfo Ragghianti dovrebbe essere l’amministratore, del nuovo spazio al Giardino degli Osservanti. Dove comunque, dopo la firma del comodato d’uso gratuito con la Fondazione Crl, serviranno importanti investimenti, circa 90mila euro, per l’allestimento dei locali.
Ad accordo presenato la serata si è conclusa con una cena con uno chef di eccezione, Emanuele Tornisiello, arrivato direttamente da Roma per l’occasione.