Mercato alle Tagliate, ambulanti tornano a dividersi





Gli ambulanti del mercato di via delle Tagliate tornano a spaccarsi. E in piena estate, a giunta appena fatta, tornano a far sentire la loro voce. Il malcontento serpeggia in molti, soprattutto in quanti hanno ottenuto l’assegnazione dei banchi ai margini di piazzale don Baroni. Voci di protesta che proprio ieri sono state interpretar dal direttore di Confcommercio Rodolfo Pasquini, che ha ribadito il mantra in relazione allo spostamento del mercato ambulante: “No a piazzale Don Baroni, noi abbiamo sempre detto che doveva rimanere dentro le mura”.
E oggi (8 luglio), aggirandosi tra i banchi, sotto la canicola di luglio, sembra che il messaggio di Pasquini sia condiviso dalla grande maggioranza dei commercianti. Non serve nemmeno chiedere, perché basta camminare da cima a fondo e tendere l’orecchio per portarsi a casa una verità conclamata: lì, gli ambulanti, non vogliono stare. Un caso che gli operatori chiedono che venga affrontato dal sindaco e dal nuovo assessore alle attività produttive e al commercio, Valentina Mercanti.
Il primo appunto è quello relativo al clima: “Noi lo dicevamo da mesi – commenta una fiorista – che questa non era la collocazione adatta. Siamo in una zona priva di ripari naturali: le mura ci offrivano ombra e dalle porte filtrava aria. Qua siamo sotto un sole abbacinante e le nostre tende non riparano certo dal caldo di questi giorni. D’inverno, poi, si proporrà la situazione inversa. La gente oggi muore di caldo e deve venire di proposito: personalmente, la mia clientela è notevolmente diminuita dopo lo spostamento”.
Ancora più tagliente l’analisi di una coppia che commercia abbigliamento: “Il sindaco Tambellini avrà anche tanti pregi – commentano – ma tra questi non c’è quello di capire le esigenze del commercio. Qua abbiamo perso tutti i turisti che transitavano sulle mura e scendevano appositamente per il mercato, come anche quelli che si trovavano a visitare il centro. Toglieteci anche gli anziani che vivono in città, che senza qualcuno disposto a portarli qua, in fondo ad un piazzale battuto dal sole, non vengono. Anche i nostri clienti sono diminuiti drasticamente: lo avevamo detto, ma non ci hanno voluto ascoltare. Però a fine mese dobbiamo arrivarci noi”.
Una vicenda, quella del mercato ambulante, che non si fa mancare proprio niente: oggi il flusso di persone è nella normalità, ma non in tutte le zone. I banchi con le collocazioni più estreme, infatti, innescano una sorta di protesta intestina: “Siamo penalizzati – tuonano in gruppo alcuni commercianti di vestiti, elettrodomestici e quant’altro – perché troppo distanti dal punto in cui la maggioranza degli utenti parcheggia e poco visibili. Così non va”.
Soluzioni, almeno per il momento, non si profilano: l’unica, per la maggioranza degli ambulanti, è quella di tornare in centro, dentro le mura. Un dietrofront che, allo stato dell’arte, appare quantomeno improbabile. “Ci hanno detto che la collocazione precedente non era più a norma – spiega un altro venditore – ma ci chiediamo se questa lo sia. Per quanto mi riguarda andrebbe bene anche una soluzione di compromesso: penso alla zona dello stadio, che è vicino al centro storico, ma so che molti vorrebbero stare dentro alle mura”.
Ulteriore questione è quella rappresentata dalla collocazione intrinseca dei banchi: “La zona è oggettivamente brutta – cicatrizza la questione un’altra fiorista – ed anche questo incide. Venire al mercato deve essere un’esperienza piacevole, la gente deve essere incentivata. Invece, qua, siamo pigiati in fondo ad un enorme piazzale, a due passi da un Hub che in questi giorni sta esplodendo per l’emergenza migranti e vicinissimi al campo nomadi. No, io non verrei volentieri”.
Certo ci sono, come sempre accade, anche le voci che dribblano il pensare della maggioranza per attestarsi fuori dal coro: “Non capisco chi si lamenta sempre e comunque – considerano i gestori di alcuni banchi collocati nelle vicinanze della tensostruttura della Croce rossa -. Qua è facilissimo trovare parcheggio e facendo due metri sei già dentro al mercato. Anche gli anziani sono facilitati. Se vuoi comprare tanto, ad esempio, non devi farti centinaia di metri per tornare alla macchina, con dei sacchi pesanti. Per noi, semmai, la situazione è migliorata”. Un punto di vista che – è sufficiente recarsi tra i banchi – si inscrive nell’alveo di una netta minoranza.
Paolo Lazzari