Rotatoria ai Macelli, lavori a rilento e proteste

23 luglio 2017 | 09:00
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Rotatoria ai Macelli, lavori a rilento e proteste
Rotatoria ai Macelli, lavori a rilento e proteste
Rotatoria ai Macelli, lavori a rilento e proteste
Rotatoria ai Macelli, lavori a rilento e proteste
Rotatoria ai Macelli, lavori a rilento e proteste
Rotatoria ai Macelli, lavori a rilento e proteste

Rotatoria del Celide: il cantiere prosegue al rilento e le strisce pedonali ancora non ci sono. Dopo la denuncia di Forza Italia – Giovani in relazione alla lentezza dei lavori, non si vedono operai al lavoro, mentre la cartellonistica gialla continua a capeggiare a bordo strada e, intorno a mezzogiorno, il traffico procede senza particolari rallentamenti.
L’opera in sé sembra sostanzialmente conclusa, anche se accanto al grande lampione che troneggia sul cerchio di terra sporge un tubo grigio ancora senza allaccio, ma quel che preme, adesso, è il contorno. Non è, infatti, questione di secondaria importanza rilevare che mancano tutti gli attraversamenti pedonali: non ci sono in direzione di viale Giusti, viale Pacini, via Cantore e via dei Pubblici Macelli. “In settimana – rassicura l’assessore alle strade Celestino Marchini – faremo un punto con i tecnici e farò un sopralluogo”.

Particolare non da poco, si diceva, perché uscendo dalla rotatoria gli automobilisti riaprono il gas, dopo la curva obbligata, senza accorgersi – giustamente, perché non esistono, ad oggi – di alcuna striscia pedonale. Il risultato, inevitabile, secondo chi si trova ad attraversare la zona, è la situazione di pericolo che viene a crearsi ogniqualvolta un pedone scelga di andare verso il lato opposto, costringendo le vetture, nei casi di maggior flusso, a frenate anche brusche.
“Una situazione che va risolta presto – commenta un anziano che percorre la ciclabile – perché fare la rotatoria senza la cosa essenziale, cioè le strisce, è pericoloso ed insensato. Eppure i lavori procedevano spediti, durante la campagna elettorale”. E’ la denuncia, peraltro, formulata anche dai giovani forzisti che ieri, sostanzialmente, hanno accusato l’amministrazione comunale di aver tirato il freno subito dopo il risultato elettorale conseguito.
“Vado più avanti, fino quasi a Porta Elisa – confessa una mamma con due bambini al seguito – perché lì è più sicuro attraversare. Qui, invece, dobbiamo rimetterci al buon senso e all’accortezza degli automobilisti, che comunque non hanno colpe, mancando la segnaletica. Oltre al pericolo, possono crearsi anche situazioni imbarazzanti dal punto di vista delle responsabilità. Spero che il Comune agisca in fretta”.
Poi c’è la questione via Cantore. Il senso unico funziona in chiave deflattiva, non c’è dubbio, poiché le macchine che provengono dalla circonvallazione non possono svoltarvi e si evita il pericoloso incrocio con i mezzi che transitano da via dei Macelli. Però, come in tutti i casi, c’è qualcuno che resta insoddisfatto. Si tratta, in questo caso, dei residenti, divisi esattamente a metà. C’è, infatti, chi da un lato è contento per il minor traffico e chi, dall’altro, ritiene che sia estremamente scomodo doversi fare un giro più lungo per parcheggiare sotto casa.
“E’ vero – spiega una coppia – senza il senso unico potevamo svoltare subito verso casa ed ora dobbiamo allungare, ma la quiete che si respira adesso, insieme allo smog che verosimilmente è calato, non la scambierei con prima”. Non tutti, però, la pensano così: “Abito praticamente a due passi dalla Snai – commenta amaro un anziano – e non sono soddisfatto. Vi sembra possibile che ogni volta, specialmente nelle ore di punta, debba fare il giro delle sette chiese, nel traffico, per raggiungere una casa che si troverebbe a cinquanta metri dalla rotatoria?”. Lamentele che, in qualche caso, già si traducono nel disprezzo della norma: già stamani, infatti, almeno due mezzi percorrevano contromano la via, per poi svoltare a sinistra esattamente a metà.

Jasmine Cinquini