Tambellini-bis, l’opposizione ‘demolisce’ le linee guida

Il programma dell’amministrazione Tambellini per i prossimi cinque anni? Per l’opposizione che sulle linee guida illustrate dal sindaco all’ultimo consiglio comunale fa fronte comune nella contrarietà e la critica è lo “specchio del fallimento” dei primi cinque anni di mandato Tambellini. Per la maggioranza, invece, con esso si getta il ponte tra prima e seconda consiliatura per mandare in porto quei progetti rimasti “in cantiere” e che ora diventano “priorità”. E così alla seduta del consiglio comunale di stasera (25 luglio) – tra l’altro il primo test per Francesco Battistini (Pd) presidente – si ripropone la profonda frattura e inconciliabilità di vedute fra minoranza e opposizione.
Alla carica Marco Martinelli, presidente del gruppo consiliare di Forza Italia, che punto per punto ha criticato il programma del Tambellini-bis: “Quell’aria nuova che il sindaco fin dall’inizio del primo mandato non si è mai vista e anzi ha subito lasciato lo spazio all’immobilismo della sua giunta che ha ingessato questa città”.
Frontale anche l’attacco di Remo Santini, ex candidato sindaco e capogruppo di SiAmo Lucca, che boccia il programma di Tambellini, accusando sindaco e maggioranza di aver fatto “copia incolla” dalle linee guida per le elezioni del 2012. In esordio è Giovanni Minniti, capogruppo della Lega Nord, a siglare la prima “bocciatura”: il consigliere, invitando il sindaco ad essere più “pragmatico” ha aggiunto che dovrebbe “essere un po’ meno Martin Luther King e più Roberto Carlino”. “Ho subito pensato – dice Minniti riferendosi alle linee programmatiche di Tambellini – che anche il sindaco di Lucca, come Martin Luther King, ha un sogno. Ma mentre il sogno del leader afroamericano portava ad un futuro di pace, concordia, coesione sociale, il sogno del sindaco Tambellini può trasformarsi nel peggiore degli incubi per i cittadini di Lucca in quanto i contenuti delle cosiddette linee programmatiche altro non sono che argomenti triti e ritriti che abbiamo già sentito sia nella campagna elettorale del 2012 sia in quella recentemente conclusa”.
“Nulla è stato fatto nei primi 5 anni dell’amministrazione Tambellini – attacca – e nulla sarà fatto verosimilmente nei prossimi 5 dal momento che la sua amministrazione Sig. Sindaco si è sempre caratterizzata per incapacità di programmazione ed immobilismo che è venuto meno soltanto qualche settimana prima delle elezioni quando di quà e di là in città era tutto un fiorire di cantieri e uomini al lavoro buoni solo per fornire la falsa rappresentazione di una amministrazione efficiente e gettare fumo negli occhi degli elettori”.
“La stessa strategia – chiosa Minniti – di quelle che pomposamente sono definite “linee programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del mandato. Il suo discorso, sindaco, è irricevibile da parte del consiglio comunale perché è costruito sul nulla, solo slogan da campagna elettorali e ben farà ad affrontare le tematiche affrontate all’interno di questa assise soltanto quando sarà in grado di indicare le modalità pratiche, le risorse economiche, i tempi necessari, le strategie per realizzare concretamente quelle che ora sono soltanto deplorevoli illusioni. La campagna elettorale è finita e come consiglieri comunali abbiamo il dovere di riportarla con i piedi per terra. E la realtà è dura: il San Luca ridotto ad un colabrodo con pochi posti letto, personale ridotto all’osso e oberato di lavoro; l’area del Campo di Marte sulla quale è bene scoprire le carte e parlare chiaramente del suo destino dal momento che la regione guidata dal suo mentore Enrico Rossi deve recuperare i costi sostenuti per la costruzione del nuovo ospedale; la centrale operativa del 118 scippata a Lucca senza che lei, presidente della conferenza dei sindaci in materia di sanità, avesse nulla da obiettare; i problemi della sicurezza e della vivibilità in una città invasa da immigrati con lo scempio del tendone da circo alle Tagliate; la disoccupazione specie giovanile che non si risolve con inutili espedienti burocratici come lo sportello per il lavoro che sarà inevitabilmente guidato da dirigenti lautamente retribuiti dalle casse comunali; la riqualificazione urbanistica; la pressione tributaria alle stelle; il campo rom e potrei ancora continuare”.
“Il mio invito, sindaco – ha concluso Minniti -, è questo: eviti di riferire sul nulla considerato che, nemmeno la sua maggioranza era interessata all’argomento e dimostri di avere rispetto di questo civico consesso presentando proposte contenenti soluzioni concrete ai problemi reali. Solo allora potremo discutere, confrontarci e votare. Concludo il mio intervento con un auspicio rivolto a lei sig. sindaco: nello svolgimento del suo mandato, per il bene della città, cerchi di essere meno idealista e più pragmatico meno Martin Luther King e più Roberto Carlino: non venda sogni ma offra solide realtà”.
Serena Borselli, capogruppo di Lucca in Movimento, va all’attacco “demolendo” gli ultimi cinque anni di amministrazione Tambellini, e criticando in particolare le politiche sul tema dei rifiuti, in particolare sulla depurazione a Pontetetto, e sulle infrastrutture: “Lucca – ha detto – è notevolmente peggiorata”. Bocciatura anche per la riorganizzazione delle partecipate e per la dismissione di alcune partecipazioni in società miste. “Sono state vendute le quote della Salt che potevano costituire una risorsa. E in questo modo come in tante altre occasioni il sindaco si è sottomesso alle politiche del governatore Enrico Rossi”.
Dalla maggioranza invece quadrato attorno al sindaco e c’è chi, come Daniele Bianucci, di Sinistra con Tambellini, va a toccare temi che vanno oltre l’attività del Consiglio, auspicando il via ad un percorso di fusione del Comune per la realizzazione dell’ente unico della Piana di Lucca.
“Esprimo apprezzamento sulle linee programmatiche espresse dal sindaco”, ha detto invece il capogruppo del Pd Renato Bonturi, che ha proseguito specificando che “il programma nel suo dettaglio verrà specificato nelle sedi opportune”. Per Bonturi gli elementi chiave della visione espressa dal sindaco sono il piano delle funzioni del centro storico e le grandi infrastrutture, dal ponte sul Serchio agli assi viari. “Altro impegno importante sarà l’attuazione dei quartieri social – ha detto – Sarà nostro compito vigilare sulla corrispondenza delle qualificazioni alle esigenze della cittadinanza. I temi sono ovviamente numerosissimi – ha proseguito – ma sono in primo piano turismo, cultura, riqualificazione degli impianti sportivi e l’inclusione, proseguendo il percorso avviato negli anni passati”.
Daniele Bianucci, capogruppo di Sinistra per Tambellini, inquadra il programma dell’amministrazione comunale in una “situazione economica molto difficile”. “Le sfide dell’amministrazione – ha detto – si svolgono in un quadro più generale molto complicato. Lucca non è un’isola: Lucca può e vuole fare la sua parte a livello non solo locale, ma nazionale ed europeo. E’ in questo contesto che oggi passa questa consiliatura. Serve un impegno ancora maggiore per le politiche sociali, per una città dove non ci siano muri e dove si valorizzino tutte le forme di civismo e volontariato. Per rendere più efficace l’attività dell’amministrazione crediamo che sia necessario procedere con la creazione del Comune unico della Piana di Lucca”. Poi un accenno alle violenze di genere: “Lucca deve diventare città delle donne, ma anche dei giovani – dice Bianucci -: ci piace molto l’idea di riqualificare il teatrino di Corso Garibaldi, per creare un luogo dove i nuovi talenti possano essere valorizzati”.
Chiara Martini consigliera comunale del Pd prende la parola per dire che “la visione data dalle linee programmatiche del sindaco è fondamentale e dovrà ora essere tradotta in azione – dice -: i problemi si leggono tra le linee programmatiche stesse. E’ stato ammesso che alcune cose negli ultimi cinque anni sono passate in secondo piano: adesso sono diventate la priorità”.
Il consigliere comunale di Lucca Civica Gabriele Olivati promuove il programma del sindaco, “un ottimo punto di partenza – dice -: finalmente in questo mandato abbiamo la possibilità di attuare molti dei progetti rimasti in cantiere, soprattutto le riqualificazioni dei quartieri. In questo modo il Comune può venire in soccorso ai giovani che hanno bisogno di spazi e risposte concrete. Noi di Lucca Civica siamo ottimisti”.
Fabio Barsanti, consigliere comunale di Casapound, prende la parola iniziando da un attacco frontale: “A leggere il documento del sindaco – afferma Fabio Barsanti – sembra che in questi anni abbia governato un’altra maggioranza. Alcuni passaggi sono addirittura identici. Suscita ilarità il fatto che il documento si apra puntando sulla partecipazione e l’amministrazione condivisa; abbiamo ancora in mente la parentopoli di Antraccoli, la secretazione degli atti dall’Albo Pretorio, il contratto di quartiere non rispettato a Pontetetto, l’assegnazione clientelare delle casermette, per non parlare dei quartieri social, dove a San Vito gli abitanti hanno saputo dell’abbattimento delle loro case dalla stampa”.
“Il sindaco sbandiera i ‘Patti di confine’ – prosegue Barsanti – che rappresentano il patto di sangue di campagna elettorale fatto da Tambellini con gli altri comuni in mano al PD. Viabilità, servizi, manutenzione, impianti sportivi: niente è stato fatto in cinque anni; si parte da zero e vedremo quanto tutto ciò andrà oltre la campagna elettorale. Sull’urbanistica si parla di avviare un censimento delle aree dismesse; CasaPound questo censimento lo ha fatto nel 2010 attraverso una mostra e un catalogo che si trova nelle pubbliche biblioteche. Sulla viabilità, oltre a qualche pista ciclabile e il collegamento con il San Luca, niente si è fatto, e quando si è fatto si è sbagliato, come nel caso della rotonda in zona Macelli. Insomma, un disastro”.
“Ma gli annunci per coprire i fallimenti dei precedenti cinque anni non finiscono qui – continua il consigliere di CasaPound – come nel caso di alcuni importanti argomenti: turismo, cultura, commercio e immigrazione. Sul turismo è bene calare un velo pietoso: Lucca non è minimamente dotata degli strumenti che possano far sfruttare le proprie potenzialità, e ci pare che la giunta brancoli nel buio. Sulla cultura, è imbarazzante il fallimento di quella museale: dal finto e poco frequentato museo della Francigena, agli annunci poco allettanti riguardo Palazzo Guinigi per finire al Museo del Fumetto, ancora chiuso. Sul commercio si attaccano le liberalizzazioni, quando i governi del Pd, uniti a quelli di centrodestra, hanno sempre appoggiato questa politica. Il Sindaco Tambellini deve spiegare come avrebbe tutelato le botteghe storiche e gli operatori, avendo consentito l’apertura di molti supermarket in centro storico e non avendo ancora approvato il ‘piano delle funzioni’. Inoltre, su Carmine e Pulia stiamo ancora aspettando di sapere cosa si ha intenzione di fare”.
Infine l’immigrazione: si parla solo adesso di “posizioni di rigore – conclude Barsanti – quando per cinque anni abbiamo fatto invadere la città e sottratto porzioni di territorio ai lucchesi. Il fallimento del progetto regionale che invitava ad accogliere un migrante in casa, che ha visto anche nella nostra città avere numero zero richiedenti, è emblematico di come, quando non vi sia business o lucro, l’accoglienza non funzioni. In conclusione, queste linee programmatiche – nonostante i cinque anni di governo passato – sono fuffa, un prolungamento di campagna elettorale fatta di annunci che nascondono l’assenza di una visione concreta ed efficace per la città”.
Remo Santini, capogruppo di SiAmo Lucca, non perde tempo per dire che “le linee guida sono ricalcate sul programma del 2012”, “magari il copia incolla poteva essere evitato”. “Voi ci chiedete collaborazione e responsabilità. Da settimane ormai. È proprio perché siamo responsabili, che non potremo aiutarvi a governare altri 5 anni come avete fatto nei precedenti, inchiodando Lucca a un immobilismo senza precedenti”.
Con questa frase si è chiuso l’intervento del leader dell’opposizione in consiglio comunale Remo Santini a seguito dell’illustrazione del programma del sindaco Tambellini.
Santini, in un lungo excursus, ha messo in evidenza le più gravi problematiche emerse dalle parole del primo cittadino. “Non abbiamo alcuna intenzione di farci carico delle manchevolezze vostre e delle scelte della metà di chi è andato a votare al ballottaggio. Certi comportamenti non si dimenticano e resteranno sempre ben impressi nella nostra mente. Ci sarebbe – ha spiegato nel suo lungo e articolato intervento in aula Remo Santini- la possibilità di rimediare, per il bene di Lucca, adottando alcune nostre proposte, ma il deludente discorso del sindaco va esattamente nella direzione opposta. Prova evidente di quanto affermo la citazione al penultimo posto delle linee programmatiche di Tambellini della sicurezza. Parlare solo di estensione dei controlli di vicinato e del sistema delle telecamere è poco . Noi avevamo proposto il vigile urbano di quartiere, il fondo per il patrocinio legale gratuito di chi è vittima di furti rapine e aggressioni, ordinanze piu’ severe contro l’accattonaggio molesto e una mappatura delle zone a rischio, dato che la sicurezza è uno degli argomenti maggiormente sentiti dalla popolazione. Non imperniare l’azione amministrativa su questo tema, è tradire le priorità indicate dalla gente”.
Santini ha poi elencato altri problemi rilevanti da risolvere: “L’ospedale S.Luca, come hanno ben dimostrato le associazioni sindacali, ha bisogno di un rilancio sostanziale per i servizi sanitari erogati, partendo dal ripristino degli 80 posti letto mancanti rispetto al piano originario, mentre al Campo di Marte vanno riportati servizi attualmente collocati in altre strutture, come quella di Maggiano, o la riabilitazione, che deve avere un suo importante spazio, insieme ai vari servizi sanitari territoriali promessi e mai realizzati grazie anche all’indifferenza del sindaco che è anche presidente della conferenza dei servizi della Asl. Altro capitolo importante le tasse: il comune si deve impegnare a ridurle, deve valorizzare davvero i quartieri (perché non c’è l’assessore?), deve operare per un rilancio del commercio in generale e dentro le Mura in particolare, progettando una diversa e più funzionale gestione dei parcheggi, che vanno implementati. Insomma, sono solo alcuni dei problemi più gravi, che noi avevamo messo a fuoco nel nostro programma, che riteniamo indispensabili per il futuro di una Lucca migliore, ma che non abbiamo riscontrato nello scialbo programma di mandato di un sindaco che pare appagato di una vittoria per 361 voti, e con lui la maggioranza. Per Lucca – prosegue Santini- si preannunciano altri 5 anni disastrosi”.
“Adesso – ha aggiunto – si parla della centralità dei quartieri, ma noi avevamo proposto un assessorato ad hoc: sarebbe stato un segnale serio per voltare pagine rispetto all’abbandono in cui sono stati lasciati paesi e frazioni. I patti di confine? Sono stati sbandierati, ma grazie ad una nostra raccomandazione si è forse sventata l’iniziativa di lasciare al buio la frazione del Piaggione. A proposito, con il patto siglato con Viareggio e il sindaco Giorgio Del Ghingaro, con tanto di annuncio in conferenza stampa, si è violata la legge” della par condicio, dice Santini citando articolo e comma.
Conclude il consigliere comunale M5S, Massimiliano Bindocci: “Le linee guida illustrate fanno riferimento al programma elettorale e con quello Tambellini e la maggioranza si sono aggiudicati il governo della città – dice – ma ci sono tanti temi e questioni che mancano nelle linee guida. Nella città ci sono tante arterie verso i quartieri dove mancano piazze e luoghi di ritrovo per chi vive in periferia”. Sulle infrastrutture Bindocci si dice disponibile a confrontarsi, ma invita il Comune a dire la sua sul ponte sul Serchio. “Fondamentale invece è la questione del Tpl e dell’inquinamento da polveri sottili per il quale sarebbe stata necessaria una dichiarazione di impegno preliminare”. “Mancano – ha aggiunto – trasparenza e partecipazione vere. La trasparenza non è citata nelle linee guida ed è una ammissione: vogliamo che ogni atto o assegnazione sia limpido e rintracciabile in ogni passaggio”.
Il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia, Marco Martinelli, registra “un dato politico importante – dice – notando che lo stesso Pd certifica riferendosi alle linee programmatiche che molte cose non sono state fatte. Noi lo abbiamo ripetuto costantemente: quell’aria nuova che aveva annunciato il sindaco non si è mai vista e anzi ha lasciato il posto all’immobilismo della giunta. Ci aspettavamo progetti importanti per la città, per le sue imprese e soprattutto sulla fiscalità, visto che aziende e cittadini vengono considerati solo come dei bancomat. Quanto esposto, i programmi e le prospettive inserite, certificano che poco o nulla è stato fatto durante la precedente amministrazione. Nel documento presentato si ritrovano le azioni e gli interventi che già cinque anni fa lei stesso – ha detto Martinelli rivolgendosi al primo cittadino – annunciò in questa aula e che poi non hanno trovato riscontro e non si sono mai tramutati in qualcosa di concreto, di reale. In un momento così delicato da parte di chi amministra servono maggiore concretezza, maggior coraggio e determinazione. Ci ritroviamo, invece, un libro di propositi senza una prospettiva concreta per il futuro della nostra città. Non viene assolutamente esplicitato come e con quali risorse si intenda realizzare le azioni annunciate”.
“Nel documento che lei signor sindaco ha presentato non si entra nel merito di temi fondamentali per questa città come tasse, sicurezza, futuro Gesam, sanità, infrastrutture, scuola e famiglia. La sua amministrazione mantenendo fede alle prerogative delle amministrazioni di sinistra in questi cinque anni ha portato la pressione fiscale a livelli stellari senza precedenti. Le aliquote fiscali sono state elevate dalla sua amministrazione ai massimi livelli consentiti in una situazione già di forte difficoltà per le famiglie e le imprese a causa della crisi economica generale. In queste linee programmatiche non si evince nessuna inversione rispetto alla visione che ha contrassegnato questa amministrazione nella passata legislatura: cittadini ed imprese continuano ad essere considerati da Lei e dalla sua amministrazione solo dei meri bancomat”.
“Sulla sicurezza – ha aggiunto Martinelli – chiediamo una forte discontinuità con la politica di questi cinque anni dove la sua giunta è rimasta schiava di un’ideologia del buonismo e del lassismo che non considera la sicurezza una richiesta reale dei cittadini. La sicurezza vogliamo ricordarlo non viene perseguita soltanto con i giusti interventi repressivi a tutela dell’ordine pubblico. Sono importanti anche le azioni volte a migliorare la vivibilità dell’intero territorio, eliminando il degrado e coniugando prevenzione e controllo dei reati. Negli anni precedenti all’avvento della sinistra a Lucca non si era mai assistito ad un dilagare inarrestabile del fenomeno dell’accattonaggio molesto di fronte alle attività ai luoghi di culto e a parcheggi che sono nella quasi totalità gestiti da abusivi. La politica portata avanti dalla Sua amministrazione ha favorito l’invasione di Lucca da parte di profughi o presunti tali. Nelle linee programmatiche da lei proposte addirittura si parla in merito alla questione dell’accoglienza ’di ricerca di una soluzione strutturale e di lungo periodo’. Dove si vuole arrivare? Intende trasformare Lucca in un grande campo profughi? Il solo territorio del Comune è bene ricordarlo accoglie oggi oltre 400 persone che risultano essere più del doppio rispetto a quelle previste dai canoni fissati dal ministero dell’interno. Sindaco pensi a salvaguardare la propria comunità come hanno fatto altri primi cittadini di amministrazioni a noi vicine invece di continuare a dare il suo appoggio alla politica del Governo che attraverso la Prefettura propone incentivi a chi ospita immigrati e profughi con veri e propri inviti a venire”.
Poi la questione partecipate: “Per Gesam è in gioco il futuro di 70 dipendenti, delle loro famiglie e dell’indotto. In queste linee programmatiche invece – ha proseguito Martinelli – non si parla assolutamente del futuro del gruppo Gesam. Come se fosse un argomento di secondaria importanza quando invece il gruppo Gesam ha da sempre rappresentato un’importante bacino di posti di lavoro per le famiglie lucchesi ed un importante volano per l’economia locale. Attendiamo oggi da questa amministrazione una chiara inversione di tendenza ed una apertura al dialogo ed al confronto che sino a questo momento è mancata. Anche sulla sanità serve una reale inversione di marcia. Lei che è presidente della conferenza zonale deve scrollarsi di dosso l’appiattimento alla Regione Toscana e preoccuparsi prioritariamente di difendere gli interessi di Lucca e dei nostri concittadini. Non possiamo più permetterci che nell’indifferenza di questa amministrazione ci siamo trovati espropriati della centrale operativa del 118 che è stata trasferita a Viareggio. Non possiamo più tollerare che diversi posti letto del nuovo ospedale San Luca non siano ancora stati attivati. La mancanza di posti letto rappresenta una criticità rilevante, perché di fatto rende l’ospedale non adeguatamente commisurato alle necessità della popolazione lucchese. Le attese al pronto soccorso sono arrivate anche alle 12 ore. Il personale è ridotto all’osso. Lucca è all’ultimo posto in Toscana e lo ha evidenziato un indagine Eurostat per mortalità evitabile. Tutto questo richiede risposte forti e concrete. Nella nuova gestione delle case di riposo, messa in atto dalla sua amministrazione, gli aspetti economici hanno avuto un peso dominante su gli aspetti qualitativi del progetto con un drastico abbassamento dei livelli di assistenza per gli ospiti delle strutture. Per noi è inaccettabile. La persona e non il profitto deve essere il criterio guida di una amministrazione che è al vero servizio della cittadinanza”.
Poi il capitolo turismo. “La nostra città – ha detto Martinelli – merita di essere davvero valorizzata e rilanciata. Ad oggi anche ascoltando le sue linee programmatiche manca un piano turistico forte e attrattivo. Un progetto che si deve fondare sul concetto di Lucca città gioiello unico in cui la storia, l’architettura, l’arte, la bellezza, l’enogastronomia del territorio, devono essere secondo noi gli elementi portanti per attirare un turismo di qualità, un turismo che produce ricchezza per il territorio”.
“Nelle sue linee programmatiche – ha aggiunto – desta allarme il passo in cui si afferma che per contrastare la violenza di genere voi agirete sul piano della prevenzione rafforzando il piano educativo zonale predisposto per la formazione nelle scuole. Ora sono proprio piani e progetti come questi che presentati come strumenti per educare all’uguaglianza e contro le discriminazioni o gli stereotipi promuovono nelle scuole l’ideologia gender ovvero l’equiparazione di ogni orientamento sessuale e di ogni modello di famiglia. Noi non permetteremo che la scuola si trasformi in un campo di indottrinamento del gender e ai genitori deve essere riconosciuta, come già stabilisce la Costituzione, il diritto di esonerare i figli dal partecipare attivamente a progetti che hanno come obiettivo più o meno esplicito quello di diffondere concetti e principi in contrasto con la propria visione etica e educativa. Ribadiamo quanto già richiesto fin dal primo giorno del Suo insediamento ovvero che non dovrà essere dato alcun sostegno da questa amministrazione a manifestazioni, rassegne e corsi educativi che intendano promuovere, all’interno della scuola, un concetto di famiglia diversa da quella costituzionalmente e tradizionalmente riconosciuta”.
Martinelli poi si concentra sulla riqualificazione del vecchio ospedale. “Sulle future destinazioni degli edifici dell’area Campo di Marte – afferma -, la giunta a distanza di cinque anni continua solo con annunci senza aver ancora prodotto atti concreti. Riteniamo un errore che questo diventi un intervento a se stante: è impensabile disegnare il futuro di quest’area, senza una prospettiva organica dello scenario in cui muoversi. Va contestualizzato in una visione di più ampio respiro che riguarda il futuro della nostra città con progetti che si possano ben integrare con il tessuto cittadino in quell’area, e che contribuiscano a fornire servizi e qualità. La priorità deve essere una pianificazione che rientra in una logica di ridefinizione che dal Campo di Marte arriva alla ex Lenzi, passando per Pulia per l’area dello scalo merci, per l’area della Manifattura Tabacchi e il Mercato del Carmine. E’ fondamentale riunire funzioni direzionali disperse e magari allocate in spazi privati, bisogna rispondere alle esigenze di funzioni di intrattenimento e spettacolo, alle esigenze di spazi per la formazione scolastica, non certamente andare alla ricerca di nuove aree commerciali, vista la difficoltà di allocare quelle esistenti e l’obbligo di difendere le tantissime attività, storiche e non, presenti sia dentro che fuori le mura, che già stanno pagando un prezzo altissimo per la crisi economica che sta attraversando il nostro paese, come la nostra città. E’ inoltre prioritario prevedere la collocazione nel Campo di Marte delle funzioni di supporto e di completamento ospedaliero e la riunificazione degli uffici sanitari e amministrativi sparsi in locali in affitto con risparmio di soldi pubblici. In campagna elettorale, sindaco, ha promesso l’impegno se rieletto a rinnovare la convenzione pluriennale con gli organizzatori del Summer Festival così come ha promesso un impegno concreto per individuare nuovi soci privati per la società Lucchese calcio. Il momento è adesso non può rimandare. Mantenga la parola data e dia seguito con fatti concreti alle promesse elettorali”. Assente la consigliera Donatella Buonriposi, di Lei Lucca, che ha tuttavia fatto protocollare un documento a commento delle linee guida.