Decoro apparente al Parco Fluviale, ma non mancano incivili

12 agosto 2017 | 11:44
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Decoro apparente al Parco Fluviale, ma non mancano incivili
Decoro apparente al Parco Fluviale, ma non mancano incivili
Decoro apparente al Parco Fluviale, ma non mancano incivili
Decoro apparente al Parco Fluviale, ma non mancano incivili
Decoro apparente al Parco Fluviale, ma non mancano incivili

Parco fluviale di Lucca: dopo la segnalazione di una mini discarica abusiva sotto la passerella sul fiume, a pochi passi da via del Tirassegno, torna tutto pulito. In settimana si erano affastellate segnalazioni da parte di cittadini e passanti – persone per lo più intente a fare jogging o una semplice passeggiata in bicicletta – per il fatto che sugli argini del fiume, in mezzo agli arbusti, si era formata una vera e propria pila di rifiuti, ovviamente del tutto abusiva.

Oggi (13 agosto), la zona appare però totalmente sgombra da quella che è stata descritta come spazzatura di vario genere (cartacce, immondizia, bottiglie e quant’altro), restituita così al suo splendore naturale. Una situazione, quella legata all’utilizzo improprio di un ambiente così affascinante, che desta allarme costante, anche perché la segnalazione è soltanto l’ultima di una lunga serie.
Al netto dei controlli in borghese e della circostanza che non si possa monitorare il parco palmo a palmo, infatti, i furbetti del rifiuto tornano ciclicamente. La presenza di luoghi appartati e la mancanza di un’illuminazione adeguata, probabilmente, favoriscono il perpetrarsi di simili atteggiamenti. A dire il vero, tuttavia, il parco nella sua interezza appare – almeno oggi – tenuto decorosamente. Gli argini del Serchio risultano sgombri da piante infestanti, grazie al lavoro del Consorzio di bonifica Toscana nord, che tornerà utilissimo quando comincerà a piovere in modo pesante, e la sporcizia quasi non si nota. Anche se, facendo la passeggiata in direzione della passerella, affiancati costantemente da bici di turisti, un anziano è impegnato a gettare quelli che sembrano a tutti gli effetti un paio di calcinacci verso gli argini.
Una battaglia che, dunque, prima ancora che dai controlli serrati e dalle sanzioni pesanti, deve passare per il piano culturale: se è infatti impossibile controllare tutto e tutti ad ogni piè sospinto, è invece praticabile la via di una costante sensibilizzazione collettiva, tesa a far percepire il fiume ed il parco che lo costeggia come un patrimonio collettivo.

Paolo Lazzari