
Ex Caserma Lorenzini, è ancora polemica sul degrado dell’area di cantiere. A sollevarla è il comitato dei residenti di Corso Garibaldi che ha scritto al sindaco Alessandro Tambellini, all’Asl, all’Arpat, ai vigili del fuoco e alla Soprintendenza. “Ancora una volta – si legge nella nota del comitato – intendiamo richiamare l’attenzione delle autorità politico/amministrative della città, di quelle preposte alla sicurezza dei cittadini, alla salute pubblica e alla tutela del patrimonio storico-artistico-culturale intorno al grave stato di degrado in cui versa, ormai da troppo tempo, il cortile della ex Caserma Lorenzini (retro San Romano/Museo del fumetto). Attualmente l’area si presenta come una vera e propria discarica a cielo aperto: coperta per gran parte da un fitta vegetazione spontanea, dimora di colonie di animali di ogni genere (topi, gatti, rane, piccioni e gabbiani), conosce anche la presenza caotica di rottami malamente ammucchiati, calcinacci, residui di cantieri e lavorazioni. Sono anche evidenti alcuni profondi, misteriosi, buchi nel terreno, precariamente coperti con assi e pietre e non in grado di acquisire e smaltire le acque piovane con le conseguenti minacce alla salute degli abitanti degli stabili circostanti (cattivo odore, zanzare, moscerini). Il cortile, inoltre, risulta assolutamente inaccessibile ai residenti per le loro legittime necessità: per esempio, la lettura dei contatori posizionati in quest’area”.
“I residenti di Corso Garibaldi non possono quindi che continuare a esprimere tutta la loro preoccupazione – dicono – per le conseguenze igienico/sanitarie di tale stato di cose; perché un’area abbandonata è di per se stessa un’area insicura; per l’offesa estetica che qui si consuma non solo ai danni dei residenti, ma dell’intera città. Senza dimenticare che l’ex caserma Lorenzini è stata un tempo il convento di San Domenico, un luogo importante nella storia religiosa e civile della città. Chiedono, quindi, che in tempi di assoluta brevità si avvii una bonifica dell’area e che, dopo una democratica consultazione con tutti gli interessati, si proceda alla sua utilizzazione per il ben vivere dell’intera comunità lucchese”.