
Il futuro della casa di riposo Villa Santa Maria appare incerto. I sindacati sono sempre più preoccupati, dopo le indiscrezioni delle ultime ore. E temono che sul tavolo possa esserci anche l’ipotesi della chiusura della struttura. Michele Massari della Fp Cgil e Pietro Casciani della Uil Fpl chiedono “cosa vuol fare l’amministrazione comunale”. Il problema, secondo i sindacati, è strettamente legato alla concessione della Pia Casa e della Rsa di Monte San Quirico per le quali “devono ancora essere definite le questioni relative a 15 esuberi”.
“Negli incontri inerenti la trattativa per la procedura di assegnazione di Monte San Quirico e Pia Casa – ricordano i sindacati -, ci fu detto che si sarebbe avviato il bando per una concessione come per le altre seguendo la politica dei due tempi, dovendo valutare la situazione strutturale dell’immobile. I mesi sono trascorsi, nel frattempo è stata rinnovata anche l’amministrazione comunale ma le decisioni non sono arrivate proseguendo con le proroghe alla coop attualmente in appalto. I sindacati hanno chiesto più volte incontri per fare il punto della situazione e capire le reali intenzioni del comune in funzione dei servizi ma anche dei rischi occupazionali . Ad oggi non abbiamo avuto risposte e questa paventata inerzia ci preoccupa dato che ancora non abbiamo risolto niente per quanto attiene il bacino esuberi (15 lavoratrici) provocato dal cambio di gestione sulle altre due Rsa”
“Da indiscrezioni pare che le ipotesi in ballo siano sostanzialmente due: da una parte la possibilità di chiudere la Rsa facendo leva sulle condizioni strutturali, dall’altra dar corso agli atti per la concessione. I sindacati sono chiaramente favorevoli ad una concessione ampia, che dia la possibilità di ammortizzare i costi della ristrutturazione dell’immobile e che consenta la gestione di eventuali situazioni di esubero di personale. Va infatti detto che non sussistono più le preoccupazioni sull’istituto della concessione, che ci impegnarono nella sottoscrizione di un protocollo in Prefettura di Lucca per Monte San Quirico e Pia Casa, in quanto superate dalla nuova legge sul codice degli appalti che in termini di garanzie per i lavoratori, uniforma gli appalti alle concessioni. L’ipotesi di chiusura, che riteniamo problematica, dovrebbe ovviamente essere accompagnata da accordi precisi che prevedano la ricollocazione del personale, cosa che ci appare complicata, non potendo certo prevedere dove verranno ricollocati gli ospiti. A questo punto insistiamo per avere un incontro in tempi stretti con l’amministrazione comunale dove chiederemo quali siano le scelte e i tempi di realizzazione per dare minime certezze alle operatrici”.