





Un nuovo spazio dedicato al teatro e alla cultura più in generale. Per tutte quelle realtà emergenti, locali e non, che desiderano farsi conoscere. Uno spazio moderno e all’avanguardia, con costi di gestione sostenibili e che sia in grado di intercettare fondi sia a livello nazione che europeo. Uno spazio che attiri un certo tipo di pubblico e di artisti che in questo momento sono fuori dal circuito della cultura lucchese ma che sia anche in grado di generare un indotto per il territorio.
Sono questi i temi che hanno portato alla costituzione del Comitato per un nuovo spazio teatrale a Lucca che, questa mattina (5 ottobre) nella sala Mario Tobino di Palazzo Ducale, ha tenuto il suo primo incontro pubblico, dove ha presentato un documento in cui si spiegano quelli che sono gli intenti della nuova associazione. Molte le persone presenti all’incontro, tra rappresentanti di associazioni e compagnie teatrali amatoriali, artisti, privati cittadini e rappresentanti delle istituzioni.
“Siamo qui oggi – ha esordito Igor Vazzaz, critico teatrale tra i fautori dell’iniziativa – per presentare le ragioni di un nuovo spazio teatrale a Lucca. Uno spazio che possa servire come punto di riferimento per tutta la Piana, in una logica sistemica e di collaborazione tra varie realtà. Il comitato mette insieme soggetti eterogenei tra loro: operatori, spettatori, privati cittadini, artisti. L’obiettivo è quello di stimolare una riflessione su cosa la nostra piana può proporre in termini di offerta culturale”.
“Rispetto a 15 anni fa – prosegue Vazzaz – Lucca è molto cambiata. Grazie ad una serie di avvenimenti, turisticamente stiamo vivendo un periodo felice. Però c’è una lacuna: a Lucca manca una sala per le opere contemporanee. Una sala che sia adeguata come capienza e che sia sostenibile economicamente. C’è bisogno di uno spazio diverso dal Giglio, con caratteristiche ed anche dimensioni diverse, inferiori. Questo nuovo spazio dovrebbe essere funzionale e pratico. Se si riesce a creare una sinergia tra le realtà politiche e produttive del territorio, poter avviare un percorso del genere è possibile, senza pesare sulla cittadinanza. Allo stesso tempo, una simile prospettiva avrebbe il vantaggio di garantire a Lucca un’ulteriore chance per arricchire un’offerta culturale sempre più ricca e soddisfacente”.
Un’iniziativa che ha ricevuto il plauso delle istituzioni e, in particolare, del presidente della Provincia Luca Menesini: “Ho accettato volentieri questo invito perché di spazi per la cultura non ce ne sono mai abbastanza. È un bisogno che esiste. Penso solo al comune che amministro dove abbiamo fatto qualcosa ma gli spazi sono sempre saturi. Credo che l’iniziativa sia estremamente preziosa e interessante perché nasce dal basso, con persone che quotidianamente si confrontano con questa realtà e sanno bene quali siano le problematiche”. “Anche l’idea di unire i comuni della Piana è ottima. Condivido quindi pienamente l’obiettivo – conclude Menesini – e do il mio sostegno anche per cercare un confronto con gli altri comuni, per capire quali sono i modi migliori per arrivare a questo spazio. Auguro un successo a questa iniziativa”.
“Ho visto persone che credono fermamente in questo progetto – ha commentato invece Davide Del Prete in rappresentanza del comune di Porcari -. Un nuovo spazio che serva tutta la piana è una cosa sorprendente e bellissima. I nostri mezzi purtroppo sono limitati e non si riesce a dare spazio a tutte le realtà. Questo documento inizia oggi un percorso e io vi invito a girare in tutti i comuni della piana per cercare di raccogliere più adesioni possibili. L’amministrazione di Porcari darà senz’altro il suo appoggio. Questo spazio non è un’utopia se c’è la volontà di realizzarlo”.
“Abbiamo invitato tutte le amministrazioni della Piana perché non ci tiriamo indietro dal confronto – ha detto Roberto Castello, operatore teatrale, torinese di nascita ma lucchese d’adozione -. Non pretendiamo che il nostro documento sia corretto, anzi, avrà molti difetti ma questo non vuol dire che l’idea sia sbagliata. Lucca è abituata ad una dinamica culturale che è sempre la stessa da 30 anni e questo fa si che sia molto difficile pensare che possa esserci qualcosa di diverso. Invece esiste un grande margine per dare alla vita culturale della città qualcosa di nuovo. Il nuovo spazio teatrale sarebbe il volano per questo. Una struttura razionale e concepita per creare anche un circolo economico virtuoso”.
Un punto importante su cui hanno battuto gli organizzatori è la sostenibilità economica del progetto e la possibilità di creare un indotto: “A Lucca manca uno spazio dove sia possibile fare spettacoli e vendere biglietti – prosegue Castello – e questo fa si che l’attività culturale sia sottofinanziata e dipenda solo dai finanziamenti pubblici. Oggi, a Lucca, se un gruppo vuole farsi conoscere non ha uno spazio adatto dove possa fare un concerto con un biglietto di ingresso e creare una piccola economia. Non dobbiamo pensare a domattina ma a lungo termine: un intervento strutturale oggi può risolvere una carenza per molto tempo. Il nostro documento era un modo per stimolare il coinvolgimento su questo tema”.
Castello poi entra nel merito di quello che sarebbe il progetto iniziale: “Uno spazio da 400 – 500 posti, che sia pensato in maniera razionale, in modo da minimizzare i costi. Una struttura del genere, da noleggiare a 500 – 1000 euro, avrebbe richieste talmente numerose da avere attività spalmate su tutto l’anno. Non dimentichiamo poi che il Ministero dei beni e attività culturali e la regione Toscana erogano dei finanziamenti per la cultura e lo spettacolo che sono comunque risorse importanti. Non essendoci a Lucca strutture adatte, queste risorse vanno altrove ed è un peccato”.
“L’idea – conclude Castello – è che sia una sala integrativa e che possa essere utilizzata da mattina a sera, con un bar, una libreria, una sala lettura. Potrebbe anche essere un posto per ospitare un piccolo multisala. Insomma, potrebbe nascere un piccolo distretto culturale. Un polo del genere permetterebbe anche agli spettatori di venire a conoscenza più facilmente delle varie iniziative organizzate”.
Come detto, lo spazio sarebbe pensato non solo per lo svago ma con la volontà di generare un indotto economico e, perché no, anche delle nuove professionalità: “Qualche anno fa mi sono occupato di teatro amatoriale – commenta in chiusura ancora Igor Vazzaz -. Nella provincia di Lucca ci sono oltre 50 compagnie teatrali e questo è un dato molto interessante. In molti casi, penso a Valdottavo e a Vetriano, le compagnie hanno portato alla ristrutturazione dei teatri e questo è molto importante. Dall’altra parte, le scelte politiche hanno spinto verso l’amatorialità, togliendo linfa a possibili sviluppi professionali. A Pisa, penso al triangolo Pontedera – Cascina – Buti, sono state fatte delle scelte diverse e ci sono delle realtà professionistiche importanti. A Lucca, uno spazio non troppo grande, sostenibile e non troppo costoso potrebbe davvero fare da volano anche per consentire a certe realtà di professionalizzarsi. Non solo, ma questo spazio consentirebbe di far arrivare nella nostra zona anche alcuni artisti che adesso non arrivano. Siamo tutti inebriati dai grandi eventi ma questi rispondono a logiche commerciali. Uno spazio del genere sarebbe adatto anche a spettacoli che richiamino 4 – 500 persone e sicuramente nella Piana ci sono. Cercare di innescare circuiti virtuosi sia per chi ci lavora già sia per chi potrebbe lavorarci è un punto molto importante”.
Dunque, la sfida è lanciata. Su dove dovrebbe sorgere questo nuovo spazio, se debba essere un teatro o un centro polifunzionale, se dovrebbe essere una sala piccola o molto grande, se debba essere all’aperto o al chiuso, il dibattito è aperto e proseguirà nelle prossime settimane e mesi.
Luca Dal Poggetto