Comune, patti collaborazione anche per Piaggione e Vallebuia

14 ottobre 2017 | 14:18
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Comune, patti collaborazione anche per Piaggione e Vallebuia

Saranno i cittadini del paese ad occuparsi del centro civico del Piaggione, mentre a Vallebuia, la scuola primaria sarà affidata ai genitori che si sono resi disponibili per garantire interventi di miglioramento. A breve prenderanno vita altri due patti di collaborazione, stipulati direttamente tra il Comune di Lucca e i cittadini interessati, per la rigenerazione di beni comuni urbani da mettere a disposizione dell’intera comunità. Prosegue così il percorso di Lucca, città dell’amministrazione condivisa, il progetto avviato durante lo scorso mandato Tambellini ed entrato nella sua fase attuativa proprio in queste settimane, con la consegna delle chiavi dell’ex scuola primaria di Santa Maria a Colle, che diventa quindi la prima esperienza cittadina di amministrazione condivisa di un bene comune.

In tutto, le proposte di collaborazione, raccolte dall’amministrazione comunale durante il percorso partecipativo dei mesi scorsi, salgono a quota 35, ma gli assessori Gabriele Bove e Ilaria Vietina contano di aumentare ulteriormente il numero, così da trasformare la città in un laboratorio permanente da mettere a disposizione della cittadinanza attiva. Proprio per questo motivo, al Foro Boario, il 15 novembre alle 21, si terrà un incontro pubblico per illustrare il regolamento comunale sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura, la gestione condivisa e la rigenerazione dei beni comuni (approvato all’unanimità dal consiglio comunale il 20 aprile scorso), le sue finalità, le modalità e i criteri per la partecipazione. L’obiettivo è coinvolgere quante più persone possibili nell’individuazione dei beni comuni e chiedere loro di avanzare ulteriori e nuove proposte per la cura, la rinascita e la gestione di tutti quegli spazi di socialità di proprietà comunale disseminati sul territorio e attualmente abbandonati o inutilizzati, siano essi immobili, parchi o aree verdi.
“Ciò che infatti caratterizza l’amministrazione condivisa – spiega l’assessora Vietina, che nella scorsa consiliatura aveva seguito la nascita del progetto – non è solo l’immobile o lo spazio pubblico in sé, ma la proposta ricre.ativa, culturale, sociale o sportiva che i cittadini progettano e concretizzano per animare e rigenerare il luogo individuato. A diventare bene comune, quindi, è proprio ciò che quel bene diventa grazie alle persone che lo frequentano e che lo riportano in vita”.
Oggi la sfida più grande dell’amministrazione è trovare cittadini interessati, che decidano di organizzarsi in gruppi e di assumere la gestione di un bene comunale. “Il vero valore aggiunto dell’amministrazione condivisa – conclude l’assessore Bove – sta nel fatto che, oltre a migliorare la qualità della vita dei cittadini e a riqualificare i quartieri e i paesi, essa ricostruisce i legami di comunità, crea senso di appartenenza, coesione sociale e libera nuove energie. L’obiettivo adesso è andare a stuzzicare la fantasia, l’attivismo, l’esperienza e i contatti di tutte quelle persone che abbiano voglia, tempo e desiderio di costruire un progetto incisivo, semplice, bello e disponibile per tutti”.