Scuole, Legambiente promuove il liceo musicale di Lucca

19 ottobre 2017 | 08:52
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Scuole, Legambiente promuove il liceo musicale di Lucca

Quello dell’edilizia scolastica in Italia è un patrimonio ampio, diffuso e, in gran parte, antico. In questo panorama però non mancano alcune esperienze positive, innovative e sostenibili che possono essere replicate e fungere da stimolo al grande progetto di riqualificazione di cui il patrimonio edilizio scolastico avrebbe bisogno. La Toscana è uno di questi esempi. A dirlo è il report di Legambiente Ecosistema Scuola che per quanto riguarda Lucca indica come modello di buone pratiche nell’edilizia scolastica il liceo musicale Passaglia trasferito nel complesso di S. Agostino, restaurato dalla Provincia di Lucca e restituito al suo antico splendore.
Le scuole toscane sono di più recente costruzione rispetto alla media nazionale: il 41,5 per cento risulta edificato tra il 1975 e il 2016, contro il 36,4 della media nazionale.

Le amministrazioni comunali si sono impegnate, negli ultimi 5 anni, nel realizzare gli interventi di manutenzione straordinaria 57,7 per cento gli edifici interessati, percentuale superiore alla media nazionale (48,9%). L’investimento nel quinquennio, sia per la manutenzione straordinaria che per l’ordinaria, risulta superiore a quanto mediamente investito nel resto del Paese. Nel 2016 tuttavia, per la manutenzione straordinaria, è stato speso soltanto la metà di quanto stanziato, ciò nonostante la capacità di spesa delle città toscane, considerata la media a edificio, è risultata superiore alla media nazionale. Inferiore alla media l’utilizzo di fondi nazionali e regionali per l’edilizia scolastica. Firenze è la terza città a livello nazionale per capacità di spesa per la manutenzione straordinaria e la prima per la manutenzione ordinaria; Livorno la terza per la sola ordinaria.
Sicurezza e sostenibilità sono le parole chiave per progettare il futuro del Cantiere scuola, gli obiettivi cui puntare per garantire la qualità e la vivibilità necessaria a favorire processi di formazione moderni in edifici sicuri. Il primo passo quindi è cercare di conoscere questo patrimonio, lo stato in cui versa e i finanziamenti utili alla messa in sicurezza delle scuole.
“La situazione dell’edilizia scolastica in Toscana ci pone in una posizione d’indubbia avanguardia sullo scenario nazionale – dichiara Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana – ragion di più per spingere su politiche di rigenerazione urbana che sappiano abbracciare interi quartieri. Le scuole possono cioè diventare dei veri e propri poli dell’innovazione tecnologica e del comfort abitativo. Una sorta di grande scommessa collettiva sul futuro del nostro paese”.
La 17esima edizione di Ecosistema Scuola di Legambiente fa il punto sulla sicurezza degli edifici scolastici italiani e punta il dito contro le mancate promesse dell’anagrafe scolastica che risulta ancora incompleta e imprecisa, incapace di dare informazioni utili per una messa in sicurezza degli edifici che ospitano ogni giorno studenti e personale scolastico, nonostante un territorio fragile e la mancanza di manutenzione diffusa. La Toscana, rispetto alla media nazionale, presenta una situazione abbastanza positiva ma per Legambiente sono ancora tante le questioni da migliorare anche in Toscana in fatto di qualità del patrimonio edilizio scolastico, di investimenti, servizi e buone pratiche.
Gli interventi realizzati nella nostra regione hanno interessato anche la messa in sicurezza e l’acquisizione delle certificazioni di sicurezza che nel caso dell’agibilità, prevenzione incendi, impianti elettrici a norma, requisiti di accessibilità e certificazione igienico-sanitaria sono tutte sopra il dato medio nazionale. Sotto per quanto concerne le scuole con certificato collaudo statico (26,2%). La verifica di vulnerabilità sismica è stata eseguita per il 45,9%, contro il 29,3% della media nazionale, le indagini diagnostiche dei solai per il 22%, mentre solo sul 5,8% si è intervenuti per la loro messa in sicurezza. Le città toscane ci restituiscono un dato sulle rinnovabili di poco sopra la media, con il 18,7% di edifici con impianti, tra questi quasi tre su quattro ospitano il solare fotovoltaico. Tutti i Comuni capoluogo hanno effettuato il monitoraggio sulla presenza di amianto rilevando casi certificati per l’1,7%. Solo Livorno effettua anche quello del radon. Il 12,4% delle scuole si trova in prossimità di antenne cellulari, gli edifici tra 1 e 5 chilometri da strutture militari e da aeroporti sono l’8,8%, entro un chilometro da autostrade o superstrade il 5,1%. I dati nel dettaglio Tornando ai dati dell’indagine ed esaminandoli nel dettaglio, possiamo notare il patrimonio immobiliare scolastico risulta mediamente più recente della media nazionale con solo il 41,5% edificato tra il 1976 e il 2016. Ciò nonostante 1,5% risulta costruito secondo criteri di bioedilizia. Sopra la media anche gli edifici costruiti secondo criteri antisismici 15,2% oltre a quelli in cui è stata realizzata la verifica di vulnerabilità sismica, 48,8%. Le strutture che attualmente ospitano gli istituti scolastici originariamente erano nate come scuole nel 92% dei casi, abitazioni il 2,6% ed edifici storici solo il 4,9%.
Mentre per gli investimenti: le amministrazioni comunali si sono comunque impegnate nel promuovere interventi di manutenzione straordinaria negli ultimi 5 anni nel 57,7% degli edifici mentre quelli che aspettano interventi di manutenzione urgenti sono il 33,6%. Gli interventi hanno interessato più la messa in sicurezza in generale, visto che le certificazioni hanno riguardato solo quelle di agibilità (67,5%) e quelle igienico-sanitarie (72,0%). Rimangano, invece, stabili in positivo i dati relativi agli impianti elettrici a norma (100%) e quelli relativi alle porte antipanico con il 95, 9%. Un po’ più a rilento quelle per quanto concerne le scuole con certificato di prevenzione incendi con 48,2% e collaudo statico 26,2%.
Tra gli edifici che utilizzano rinnovabili, la maggior parte presenta pannelli fotovoltaici (73%), e impianti solari termici (35,2%). Cresce la copertura dei consumi da fonti rinnovabili, con il 49%. Per quanto riguarda gli edifici scolastici esposti a situazioni di rischio ambientale indoor e outdoor, salgono al 100% i comuni che hanno effettuato monitoraggi sulla presenza di amianto negli edifici scolastici con i casi certificati di amianto all’1,7%. In flessione i dati sul radon, che viene monitorato dal 11,1% delle amministrazioni contro il 32% della media nazionale. I casi certificati restano costanti (0%), mentre non risulta significativa la crescita delle azioni di bonifica effettuate negli ultimi due anni. Rispetto alle fonti d’inquinamento elettromagnetico gli edifici in prossimità di elettrodotti sono il 3,8% e di antenne cellulari 12,4%. Situazione abbastanza articolata per quanto riguarda il rischio ambientale in cui si trovano le scuole toscane: edifici che si trovano a rischio idrogeologico sono l’11,8% e molto preoccupante il dato su edifici a rischio sismico 49,2%.
Ecosistema Scuola, la più completa indagine sull’edilizia scolastica in Italia, si pone sempre con maggiore convinzione come strumento di sensibilizzazione ed informazione sociale e come strumento di stimolo politico, affinché l’edilizia scolastica sia uno degli ambiti prioritari d’investimento su cui puntare per la riqualificazione, anche sociale ed educativa, del nostro paese.
Tra le tante scuole prese come oggetto di studio e promosso a pieni voti da Legambiente c’è anche il liceo musicale Passaglia di Lucca, situato nell’ex convento di Sant’Agostino: le nuove aule dell’istituto scolastico sono tutte all’avanguardia dal punto di vista tecnico. La progettazione, a quanto afferma il report di Legambiente, si è preposta di migliorare la sicurezza statica dell’edificio anche rispetto agli effetti di eventi sismici, rispondendo ai più avanzati criteri di efficienza energetica e all’impiego di materiali ecocompatibili. La scuola può ora disporre di una sala per la musica di oltre 100 metri quadrati, una sala riunioni dei professori, un’aula di tecnologie sonore, cinque aule per la didattica e ben nove aule per le lezioni di strumento. A questi si aggiungono anche due ampi spazi al piano terra per le prove di strumento, mentre negli ampi corridoi dell’immobile sono stati ricavati locali per i docenti e spazi per incontri con i genitori e per la sosta. Il progetto, sempre a quanto afferma il report di Legambiente, è stato attualizzato e reso conforme alle esigenze di un plesso scolastico. Sono state proposte migliorie rispetto Al piano originale, che comprendono, tra l’altro, l’incremento degli accorgimenti per l’efficienza energetica, il completamento dell’impianto di riscaldamento con elementi radianti a pavimento e la coibentazione acustica, in modo da ridurre l’impatto sonoro sull’ambiente esterno.
Trattandosi di un liceo musicale sono state adottate particolari strategie per garantire un’elevata protezione dei fenomeni acustici: intervento di risanamento con coibentazione della copertura, risanamento con coibentazione termo-acustica delle murature, impianto di riscaldamento con radiante a pavimento con un innovativo sistema di pavimento ‘galleggiante’ che ha consentito di far passare i cavidotti e colmare i vari dislivelli presenti al piano senza demolire le pre-esistenti pavimentazioni, impianto elettrico di nuova generazione con apparecchi di illuminazione a led, cablaggio completo dell’edificio, sistema di ricambio forzato dell’aria, completa assenza di barriere architettoniche, pavimento in legno nella aule musicali, pavimenti in pietra nelle aree di distribuzione. La sala musica è stata dotata di un’illuminazione particolarissima con elementi-luce tubolari che richiamano le canne dell’organo, la cui intensità luminosa può essere regolata a seconda delle esigenze. Per quanto riguarda invece materiali e tecnologie, l’incremento degli accorgimenti per l’efficienza energetica, completamento dell’impianto di riscaldamento con elementi radianti a pavimento e coibentazione acustica, in modo da ridurre l’impatto sonoro sull’ambiente esterno. Una particolare attenzione è stata riservata proprio all’aspetto acustico dei locali, affidata dallo studio tedesco Gherard Muller, specializzato in ingegneria sonora. Sono stati installati sistemi per il miglioramento dell’acustica come tende e pannelli fonoassorbenti, a parete e al soffitto.