Commercio, Comune dice stop a paninoteche e minimarket



Stop alla proliferazione di paninoteche e pizzeria a taglio in città. L’amministrazione ha lanciato la sfida e sindaco Tambellini e assessore Mercanti dicono a chiare lettere che il futuro non è quello dei fast food e dei minimarket dentro le mura urbane.
Il sindaco Tambellini traccia la rotta: “Che città vogliamo da qui ai prossimi dieci, quindici, venti anni? – dice il primo cittadino – Il punto è proprio questo. La partita che ci troviamo ad affrontare non è solo questione di regole e moratorie, ma la volontà di tracciare una linea chiara, profonda e decisa che ci porti a vivere in un certo tipo di città. Ecco, lo dico con grande convinzione: Lucca vuole lanciare la volata per la salvaguardia, la valorizzazione e la rivalutazione del centro storico e vuole diventare un modello per tutti gli altri centri storici di piccole e medie dimensioni d’Italia che si trovano ad affrontare la stessa nostra situazione”.
“Sono ancora molti i piccoli commercianti che operano nel comune di Lucca – prosegue – Sono imprese di quel terziario dei servizi che muove l’economia. Negli ultimi decenni, anche per la pressione della grande distribuzione, sono scomparsi centinaia di negozi. Desertificando intere zone del centro storico e delle periferie, nella crisi di quell’economia di prossimità fondata sulla densità delle città. Grazie alla deregulation i piccoli esercizi sono aumentati ma, paradossalmente, hanno provocato l’impoverimento generalizzato delle attività e la chiusura di botteghe che hanno fatto la storia di Lucca e che, in parte, ne hanno determinato le fortune. Botteghe che ancora oggi rappresentano l’identità stessa dei lucchesi”.
“Abbiamo deciso di scrivere all’Anci nazionale – conclude il sindaco – perché vogliamo essere noi, proprio noi amministratori, a disegnare la città in cui operiamo e viviamo, a tutelare ciò che di caratteristico ci ha sempre contraddistinto, a permettere al nostro centro di tornare ad essere vivo e vissuto, a dimensione ideale non solo per i turisti, ma soprattutto per i lucchesi e, quindi, per i suoi cittadini. Mille motivi per rilanciare la città: dal centro ai quartieri, fino ai paesi, che, insieme, fanno l’unicità e la bellezza del nostro territorio”.
L’assessore alle attività produttive, Valentina Mercanti vede il futuro della città legata al futuro armonico del commercio ed è per questo che intende rafforzare l’impegno dell’amministrazione comunale per raccogliere le sfide del decreto Franceschini, che, in controtendenza con la generale liberalizzazione, restituisce ai sindaci la possibilità di regolamentare il piccolo commercio nei centri di particolare pregio storico e artistico. “Considero il commercio – dice l’assessore – come un fulcro fondamentale su cui fare leva per conservare e tramandare i segni della nostra identità storica, economica e sociale, ma anche per creare opportunità in grado di attrarre un turismo di qualità e per evitare al centro storico il rischio di una morte già da tempo annunciata, lenta ma inesorabile, provocata dalla perdita di residenti, negozi, imprese, attività artigianali e uffici pubblici e privati”.
L’assessore non usa mezzi termini: “Dobbiamo mettere un freno al moltiplicarsi di bar e ristoranti, ai fast food, ai dehor attrezzati e sempre più invadenti, ai tavolini e ai gazebo. E stop anche ai minimarket. Un fiorire selvaggio di attività che ha portato, soprattutto negli ultimi anni, ad una vera e propria svalutazione del commercio tradizionale, quello che ha sempre rappresentato l’anima della nostra città, a Lucca come in molte altre città italiane. Pensiamo a Firenze, Venezia, Bergamo. Di qui la necessità, sempre più impellente, di ampliare la moratoria che l’amministrazione-Tambelini, per prima in Italia, ha voluto applicare per limitare il numero degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande”.
“Naturalmente – prosegue l’assessore Mercanti – nella ricerca delle migliori condizioni che assicurino al commercio lucchese di ritrovare la sua originalità e il suo appeal, il Comune di Lucca desidera diventare una sorta di partner dell’intero sistema locale del settore, anche nella programmazione degli interventi finalizzati al rilancio delle attività esistenti e della cosiddetta economia di vicinato: dalla pianificazione utile alla rigenerazione del centro urbano, alla condivisione delle politiche di promozione del territorio, dall’innalzamento della qualità dello spazio pubblico in parallelo con l’innalzamento della qualità di servizi e prodotti”.
Valentina Mercanti ha in mente numerose iniziative da realizzare con i commercianti lucchesi e con le associazioni che li rappresentano. Iniziative che si accompagnano a quelle già intraprese più o meno recentemente, come tutta la miriade di manifestazioni che sono organizzate direttamente dal Comune o che beneficiano del patrocinio e del contributo dell’amministrazione di Palazzo Orsetti. Un elenco lunghissimo, che va dalle notti bianche a Photolux, da Verdemura e Murabilia, fino ai Comics e al Summer Festival e che, oltre a produrre reddito nel breve e brevissimo tempo, costituiscono gli elementi di forza del pacchetto di offerta che Lucca mette a disposizione del turismo nazionale e internazionale e che è destinato a produrre benessere anche e soprattutto a medio e lungo termine. Il tutto, senza che i principali beneficiari, e cioè i commercianti stessi, siano chiamati a intervenire con proprie risorse economiche. E ciò, da qualche tempo, nonostante l’introduzione di nuove condizioni – con oneri pesantissimi – per garantire la sicurezza pubblica.
“In effetti – sottolinea l’assessore comunale alle attività produttive – la condivisione di intenti e, quando occorresse, anche di un maggiore impegno del sistema commerciale della nostra città a favore di progetti che alla fine si riverberano positivamente in primis sulla categoria mercantile, serve a costruire una massa critica che ci consentirà di godere del consenso necessario per sostenere, ad esempio, attraverso l’associazione nazionale dei Comuni Italiani (Anci), l’attribuzione ai sindaci, da parte del governo, di strumenti idonei a introdurre limitazioni per tutelare il commercio di qualità”.
“Insomma – afferma Valentina Mercanti – quello che ho in mente di fare, nell’esercizio delle mie deleghe, è di raggiungere accordi sempre più stretti con gli esercenti e con le categorie economiche, in modo da non essere più soli, né loro, né noi. Insieme potremo parlare di piano delle funzioni per il centro, i quartieri e i paesi, di regole per garantire la qualità di esercizi pubblici e ristoranti ed anche per abbattere alcuni tabù che non servono a nessuno, come per esempio una maggiore apertura riguardo alla sosta nel centro storico in particolari periodi dell’anno e secondo orari compatibili con un sistema di mobilità sostenibile e di sicurezza ambientale”.
“Mi hanno raccontato – conclude l’assessore – che circa quarant’anni fa, in consiglio comunale, sedeva il professor Francesco Giovannini, il quale, oltre a essere un politico di ampie vedute, era anche uno storico e un intellettuale di prim’ordine che si batteva perché la città non diventasse un enorme fast food: facciamo attenzione – diceva – affinché fra 20 o 30 anni Lucca non finisca per puzzare di pizza”.