





Massiccia partecipazione di commercianti e ristoratori all’incontro tenutosi questo pomeriggio (30 ottobre) nella sede della Confcommercio in via Fillungo. Tema caldissimo della riunione, convocata d’urgenza, l’annuncio da parte dell’amministrazione comunale dell’aumento sul canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche che, negli intenti della giunta Tambellini, dovrebbe scattare a gennaio 2018. Una decisione presa senza concertazione a detta di Confcommercio e che ha scatenato le ire di esercenti e ristoratori.
Come ha spiegato il tecnico di Confcommercio Vittorio Bini, tutte le attività del centro storico subiranno un aumento del 100% dei contributi Cosap da dover versare. Canone che diventerà anche più salato per la zona “A”, compresa all’interno del quadrilatero composto dalle mura romane, che vedrà un aumento del 120% e nella nuova zona “A +” di cui fanno parte via Fillungo, piazza del Giglio, piazza Napoleone, piazza San Michele e piazza Anfiteatro. In queste aree, l’aumento sarà del 140%. Con questi aumenti le tariffe per la concessione del suolo pubblico diventerebbero tra le più alte della Toscana. Ora i commercianti sono decisi a recarsi in Comune a parlare con il sindaco per chiedere una sospensione del provvedimento. Per rendere sempre più costante, immediato e diretto il dialogo sul tema, è stata decisa la creazione di un gruppo di lavoro ristretto che si farà interprete delle istanze provenienti dalla base, che a sua volta – assieme ai vertici di Confcommercio – dialogherà con l’amministrazione comunale. Il gruppo è formato dal presidente Ademaro Cordoni e da Benedetto Stefani, Giovanni Martini, Giuliano Pacini, Sandra Bianchi, Michele Tambellini, Enrico Ragghianti, Riccardo Isola, Antonio Leto e Iacopo Di Bugno, accompagnati dal direttore Rodolfo Pasquini.
La protesta della ‘base’ dilaga. Non sono piaciute ai commercianti, in particolare, le modalità con cui questa decisione è stata presa: “Siamo stati chiamati una settimana fa – ha esordito il direttore di Confcommercio Rodolfo Pasquini – e ci è stata comunicata questa decisione già presa dall’amministrazione senza una concertazione. Per questo abbiamo richiesto un incontro urgente al sindaco dove andremo, con una rappresentanza di alcuni di voi, a proporre le istanze che verranno fuori quest’oggi. Il sindaco ci ha assicurato che questo incontro sarà fatto a breve”. Due le possibilità delineate dal direttore: un fermo no all’aumento del canone o, in alternativa, una modulazione di questo aumento in più tranche.
Non usa mezzi termini Benedetto Stefani, presidente provinciale di Fipe ristoratori: “Ci hanno preso per dei bancomat. Si lamentano per le troppe sedie e tavolini fuori, anche citando studi fatti da intellettuali che conosciamo bene, ma non c’è un progetto di questa amministrazione per farci crescere. Forse non stiamo simpatici a certe persone”.
“È la prima volta in tanti anni che mi trovo di fronte ad una situazione del genere – ha dichiarato invece presidente della commissione centro storico di Confcommercio Giovanni Martini -. Gli aumenti verranno applicati dall’1 gennaio e saranno immediati. Abbiamo provato di tutto ma non ci è stata data possibilità di discutere e trattare. In comune, ci hanno esposto senza mezzi termini la necessità di fare cassa. L’alternativa era quella di aumentare il costo dei parcheggi ma è stata fatta una scelta politica di andare a colpire i commercianti. La motivazione è stata che gli eventi in calendario sono molti e tutti noi ne beneficiamo. Ci è stato anche detto che per la gestione di queste opere è necessario assumere altre persone. Forse si aspettano che gli paghiamo noi lo stipendio”.
In un clima di grande malcontento qualcuno dalla platea è arrivato a parlare di serrata e di dimissioni dell’assessore Mercanti. Eventualità respinta dalla maggior parte dei presenti. La linea presa dalla maggioranza dei presenti si è indirizzata infatti verso un dialogo costruttivo con l’amministrazione comunale ma con un’imprescindibile premessa: la sospensione degli aumenti previsti per gennaio ed una nuova concertazione da portare avanti con le associazioni di categoria. Molte le controproposte che sono state avanzate e che potrebbero, almeno in parte, essere presentate a sindaco e giunta. Tra le più significative, chiedere un aumento dei servizi come l’introduzione di telecamere di sorveglianza, uno sconto sui rifiuti, una maggiore flessibilità sui pagamenti, una maggiore attenzione da parte delle forze dell’ordine al rispetto delle regole, la possibilità di costruire sul suolo pubblico una struttura più consona da poter utilizzare anche nella stagione fredda ma, soprattutto, la modulazione dell’aumento del Cosap in qualche anno invece che di un balzo secco.
Luca Dal Poggetto