Le bidelle scioperano e il preside chiude la scuola

10 novembre 2017 | 14:58
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Le bidelle scioperano e il preside chiude la scuola

di Roberto Salotti
Un provvedimento ‘drastico’ che ha provocato malumori, proteste e, comprensibilmente, anche qualche disagio per le famiglie dei 230 studenti della scuola media di Ponte a Moriano. Il dirigente scolastico Marco Orsi, infatti, ha deciso di chiudere l’istituto quando questa mattina (10 novembre) ci si è resi conto che tutte le bidelle avevano aderito allo sciopero del pubblico impiego, indetto a livello nazionale dai sindacati di base. Una mobilitazione che ha avuto, per il resto, scarsa adesione negli altri istituti scolastici di Lucca e provincia, limitandosi a qualche sporadico caso alle superiori, con qualche picco in più al liceo musicale Passaglia, in S. Agostino, dove comunque la scuola è rimasta aperta.

A Ponte a Moriano, invece, è andata diversamente. E i genitori degli studenti sono inferociti, dopo essere stati richiamati dai figli che dovevano tornare a casa. Ma il preside si difende: “Ero un po’ perplesso se prendere o meno questa decisione – ammette -, ma l’ho fatto su sollecitazione del personale docente della scuola, preoccupato per l’assenza di custodi e bidelle, che hanno le chiavi per aprire e chiudere l’istituto. Per ragioni quindi di sicurezza, ho deciso di chiudere per oggi l’istituto, a causa della mancanza di personale che ha aderito in modo massiccio allo sciopero”.
I genitori, però, rincarano la dose: “La comunicazione di possibili disagi in questo senso – spiega tra gli altri Silvia Galli – è stata data soltanto ieri”. E diversi hanno deciso di mandare comunque i figli a scuola. Con i conseguenti disagi per tante persone, rispetto alle “poche che hanno scioperato”. Queste “poche persone, inferiori alla decina – spiega il genitore – hanno impedito a decine di studenti e diversi insegnanti di andare a scuola e a lavoro. Il dirigente scolastico ha avvertito le famiglie di questo rischio solo ieri”, ripete. “I disagi – ribatte però il dirigente scolastico – sono stati soltanto per pochi, perché avevamo mandato la comunicazione giorni prima e l’avviso era pubblicato anche sul sito internet della scuola”.
I genitori tuttavia chiamano in causa anche il Comune: “Non esistono i servizi minimi da garantire se si parla di scuola? Il dirigente – spiegano i genitori – ha sbagliato e anche il sindaco in casi del genere dovrebbe intervenire”.
Nelle altre scuole della provincia non risultano problemi simili. Alle scuole superiori, l’adesione allo sciopero del personale è rimasta piuttosto bassa e non sono giunte all’ufficio scolastico provinciale segnalazioni di chiusura di scuole a causa della mobilitazione del personale.