Farmacie comunali, crollato il fatturato

14 novembre 2017 | 15:53
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Farmacie comunali, crollato il fatturato
Farmacie comunali, crollato il fatturato
Farmacie comunali, crollato il fatturato

Farmacie comunali spa – l’azienda partecipata dal Comune di Lucca al 25,01% – potrebbe chiudere in pareggio il prossimo esercizio. L’annuncio è stato dato oggi (14 novembre) in seno ad una commissione partecipate alla quale hanno preso parte Antonio Da Prato (presidente del consiglio d’amministrazione), Chiara Cecchini (consigliera), Oriana Barsali ed Ermanno Lucchesi (sindaci revisori), Marco Berti (responsabile amministrativo) e, soprattutto, Antonino Rivara (amministratore delegato). Con loro, anche il vicesindaco Giovanni Lemucchi e l’amministratore unico di Lucca Holding, Andrea Bortoli. La società viene da due anni consecutivi di chiusura in perdita, anche se su questo dato incide notevolmente la quota di ammortamento annuale da 266mila euro che deve essere inserita a bilancio. Al 31 ottobre di quest’anno, invece, il saldo appare positivo e, a questo punto, la possibilità di chiudere quantomeno in pareggio (se non con un piccolo utile) appare stagliarsi all’orizzonte.

Il tutto, al netto delle problematiche che affliggono la partecipata, la maggiore delle quali – attesa comunque la solidità del gruppo – sembra coincidere con il calo di fatturato: meno 570mila euro negli ultimi sette anni. Una sofferenza particolarmente evidenziata è quella che coincide con i grandi eventi a Lucca: le misure speciali adottate per i Comics e per il Summer Festival coincidono con un calo notevole dell’attività. Farmacie comunali ha oggi in dote 5 farmacie su Lucca, 1 a Bagni di Lucca e le 2 comunali di Capannori.
“Nella nostra gestione – spiega Da Prato – dobbiamo pensare principalmente all’erogazione dei servizi alla cittadinanza ed alla gestione economica. L’amministratore delegato, che rappresenta la parte privata, è sempre stato in linea con le nostre idee: questo ha rappresentato un bel vantaggio. I bilanci sono stati chiusi in perdita per la quota di ammortamento – affresca un quadro complessivo – mentre sul fronte dei rapporti sindacali, in questi 4 anni, abbiamo ricondotto la situazione alla normalità: abbiamo chiuso tutte le vertenze e non ci sono stati licenziamenti. Inoltre, abbiamo assunto la gestione delle farmacie del Comune di Capannori (che sono due) ed aumentato il livello occupazionale per quelle di Lucca”. In questo senso, viene fatto notare come i dipendenti a tempo indeterminato siano passati da 33 a 40. Non si registrano contenziosi interni o vertenze ed è inoltre cambiato il premio di risultato dei dipendenti, che oggi si basa su un parametro neutro come il fatturato.
“Abbiamo seguito con attenzione – prosegue Da Prato – le esigenze della cittadinanza. La 24 ore è un costo notevole, ma un’azienda pubblica deve garantire questo servizio. Le farmacie collocate in zone periferiche forse non sono redditizie, ma non possiamo chiuderle. Poi abbiamo dato vita a diverse iniziative pubbliche sulla salute”.
Rivara, amministratore delegato in carica dal 2005, ricorda le difficoltà dettate dal forte contenimento della spesa farmaceutica da parte del servizio sanitario nazionale ed anche dalle singole Usl. “Dobbiamo continuare a lavorare su questo – spiega – sul contenimento spesa farmaceutica e sanitaria. Da parte nostra, stiamo valorizzando la figura del farmacista, per collocarlo all’interno del sistema sanitario e per questo collaboriamo anche con l’università di Pisa. Il farmacista si sta atteggiando quale consulente della salute e del benessere, non più solo erogatore del farmaco. Inoltre, abbiamo fatto investimenti sul personale per la specializzazione ed altri sull’azienda. Acquisendo la gestione in concessione delle due farmacie comunali di Capannori, aumentiamo la quota del servizio erogato (entrambe coprono 12 ore) e la società continua ad essere solida, generando liquidità riutilizzata ogni giorno. Il vero nodo, tuttavia, è quello rappresentato dalla farmacia 24 ore di Lucca: “E’ quella – spiega Rivara – che rimane più in sofferenza: anche qui, dopo una fase di ripresa, registriamo un calo per gli eventi a settembre ed ottobre. Influiscono negativamente la localizzazione ed il problema del parcheggio: per questo speriamo nel progetto terminal bus alla stazione”. Per Lemucchi, “nella percezione comune è difficile far entrare l’idea che le farmacie siano un settore a rischio come altri. E’ un mercato che si è aperto. Il Comune ha deciso di mantenere la sua partecipazione per due ordini di motivi: per il valore aggiunto dei servizi sul territorio e poi perché si tratta di una concessione che scade nel 2029”.
La questione della 24 ore presta anche l’assist al consigliere Marco Martinelli per chiedere che ne è stato del vincolo di organico non rispettato. “Una volta calato il fatturato – replica l’amministratore delegato – abbiamo dirottato il personale in altre farmacie, senza licenziare nessuno. Parliamo di una vecchia delibera del Comune, nel passaggio da piazza del Giglio a fuori porta, del 1999. Oggi c’è un’impossibilità oggettiva sopravvenuta perché la situazione è radicalmente cambiata. C’è una richiesta di modifica di quella delibera presentata già dal presidente Placido”.
L’altra questione sul piatto riguarda l’opportunità di prendere in gestione le due farmacie comunali di Capannori. I consiglieri Martinelli e Consani , in particolare, chiedono lumi sull’effettivo ritorno economico per il Comune di Lucca. Per Da Prato questa manovra sta già producendo utili, ma è Bortoli a scendere più nel dettaglio: “Quando ci è stata prospettata la possibilità di ripartire su un numero più ampio di unità i costi di struttura, che sono costi fissi, lo abbiamo ritenuto un argomento convincente. Lasciatemi dire, inoltre, che alla Holding interessa molto di più il contenimento dei costi dei farmaci per i cittadini che la circostanza di fare utili o meno”.

Paolo Lazzari