
Sei lettere di contestazione inviate, a vario titolo, dall’Opera delle Mura ad altrettante associazioni concessionarie delle casermette delle mura urbane. È questo il responso uscito dalla Commissione di controllo e garanzia presieduta da Remo Santini che si è riunita questa mattina (30 novembre) ed in cui sono stati ascoltati Alessandro Biancalana e Maurizio Tani, rispettivamente presidente e direttore dell’Opera delle Mura. Vari i punti all’ordine del giorno della Commissione che voleva fare luce sulla gestione delle casermette che, dal 2016, sono state assegnate con bando pubblico ad alcune associazioni culturali della città. Il quadro emerso da questo incontro non è del tutto positivo dato che, delle 9 associazioni concessionarie, ben 6 non sono in regola o con le contribuzioni o per aspetti legati alla concessione stessa.
Tra le regole per poter accedere al bando di gara, oltre al pagamento di un canone di affitto, c’era infatti il rispetto di determinati parametri, tra cui l’aderenza ad un preciso progetto culturale, la garanzia dell’apertura delle casermette per un numero minimo di ore e la possibilità di accedere ai bagni. Delle 6 associazioni contestate, 2 sono per il mancato pagamento del canone di locazione.
Non è però il problema dei mancati introiti derivanti dagli affitti quello che preoccupa maggiormente il presidente Biancalana quanto, piuttosto, il mancato rispetto degli altri parametri, in particolare l’apertura delle casermette e l’aderenza al progetto culturale. “A fine agosto – afferma il presidente – il cda dell’Opera delle Mura ha incaricato i propri uffici di operare dei controlli. Dato che le associazioni hanno preso possesso delle casermette a scaglioni a partire dal 2016 ed alcune solo nel 2017, abbiamo dato un po’ di tempo a tutti per mettersi a posto. Adesso che i controlli sono quasi terminati, emerge una situazione un po’ complicata”.
“L’ammanco è di circa 11 mila euro – precisa il direttore Maurizio Tani – che rappresenta circa il 20% degli incassi previsti, cioè 55.308 euro. Le associazioni morose sono 2 al momento ma solo una è molto indietro, quindi da questo punto di vista la situazione non è grave”.
Ma cosa può comportare il mancato pagamento del canone? A rispondere a questa domanda è ancora Maurizio Tani: “Il mancato pagamento di due mensilità comporterebbe la decadenza della concessione. Ovviamente, cerchiamo di venire incontro alle varie associazioni per evitare di arrivare a questo punto, però c’è un contratto firmato con il Comune che deve essere rispettato, anche per quanto riguarda gli altri parametri”.
Il presidente della commissione Remo Santini ha chiesto quali fossero i maggiori problemi nel rapportarsi con queste realtà. A rispondere a questa domanda è stato il presidente dell’Opera Alessandro Biancalana che ha evidenziato una situazione molto eterogenea e che varia da caso a caso. Sono comunque diverse le criticità: “Per quanto riguarda le morosità, si spera che entro fine anno queste associazioni si mettano in regola. C’è da dire che molte di queste realtà godevano di sussidi pubblici che adesso non percepiscono più e quindi si devono un po’ inventare un modo per ottenere delle risorse. Questo va ovviamente anche ad inficiare sui periodi di apertura delle casermette che hanno un costo. Per quanto riguarda le mancate aperture, sono 4 le associazioni a non essere in linea, con diverse sfumature. Anche sul rispetto del progetto culturale presentato ci sono problemi: alcune infatti si sono allontanate dalla loro proposta facendo un po’ troppa attività commerciale. Non ultimo, il problema dell’accesso ai bagni che doveva essere garantito da contratto e non sempre questo avviene. Anche su questi punti sono state fatte delle contestazioni”.
“Un altro punto importante – prosegue Biancalana – è che, entro la fine dell’anno, tutte le associazioni dovranno presentare un rendiconto delle loro attività. Questo ci servirà a capire se hanno rispettato il loro progetto culturale. Adesso inizieremo un confronto con tutte le associazioni e, terminato questo iter, saremo in grado di avere un quadro della situazione più chiaro. Il nostro interesse non è tanto che paghino quanto che rispettino le prerogative della concessione e cioè garantire l’apertura delle casermette e l’accesso ai bagni. Se entro fine anno la situazione non sarà sistemata ovviamente ci saranno delle conseguenze, non ultima la revoca della concessione”.
Sulla possibilità che, in caso di revoca della concessione, possano essere coinvolte le associazioni inizialmente rimaste fuori dalla graduatoria o di riproporre un nuovo bando di gara, il direttore Tani si è mostrato molto cauto: “Credo che da questa prima esperienza si debbano trarre delle conclusioni. La durata delle concessioni è di 4 anni più altri 4 possibili e ci auguriamo che, dopo questo primo periodo di assestamento fiosiologico, le cose si possano sistemare. Certo è difficile far capire ad alcune associazioni che erano abituate a stare li gratis che adesso devono pagare e che c’è chi gli sta con il fiato sul collo. Sicuramente i controlli adesso saranno più serrati: almeno due volte all’anno. Non sono convinto che valga la pena rimettere a bando le casermette o coinvolgere le associazioni che sono state inizialmente escluse che avevano una proposta ancora più debole. Forse, l’ideale sarebbe che la gestione venisse ripresa direttamente dall’Opera delle Mura com’è avvenuto con successo nel caso della piattaforma di San Frediano. Certamente, se dovrà essere fatto un nuovo bando, dovranno essere inseriti degli accorgimenti specifici, ad esempio sui periodi di apertura”.
“Noi speriamo – conclude sul punto il presidente Biancalana – che questi siano problemi che possano essere risolti velocemente. Ci auguriamo ovviamente che tutte le associazioni rimangano e che le casermette diventino un punto d’incontro culturale della città. Ma questo punto d’incontro deve essere qualificante: se le casermette rimangono chiuse non va bene. Capiamo le difficoltà delle associazioni e cerchiamo di venire loro incontro ma c’è un contratto da rispettare. È stato fatto un lavoro enorme per mettere tutto in chiaro e vogliamo che le cose rimangano così”.
“Non c’è stato a mio avviso – incalza Santini – un impatto particolarmente positivo sulla vita culturale della città o almeno non si avverte. Penso si debba cambiare registro. Quali sono le problematiche da questo punto di vista?”
“Spesso le associazioni non ci comunicano cosa fanno – replica Biancalana – e questo ci rende impossibile pubblicizzare le loro iniziative sul nostro sito che ha un gran numero di visitatori. È difficile poi, far dialogare le varie associazioni tra loro. Ad esempio, ci piacerebbe poter organizzare delle iniziative che possano essere condivise da tutti in determinati periodi come Pasqua o Natale ma questo non è facile”.
Un ultimo punto all’ordine del giorno era far luce sulla situazione riguardante la riscossione forzosa dei compensi non dovuti dal vecchio consiglio di amministrazione. Su questo punto, a rispondere è stato il direttore Tani: “Nel 2011 è arrivata una lettera del Comune che ci intimava di adeguarci alla normativa del decreto legge 78 del 2010 che prevedeva tagli nei compensi dei consigli di amministrazione. Dei 7 vecchi consiglieri, nessuno aveva restituito la somma di compenso non dovuta per il periodo 31 marzo – 31 dicembre 2010 che ammonta a circa 11 mila euro in totale. Dopo i primi solleciti caduti nel vuoto, è stato dato mandato ad un legale. Un consigliere ha chiuso la pratica, altri due sono in via di conclusione. Per i restanti, cercheremo di chiudere il discorso entro la fine dell’anno”.
La commissione si è dunque aggiornata al prossimo 21 dicembre quando sarà fatta, almeno queste sono le intenzioni dei consiglieri Santini, Ciardetti e Giuntoli, una disamina specifica della situazione casermetta per casermetta.
Luca Dal Poggetto