
A Lucca, nel terzo trimestre 2017 (luglio, agosto e settembre) aumentano gli arrivi di turisti (italiani e stranieri), ma diminuiscono le presenze, rispetto a un anno fa. Tradotto: più visitatori nella città murata, ma rimangono per meno tempo. È il dato Istat che emerge oggi, in commissione congiunta politiche di bilancio e sviluppo con la commissione politiche formative, sport e cultura. Aumenta, contemporaneamente, il numero di dichiaranti l’imposta di soggiorno, ma resta preoccupante la mole degli inadempienti (circa il 20,7% a settembre 2017), cioè di coloro che non registrano gli arrivi nelle proprie strutture.
A dar conto di questo panorama è l’assessore Stefano Ragghianti – affiancato dal dottor Antonio Marino, dirigente del settore dipartimentale del Comune – che inquadra con dovizia di particolari il dato che concerne sia la città che la provincia. A Lucca, sempre per il trimestre di riferimento, gli arrivi nel 2017 (cioè l’approdo fisico sul territorio dei turisti) aumentano del 2,6% rispetto al 2016 (86.972 contro 84.787), mentre le presenze (vale a dire, la permanenza sul territorio conteggiata attraverso le notti complessive) diminuiscono, segnando un meno 2,3% (197.466 contro 202.151). Il dato non trova corrispondenza nella trasposizione provinciale, dove diminuiscono globalmente entrambe le voci: meno 3,3% sul fronte arrivi (405mila circa contro i 419mila del 2016) e meno 3,6% per quanto concerne le presenze (1 milione e 837mila contro 1 milione e 907mila circa). Nel quadro complessivo regge la Piana (+2,2% per gli arrivi, -0,7% le presenze), mentre cala vertiginosamente la Mediavalle (-13,8% gli arrivi, -24,9% le presenze). In Garfagnana si registra un più 5,4% per la prima voce, mentre le presenze segnano un meno 3,1%. Male la Versilia, con un meno 5,3% al dato degli arrivi e un menp 3,1% per le presenze. Prendendo in considerazione, invece, il primo semestre 2017, il Comune vede un aumento degli incassi derivanti da flussi turistici (+23.500 euro dalla tassa di soggiorno e +39mila euro dagli incassi delle torri turistiche), oltre a un leggero incremento degli introiti per gli attrattori cittadini censiti (casa natale Puccini e museo della via Francigena). Ragghianti si occupa poi di scorporare ulteriormente il dato, che non comprende le locazioni private, ma soltanto alberghi e strutture affini (come i bed and breakfast). Così – tornando al terzo trimestre 2017 – mentre calano le percentuali sulle due voci per quanto riguarda gli alberghi (-1,8% gli arrivi e -6,8% le presenze), le stesse crescono per tutte le altre strutture (+9,5% gli arrivi e +3,2 per cento le presenze). “Nella sola Lucca – prosegue l’assessore – aumentano gli arrivi di italiani (+8,6%), mentre è in pareggio assoluto il dato sugli stranieri (59mila circa, come nel 2016). Sul fronte presenze, ecco un più 1,7% di italiani ed un segno meno (-3,5%) di stranieri”. Un dato che muta di nuovo quando si guarda alla provincia nel suo complesso, dove diminuiscono sia gli arrivi di connazionali (-3,8%) che di stranieri (-2,8%) ed anche le presenze (-1,1% gli italiani e -6,3% gli stranieri). Capitolo imposta di soggiorno: Ragghianti afferma che si registra “una progressione costante nel numero di dichiarazioni, con dati che vanno in direzione opposta rispetto a quelli sul turismo. Il terzo trimestre 2017 ha visto 643 dichiaranti, per un importo di 306mila euro (rispetto ai 493 dichiaranti del 2016 ed ai 382 dichiaranti del 2015, ndr). Cresce l’adempimento, in questo senso”. Qui si incardinano i primi commenti dei consiglieri. Marco Martinelli, capogruppo di Forza Italia, porta l’esempio del Comune di Firenze: “Lì il sindaco Nardella – osserva – ha stretto un accordo con un importante soggetto (Airbnb nel caso specifico, ndr) che gestisce le locazioni private, per risolvere il problema del sommerso: perché non farlo anche qui? Inoltre: sempre Nardella ha affermato che i proventi dell’imposta di soggiorno verranno utilizzati per fare promozione. Qui a Lucca, però, ci è sempre stato riferito che questo non è possibile”. Ragghianti replica affermando che “ci siamo fatti mandare la bozza di accordo, ma ci risulta che l’unico ad oggi funzionante sia quello stipulato dal Comune di Genova, mentre il Comune di Firenze non ha dato ancora esecuzione. Sarebbe un meccanismo semplice, perché toglie adempimenti ai proprietari di casa. L’imposta di soggiorno? Noi la usiamo per il contratto con Lucca Itinera (circa 400mila euro annuali, ndr) e per l’organizzazione degli eventi”. C’è la possibilità – viene precisato su richiesta del consigliere Giannini – per chi ne avesse la necessità, di affittare anche da un giorno all’altro: molti di coloro che dichiarano la tassa di soggiorno sono privati che fanno locazioni. Solo chi supera un certo numero di giornate di locazioni annue (80 circa, ndr) entra nella categoria di chi lo fa con modalità imprenditoriali. Resta critica, in tutto questo, la percentuale degli inadempimenti in ordine alla comunicazione sugli arrivi di turisti, da parte delle strutture ufficiali: a settembre 2017 si parla ancora di un 20,7% di inadempienti, contro il 23,6% dello stesso periodo del 2016. “In definitiva – commenta il dirigente Antonio Marino – a Lucca, nel primo semestre 2017, aumentano sia gli arrivi che le presenze, anche se queste ultime in misura minore. Abbiamo la forte percezione, peraltro, che il dato Istat non riesca ad inquadrare il reale numero di visitatori che giungono in città. Per questo, abbiamo scelto di avvalerci di ulteriori indicatori, per comprendere meglio l’andamento del turismo”. In questo senso, aumenta in modo importante il numero di fruitori dei servizi infopoint (addirittura un più 50% nei primi 6 mesi del 2017, per un totale di 213mila soggetti) e cresce lievemente il numero dei bus turistici che si fermano nei parcheggi abilitati (+2,5%). Altra voce che aiuta a comprendere il dato reale sui visitatori è, come già precisato, quella relativa al pagamento dell’imposta di soggiorno: crescono dell’8,7% in questo senso gli incassi comunali rispetto al 2016 (295mila euro circa contro 271mila). Si registra inoltre un incremento degli ingressi alle torri turistiche e alla casa natale di Giacomo Puccini: si parla di un più 10% rispetto a un anno fa. “Lucca, quindi – precisa Marino – accoglie più visitatori, ma molti non ci dormono o dormono in strutture non ufficiali. Questo è dovuto in larga parte alla conformazione delle strutture alberghiere, spesso di piccole o medie dimensioni: un esempio lampante è quello del pubblico per i grandi concerti del Summer Festival. L’impatto turistico però, nel complesso, è cresciuto. Solo che ne beneficiano meno gli albergatori ufficiali e molto di più i commercianti. C’è inoltre un sommerso sugli spazi concessi in locazione da privati, che non generano indotto per il pubblico, eludendo la tassa di soggiorno”. Interessante il dato – in ascesa – sui principali poli attrattivi culturali cittadini: le torri (Guinigi e delle Ore), insieme all’orto botanico, al museo della via Francigena e alla casa natale di Giacomo Puccini, raccolgono – dal gennaio al giugno 2017 – una mole di 126.358 visitatori (contro i 114mila circa dello stesso periodo dell’anno precedente), per un incasso di 516mila euro circa (contro i 469mila circa dell’anno prima). Cresce del 135% rispetto al 2016 il numero di eventi promossi dal Comune nei suoi contenitori, mentre cala drasticamente – e per questo dovrà essere messo a regime al più presto – il numero di accessi sul web e, cioè, sul sito sovracomunale luccaturismo.it (57mila pagine visualizzate contro le 116mila di un anno prima), solo in parte compensato dalle performance in salita del sito comunale turismo.lucca.it (63mila visualizzazioni di pagina contro le circa 46mila del 2016).
Paolo Lazzari