Commercio, ok da Tar a moratoria aperture ristoranti

21 dicembre 2017 | 11:55
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Commercio, ok da Tar a moratoria aperture ristoranti

Esprime soddisfazione il sindacato Fipe Confcommercio, nell’apprendere la decisione del Tar della Toscana che, con sentenza depositata ieri (20 dicembre) ha sostenuto la legittimità del provvedimento del Comune di Firenze con il quale è stata bloccata per un periodo di tre anni l’apertura di nuovi ristoranti nel centro storico del capoluogo toscano.
“Una sentenza importante – si legge in una nota di Fipe – che conferma la fondatezza giuridica, oltre che sindacale, di quanto andiamo sostenendo da tempo: i centri storici di città come Lucca e Firenze vanno tutelati, non per difesa corporativa di una categoria, ma per far sì che mantengano quelle caratteristiche di architettura e decoro urbano che li rendono unici”.

“Questa presa di posizione del Tar – prosegue la nota Fipe – deve rappresentare un ulteriore stimolo e punto di appoggio anche per il Comune di Lucca, che può adesso completare il progetto di estensione della moratoria anche ai ristoranti e ai negozi di vicinato, sapendo di avere le spalle coperte da un pronunciamento di fondamentale importanza del tribunale amministrativo regionale”.
“In tema di moratoria – insiste la nota – giova ricordare velocemente alcuni passaggi: su pressione del sistema Confcommercio, il Comune di Lucca ha approvato all’inizio del 2016 lo stop a nuovi bar e paninoteche in centro storico, suddividendo quest’ultimo in due aree. Per una di queste due zone (la zona B, per la precisione) il termine del provvedimento è fissato per il 31 dicembre 2017, ovvero sia fra 10 giorni, ragion per cui Confcommercio nei giorni scorsi ha provveduto a protocollare una lettera con la quale richiede una proroga di tale termine di 2 mesi, in modo da poter arrivare poi a un nuovo provvedimento omogeneo che comprenda nella moratoria bar, portare l’offerta ad esser nettamente superiore alla domanda, rendendo necessario un intervento che stoppasse questo fenomeno. Il percorso intrapreso è quello giusto, adesso attendiamo che il Comune lo completi al più presto”.
Proprio in coincidenza con la sentenza prende il via ufficialmente anche a Lucca il percorso per il blocco delle licenze per nuovi esercizi alimentari e di somministrazione nel centro storico: “Non possiamo che accogliere favorevolmente la notizia della sentenza del Tar che ha dato ragione al Comune di Firenze in merito al ricorso di Federdistribuzione contro la decisione di bloccare per tre anni l’avvio di nuove attività – ha dichiarato l’assessore allo sviluppo economico Valentina Mercanti – Una sentenza importante che conferma ai comuni il potere di tutelare il proprio patrimonio culturale e il tessuto socioeconomico. Finalmente abbiamo gli strumenti normativi a supporto di questa moratoria, grazie infatti ai governi Renzi e Gentiloni, attraverso il Decreto Scia e al Decreto Franceschini, è possibile oggi mitigare gli effetti del processo di liberalizzazione delle attività economiche in zone di particolare valore archeologico, storico, artistico e paesaggistico come la nostra città di Lucca”.
Con la delibera approvata all’unanimità nella giunta di martedì scorso, l’amministrazione Tambellini ha dato il via al blocco delle licenze per fermare l’apertura selvaggia di nuove attività di somministrazione e ristorazione nel centro storico di Lucca. Con il via libera degli altri enti interessati, in tempi brevi verrà redatto e presentato al Consiglio comunale il testo definitivo del provvedimento.
“Nonostante la vecchia moratoria ancora in atto, l’intervento per fermare sia le nuove aperture che i trasferimenti è particolarmente necessario se vogliamo preservare la bellezza del nostro centro storico, tutelare la residenzialità e gli stessi esercenti. L’aumento spropositato di offerta alimentare ci sta facendo correre il rischio di veder diminuire la qualità e la tipicità alimentare lucchese: pasticcerie, trattorie, ristoranti che rischiano di trasformarsi in luoghi omologati e senza anima, per turisti globalizzati, dove il concetto di quantità e standardizzazione spesso contrasta con quelli di qualità e originalità”.
“Noi abbiamo un’altra idea di città – conclude l’assessore – e stiamo cercando di difenderla con forza: una città che si è sempre caratterizzata come custode di splendide tradizioni, intatta nella sua bellezza, ma anche centro di espansione di quelle attività culturali, mercantili, finanziarie, industriali, artigiane che ci hanno resi e continuano a renderci famosi nel mondo”.