Rifiuti, ok in Consiglio al 5% di rincaro in bolletta

Rifiuti, l’aumento delle tariffe è servito. Il via libera l’ha dato il consiglio comunale di stasera (23 gennaio) a Palazzo Santini, approvato (con i soli voti della maggioranza) il rincaro della Tari per le utenze domestiche (5,3%) e per le non domestiche (4,5%), legate all’aumento dei costi nel piano finanziario di Sistema Ambiente, anch’esso licenziato dall’assise. Una situazione determinata, hanno spiegato l’assessore all’ambiente Francesco Raspini e il vicesindaco Giovanni Lemucchi ad una delicata situazione che coinvolge la società di gestione dei rifiuti. Il socio privato non naviga in buone acque e la crisi pesa per quello che riguarda Sistema Ambiente sull’accesso al credito (sempre più limitato) e sull’esigenza di reperire risorse per i nuovi investimenti.
L’aumento delle tariffe. Nello specifico, saranno più salate del 4,5% per le bollette delle utenze non domestiche e più 5,3% per quelle domestiche. Le tariffe medie aumentano quindi di circa il 5%: vengono privilegiate le utenze non domestiche, che erano state sempre più penalizzate negli ultimi anni: più 4,50 % per loro contro il 5,30% per le utenze domestiche, come spiega Lemucchi. I costi del piano finanziario, in sostanza, sono stati ripartiti per il 55% sulle utenze domestiche e per il 45% sulle non domestiche.
Sono state le criticità legate ai costi e alle alterne vicende del socio privato di Sistema Ambiente, come si diceva, ad aver determinato l’aumento della tariffa. A spiegarlo, dopo una introduzione sul piano finanziario di Sistema Ambiente, è stato dopo una dettagliata relazione dell’assessore Raspini, il vicesindaco Giovanni Lemucchi a cui è toccato illustrare l’adeguamento delle tariffe: “Il piano economico di Sistema Ambiente è aumentato di un milione e 200mila euro – ha osservato l’assessore -: con la nuova tariffazione abbiamo cercato di riequilibrare i costi tra le utenze domestiche e quelle non domestiche che negli ultimi anni erano state penalizzate. Non ci saranno aumenti invece per gli esercizi di somministrazione, ovvero per bar e ristoranti”.
La raccolta differenziata. Nonostante l’aumento dei costi, i risultati positivi non sono mancati, secondo l’assessore Raspini. “Siamo quasi all’80%, per l’esattezza al 78%, per quanto riguarda la raccolta differenziata che ci colloca al primo posto in Toscana tra i Comuni capoluogo – ha evidenziato l’assessore -: si è passati dal 48% del 2010, fino ad una vera e propria impennata nel 2013. Per noi sono risultati lusinghieri per noi – ha aggiunto -: l’adeguamento strutturale che ha dovuto affrontare Sistema Ambiente per il cambiamento di servizio e della sua erogazione ha portato ai risultati attuali. Questo del resto è un servizio molto impattante per i cittadini. Ora dobbiamo porci il problema degli investimenti necessari per la società da qui al 2029. Al primo posto c’è la questione della nuova sede, che deve trasferirsi da quella di Borgo Giannotti. E’ in corso un percorso per individuare la nuova collocazione. Quella attuale è di proprietà del Comune e potrà essere riqualificata e ripensata in vario modo”.
L’impianto di Nave. “C’è poi il tema dell’impianto di Nave – ha aggiunto l’assessore -: sappiamo quanto sia impattante, quando fondamentale per il sistema. La società intende investire sull’impianto di Nave, almeno per quanto riguarda il problema degli odori. Lo stazionamento dei rifiuti nel piazzale sebbene breve specie nella stazione calda porta a delle maleodoranze, un problema che sarà affrontato e risolto”. L’idea è quella di ristrutturare l’impianto di Nave per mettere al coperto l’organico per il tempo di stazionamento e farlo poi portare via. Questo investimento dovrebbe essere seguito dall’acquisto di un macchinario che consentirà di sviluppare una sinergia con Geal per quanto concerne la produzione di biometano.
“Il procedimento – ha spiegato l’assessore – è ancora tutto da costruire, ma punta a risolvere il problema delle maleodoranze a Nave nel più breve tempo possibile”.
Non in secondo piano la questione della nuova isola a scomparsa per il centro storico, che sarà realizzata davanti al carcere San Giorgio: “Crediamo che sia necessario continuare ad investire in questo settore”, ha spiegato l’assessore esplicitando l’intenzione di procedere con questo sistema in centro storico.
Il socio privato. Nemmeno tanto sullo sfondo, si diceva, la questione della Daneco, il socio privato che possiede il 34% di Sistema Ambiente e che ha presentato un concordato pre fallimentare. “Ci sarà una udienza prefallimentare al tribunale di Roma e vedremo cosa accadrà – ha detto Raspini in consiglio comunale -. In ogni modo questo non riuscirà a mettere a rischio il periodo di salvaguardia di Sistema Ambiente. La situazione sul campo non cambierà. Il problema semmai è che questa situazione determina una difficoltà oggettiva di accesso al credito da parte della società, perché nella compagine c’è il socio privati che ha questa situazione particolare. Questo crea dei problemi di cassa, motivo che spiega anche il perché non si è ancora arrivati per esempio alla nuova sede. Ma c’è di più: ci sono anche delle ricadute sui costi. Per l’anno prossimo questi problemi di accesso al credito che hanno riflessi anche sulla tassa, ci spingono a incrementare il fondo di svalutazione crediti, per 600mila euro in più rispetto allo scorso anno. A fronte della difficoltà di cassa, a fronte di una fisiologica situazione di non riscossione per una percentuale del fatturato, è saggia l’entità di questo fondo di svalutazione crediti. Poi ci sono 324mila euro legati al rinnovo del contratto di lavoro dei dipendenti”.
Utenze fantasma. C’è un altro capitolo comunque che pesa sui conti di Sistema Ambiente e sono 2.600 utenze “fantasma”: si tratta di cittadini che pur iscritto all’anagrafe come residenti non risultano al servizio della società. “Non tollereremo oltre per un discorso etico e di equità questi trasgressori – ha detto l’assessore – che stiamo cercando di individuare e sanzionare”.
Lo sviluppo del servizio. L’obiettivo sarà quello anche di migliorare ulteriormente il servizio, implementando tra l’altro lo spazzamento nei quartieri e delle frazioni.
Il dibattito. “Aumenta la raccolta differenziata ma a Lucca si pagano sempre più cari i rifiuti”. Con queste parole, il consigliere comunale Enrico Torrini di SiAmo Lucca, è andato subito all’attacco dell’amministrazione prendendo per primo la parola e concentrandosi sull’impianto di Nave, sollecitando una nuova viabilità. Rincara subito la dose Marco Martinelli, presidente del gruppo consiliare di Forza Italia: “Non condividiamo la scelta di continuare ad investire su Nave – afferma – che crea problemi alla cittadinanza per gli odori che soprattutto nel periodo di primavera ed estate si fanno più intensi, sia per il problema del transito dei mezzi sia per il fatto che lo stesso sindaco in campagna elettorale si era impegnato a risolvere questi problemi. La soluzione più giusta è quella di individuare nella nuova sede oltre agli uffici amministrativi anche ciò che si intende fare a Nave. Sulle isole a scomparsa invece condividiamo la linea dell’assessore Raspini, sempre che siano individuate zone con caratteristiche adeguate e non come quella in S. Maria Nera dove ci sono stati i noti problemi. Quanto alla tariffa in aumento, ribadiamo che nonostante sia stato sventolato ai quattro venti che l’aumento della tariffa sul suolo pubblico non sarebbe stata aumentata quella dei rifiuti si è verificato l’esatto contrario. Per questo votiamo contro ad entrambe le pratiche”.
Remo Santini, consigliere comunale di SiAmo Lucca, va alla carica: “Nessuno ha affrontato il problema delle lamentele sul servizio che arrivano dalla cittadinanza – ha detto -. L’aumento? La maggioranza trova sempre qualche giustificazione, non solo per imbambolare i cittadini ma forse anche per convincere gli assessori che stanno dicendo cose giuste. Non siamo contenti: i primi sei mesi del Tambellini bis sono legati soltanto ad importanti aumenti. Eravamo stati facili profeti, ma la Lucca buona evidentemente ha deciso così. Il piano degli investimenti di Sistema Ambiente è ambizioso e richiede investimenti da coprire con la tariffa e da qui l’aumento. Per noi non va bene. Certo gli obiettivi sono quasi lodevoli, ma non potete farci credere che quel 5% potrà risolvere i problemi che questa città si porta dietro da anni”. Poi Santini ha affrontato il problema del socio privato: “Siamo sicuri che i lucchesi si accontenteranno di questa giustificazione di fronte ai rincari in bolletta?”. Santini chiude con una battuta: “Le promesse di ieri sono le tasse di oggi”.
Fabio Barsanti, consigliere Casapound, si unisce al coro delle critiche: “Bisogna impegnarsi ad un progressivo abbandono dell’impianto di Nave, che crea problema alla cittadinanza. Voglio però segnalare anche la fantascienza di molti mezzi di Sistema Ambiente che aumentano i costi delle manutenzioni”. Nel mirino del consigliere anche la nomina del membro del cda da parte del socio privato, coinvolto – ha detto – “in inchieste giudiziarie”.
Serena Borselli, consigliera comunale di Lucca in Movimento, attacca sui rincari della tariffa: “Ci era stato assicurato – racconta – che non ci sarebbero stati. Le motivazioni addotte non sono valide per giustificare un aumento del 5%”.
Pronta sulle varie questioni la replica dell’assessore Raspini: “Sulla nuova viabilità per Nave, dico che essa è prevista dal piano strutturale approvato lo scorso anno”. “Santini – aggiunge – dice che i cittadini non sono soddisfatti dal servizio. E’ molto più facile notare un sacchetto non ritirato per vari motivi, che un servizio che sta alle spalle e che funziona. Non che voglia dire che non c’è bisogno di migliorare, credo però che i risultati parlino di un servizio che funzioni”.
Sull’aumento della tariffa Raspini insiste: “Non sono motivati? E’ scritto tutto nero su bianco sul piano finanziario e come già detto è dovuto all’aumento dei costi per circa un milione e 200mila euro. Sistema Ambiente era una società che fino al 2012 il socio privato si portava a casa gli utili delle bollette relative ai rifiuti approvate precedentemente dal consiglio comunale”. Poi ancora la questione del socio privato, “un socio – ha chiarito Raspini rispondendo a Barsanti – che a noi non piace” ma che di diritto deve esprimere un membro nel cda.
Riprende la parola anche il vicesindaco Giovanni Lemucchi e replica a Barsanti: “Il socio privato, e lo stabilisce chiaramente la gara fatta, ha il diritto ad esprimere il proprio rappresentante nel consiglio di amministrazione e la scelta è ad esso delegata”.