Salario integrativo, braccio di ferro Asl-sindacati

Pagamento delle quote di produttività ai dipendenti, è bufera sulla decisione dell’Asl Toscana Nord ovest di modificarne le modalità e i tempi che potrebbero non essere più a cadenza mensile. Tuttavia in questa ‘battaglia’ i sindacati sono divisi. Mentre infatti Cisl Fp e Cgil Funzione pubblica alzano le barricate, la Uil getta acqua sul fuoco sottolineando che il provvedimento era noto da tempo. Una dato confermato a stretto giro anche dalla Asl che ricorda di aver dato seguito agli accordi sindacali “venendo incontro alle esigenze del personale. La pensa diversamente, dopo la Cgil, la Cisl. “Una operazione di riallineamento – commenta Luciano Cotrozzi di Cisl Fp – metodo individuato unilateralmente dall’azienda, Cisl Fp Lucca contesta fortemente” e “che andrebbe – prosegue – a creare danno nei confronti degli operatori dipendenti, con particolare riferimento a coloro che, facendo conto sulla quota di produttività erogata mensilmente, si sono impegnati contraendo mutui per l’acquisto della prima casa o per altre necessità: ricevere in ritardo una parte del salario, in violazione degli accordi aziendali interni, ancora validi, può portare il lavoratore a non rispettare i pagamenti ai suoi creditori accollandosi così le negative conseguenze che tutti conoscono”. E’ per questo che fin da ora Cisl Fp avverte di valutare una denuncia alla direzione provinciale del lavoro o al giudice del lavoro del tribunale di Lucca.
“Cisl Fp Lucca ricorda alla direzione della Asl Toscana nord ovest che, in relazione all’erogazione delle quote del salario accessorio sono in essere ancora per la ex Asl 2 di Lucca più contratti integrativi aziendali sottoscritti tra le parti, che prevedono l’erogazione del salario relativo alla produttività mediante acconti mensili e saldo. Questi accordi non possono assolutamente essere modificati da una sola parte, ma attraverso una intesa tra direzione e organizzazioni sindacali”.
“Il progressivo riallineamento ricercato dall ‘Azienda abbisogna di un confronto e di un accordo tra le parti – spiega ancora Cotrozzi -, per cui Cisl Fp di Lucca diffida la direzione dal procedere unilateralmente e chiede che le quote del salario accessorio continuino ad essere erogate mensilmente nel rispetto di quanto deciso dalle parti negli accordi integrativi della ex Asl 2 di Lucca, sottoscritti in data 10 giugno 2013 e in data 17 dicembre 2014”.
“Nessuna misura drastica, per quanto ci riguarda, o nessuno sciopero in vista per il mancato pagamento della produttività nella ex Asl 2 e Asl 12 a dicembre e gennaio: altre sigle sindacali, a quanto pare, hanno deciso di fare un ingiustificato allarmismo su un fatto che era invece noto da tempo alle sigle sindacali e rispetto al quale era stata prevista una soluzione a febbraio”. Getta acqua sul fuoco la Uil Fpl di Lucca tramite il segretario provinciale Pietro Casciani e i rappresentanti nelle segreterie aziendali Andrea Lunardi, Giancarlo Pucci, Claudio Velia e Fausto Delli. “Il mancato pagamento della produttività è una non notizia – sottolinea la Uil Fpl -, che serve a creare soltanto allarmismo nei colleghi: tutte le organizzazioni sindacali erano a piena e consapevole conoscenza che nei mesi di dicembre e gennaio non sarebbe stata messa in pagamento la produttività nella ex Asl2 e Asl12 per un percorso di equiparazione alle altre zone – prosegue la nota della Uil Fpl -. Tra le organizzazioni sindacali e l’azienda Usl Toscana Nord Ovest c’era un’intesa da ratificare per regolarizzare questa procedura che doveva concludersi con il pagamento della produttività e relativi arretrati con il mese di febbraio. Una volta regolarizzata la procedura di unificazione in tutta l’area vasta gli operatori di Lucca e Versilia troveranno in busta paga sia la quota di produttività che gli arretrati a partire da luglio 2017”. “Noi non condividiamo né i tempi né i modi o iniziative drastiche come lo sciopero – sottolinea poi la Uil Fpl -. Azioni che, sopratutto in questo particolare momento, andrebbero a impoverire ancora di più le buste paga dei dipendenti, nel caso si rendessero necessarie iniziative di protesta. Potremmo eventualmente adottare altre misure che non vadano a intaccare i diritti e i già magri stipendi dei lavoratori. Vedere una sigla sindacale che si attribuisce la paternità di questo percorso condiviso fra tutti ci lascia perplessi ma non ci sorprende. Cosa diversa è la cadenza mensile della produttività che nella ex Asl 2 è sempre stata garantita e che uno sviluppo diverso diventerebbe insostenibile per centinaia di famiglie. Tutte le ex Asl si devono uniformare alla procedura mensile presente a Lucca, è questa la proposta concreta della Uil Fpl. Per tutto questo la Uil Fpl chiede che l’Azienda si attivi il più celermente possibile per attuare quanto sopra esposto per fugare qualsiasi incertezza, equivoco o fraintendimento nel personale”.
Il chiarimento dell’Asl. Su tutta la questione interviene anche l’Asl spiegando di essere tenuta “a rispettare gli accordi sindacali delle ex ASL in attesa della definizione di un unico accordo collettivo per tutta l’azienda”. “Negli ambiti territoriali di Lucca e Versilia – aggiunte l’Asl – sono infatti in vigore accordi che prevedono il riconoscimento degli acconti della retribuzione di risultato secondo modalità temporali differite e diverse rispetto ad altri territori e, fino a quando non verranno riscritte le regole per tutti gli operatori dell’Azienda, continuano a valere gli accordi in vigore nelle ex Aziende. Nelle more della definizione del nuovo contratto integrativo, l’Azienda ha anticipato per gli operatori di Lucca e Viareggio nella busta paga di ottobre 2017 le quote dei primi sei mesi dell’anno, che i dipendenti avrebbero invece dovuto nei mesi seguenti (fino a gennaio 2018). Sono stati quindi anticipati i tempi previsti negli accordi e questo proprio per andare incontro alle esigenze del personale e nell’ottica di uniformare il più possibile il trattamento economico dei dipendenti di tutta l’Azienda. A novembre del 2017 gli stessi dipendenti hanno trovato in busta paga il saldo dell’anno 2016 per un totale di euro 1.766.168,45, mentre nel mese di dicembre 2017 c’è stata la progressione economica, che ha permesso un aumento fisso della retribuzione per una parte di dipendenti, con un investimento di circa 708.648,97 euro. Le parti, Asl e organizzazioni sindacali, in più occasioni hanno espresso al tavolo la volontà di fare uno sforzo comune per portare tutti i dipendenti ad avere un trattamento economico omogeneo ed è su questa strada che si intende proseguire, per giungere quanto prima ad un superamento dei precedenti accordi. L’Azienda Usl Toscana nord ovest sarebbe infatti ben contenta di firmare quanto prima un accordo valido per tutto il territorio aziendale, ma fino a quando non ci sarà questa nuova intesa è necessario rispettare le regole legittimamente fissate dagli accordi precedenti”.