Saldi, per i negozi storici non fanno la differenza

6 febbraio 2018 | 14:53
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Saldi, per i negozi storici non fanno la differenza

A un mese dall’inizio dei saldi il commercio storico cittadino sembrerebbe non aver vissuto particolari miglioramenti dal punto di vista delle vendite; la clientela, infatti, stando alle dichiarazioni raccolte oggi (6 febbraio) non è aumentata in modo considerevole. Fattori importanti che contribuiscono a portare i clienti a varcare la soglia del negozio sono sia la posizione dell’attività, sia alcune decisioni assunte nella politica dei parcheggi da parte dal Comune nel corso del tempo.

“Il periodo di maggiore afflusso di clienti è principalmente da maggio a settembre, soprattutto grazie ai turisti. In una giornata tipica, il centro inizia ad animarsi nel pomeriggio dopo le quattro, specialmente il sabato”, afferma un commerciante dell’outlet Massimo Rebecchi di via Santa Lucia, evidenziando il valore del turismo – più che i saldi – per quel negozio. “A penalizzarci un po’ è il prezzo dei parcheggi. Sarebbero auspicabili – continua – misure simili a quelle che il Comune ha assunto in passato, come la gratuità degli stalli blu in particolari periodi dell’anno. Un segnale di grande sostegno al commercio potrebbe inoltre essere – conclude – concedere stalli gratuiti il sabato pomeriggio”. La buona posizione in pieno Fillungo ha in parte facilitato lo storico negozio Tuttosport, che continua a mantenere anche la sede più longeva di via Nuova. “I saldi hanno invogliato a fare acquisti – commentano – ma certo basta una giornata di pioggia e anche il Fillungo diviene deserto. Non abbiamo riscontrato picchi significativi quest’anno per gli sconti stagionali, siamo rimasti in media. L’avvio della stagione turistica, tendenzialmente, ci favorisce”. Tuttavia il turismo non è sempre utile al miglioramento degli affari di tutte le attività: “L’offerta culturale della città è un po’ sotto tono – dice una commerciante del negozio di abbigliamento per bambini Il girotondo, che si trova nella piazzetta dell’Arancio – o comunque non sufficientemente attrattiva per il tipo di turista di fascia alta che potrebbe acquistare le marche di abbigliamento che proponiamo. Lavoriamo per lo più con una clientela fidelizzata e locale e i grandi eventi, che comunque fanno bene all’immagine e all’economia della città, non ci portano vantaggi immediati. Penso, per esempio, a Lucca Comics & Games: in quei giorni la città si popola di cosplayer ma si svuota di lucchesi che potrebbero acquistare da noi. Ma non intendiamo lamentarci: sarebbe importante – conclude – che i proprietari dei fondi abbassassero un po’ gli affitti e che si spingesse su iniziative di qualità attrattive per un turismo colto e con buone possibilità di spesa”.

Sara Raffaelli