Inaugurato il restauro dell’antico orologio della Torre

8 febbraio 2018 | 12:43
Share0
Inaugurato il restauro dell’antico orologio della Torre
Inaugurato il restauro dell’antico orologio della Torre
Inaugurato il restauro dell’antico orologio della Torre
Inaugurato il restauro dell’antico orologio della Torre

La voce della città è tornata a farsi sentire. Brindisi su una delle vette più belle di Lucca questa mattina (8 febbraio) per il restauro dell’antico orologio della Torre delle ore rimasto in silenzio per oltre vent’anni. Una mattinata di festa, quella di oggi, a cui hanno partecipato con entusiasmo tutti gli attori di questo grande progetto, preso a cuore soprattutto dal Rotary Club e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca con un contributo di 12mila euro. Al brindisi, tra un rintocco e un altro delle campane, sono intervenuti il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini, il presidente del Rotary Club Giancarlo Nolledi, l’ex presidente Paolo Cattani, il team della ditta Giovanni Ermini di Firenze che si è occupata del restauro e Maria Luisa Becconcini dell’Opera delle mura.

“Con oggi si chiude un cerchio cominciato lo scorso anno con la mostra degli Antichi rintocchi – ha detto il presidente Paolo Cattani – Siamo entusiasti che questo progetto sia stato finalmente realizzato e ringrazio tutti i soci che ne hanno fatto parte. Il nostro Club – ha concluso – ha sempre tante idee ed è bello vederle realizzate con successo”.
“Questo vecchio meccanismo era in disuso ormai da troppo tempo – ha raccontato Tambellini – siamo molto felici oggi che la torre sia tornata al suo vecchio scopo, quello di scandire le ore. Beh certo chi abita qui vicino questo grande restauro lo ha sempre un po’ temuto – scherza il sindaco – ma è importante mantenere vivo il nostro patrimonio. Il Comune purtroppo non può arrivare a tutto, l’intervento così costoso e sensibile da parte del Rotary Club e della Fondazione Cassa di Risparmio è stato veramente essenziale. Mantenere con cura i nostri gioielli non è sempre una cosa facile”.
Tra gli sponsor che hanno aderito al progetto ambizioso del restauro oltre alla Fondazione Cassa di Risparmio anche Akeron srl, la Cartografica Galeotti spa, la Lucar srl, Tagetik software srl e Toscotec spa. La storica Torre delle Ore, però, nonostante i suoi ‘silenzi’ negli ultimi anni è stata una meta sempre più apprezzata e visitata da cittadini e turisti in tutti i mesi di apertura al pubblico. Questo quanto si desume dai dati sugli incassi della biglietteria registrati dal 2013 al 2017: una crescita quasi continua. Nel 2013 gli incassi della biglietteria assommavano a 91.173,06 euro. Nel 2014 la cifra era aumentata fino a 121.718,03 euro pari a un +33 per cento rispetto all’anno precedente. Nel 2015 111.464 euro con una leggera flessione -8,42 per cento non ha interrotto il trend generale confermato nel 2016 con 138.001 euro +23,8 per cento e nel 2017 149.087,08 euro pari a un +8 per cento rispetto sempre all’anno precedente.
Ma parliamo un po’ del restauro. Dopo la riparazione dell’ormai lontano 1999, l’orologio – costruito da Louis Simon nel 1754 – aveva continuato a funzionare per breve tempo, dopo di che si era fermato e, ancora nel 2016, era in attesa di riparazione. A fine 2016, il Rotary Club di Lucca, in accordo con il Comune, con l’Opera delle mura e la Soprintendenza, ha intrapreso la riqualificazione della Torre e la riparazione dell’orologio è stata affidata alla ditta Ermini, “innamorata perdutamente della città e del progetto su cui lavorare”. L’orologio della Torre è stato smontato il tra il 7 e 8 novembre 2016 e i pezzi sono trasferiti a Firenze, nella sede della ditta. Dopo la riparazione, il meccanismo è stato esposto nella sala mostra della Fondazione Banca Del Monte dal 4 al 19 marzo 2017 nell’ambito della mostra degli Antichi rintocchi. Alla conclusione della mostra l’orologio è stato reinstallato nella sua collocazione storica, in modo che il suono delle campane – definito “alla romana” con i ‘quarti’ scanditi dalla campane più piccole – possa di nuovo scandire il tempo dei Lucchesi e dei turisti per – speriamo – molto altro tempo.

Giulia Prete