Nuovo dirigente alla Asl, Cisl Fp sul piede di guerra

2 marzo 2018 | 11:33
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Nuovo dirigente alla Asl, Cisl Fp sul piede di guerra

Duro attacco della Cisl Fp ai vertici della ex Asl 2 di Lucca. Al centro, in particolare, la nomina di un superesperto, proveniente da Careggi, alla guida della struttura complessa ‘sicurezza del paziente’. Il problema, per il sindacato, sarebbe invece quella della carenza complessiva di organico e non di strutture apicali. “Dall’analisi generale condotta – dicono dal sindacato – infatti, è emersa una gravissima situazione che starebbe creando danno agli operatori della ex Asl 2 di Lucca e che oggi non può essere più tollerabile”.

In pratica, a parere di Cisl Fp l’azienda “sta portando avanti – si legge nella nota – delle partite che mirano molto all’aspetto economico e poco alla funzionalità dei servizi. Il personale è numericamente inadeguato oltre ogni ragionevole previsione, oltre che organizzato non nel migliore dei modi. Ciò porta al deterioramento del clima interno, all’impossibilità di smaltire in modo corretto le ferie, a ripetuti richiami in servizio e a notevole stress psicofisico. Cisl evidenzia come da parte della direzione aziendale ci sia una mancanza di rispetto nei confronti del personale dipendente e delle organizzazioni sindacali. Infatti: non vengono fornite risposte sulle più svariate richieste e gli incontri tra direzione e sindacati raramente portano a risultati positivi causa chiusure della delegazione aziendale, tanto da farci chiedere se ciò dipende da impreparazione o invece da volontà di metter il sindacato in difficoltà”.
“I dirigenti Asl responsabili degli specifici settori – prosegue la Cisl Fp – da tempo non inviano più alle organizzazioni sindacali la documentazione preventiva prima delle riunioni, privandoli così del diritto di visionare preventivamente il caso trattato e costringendoli di fatto a trovarsi non pronti alle riunioni di presentazione degli argomenti all’Ordine del Giorno, allungando di conseguenza i tempi per la loro definizione. I tavoli tecnici che nel corso dell’anno 2017 sono stati istituiti per la trattazione urgente di specifiche materie, (come regolamento presenze assenze, libera professione personale comparto), si sono improvvisamente interrotti senza una valida giustificazione. La riorganizzazione della microstruttura è stata oggetto di una riunione urgente alla vigilia delle feste natalizie, essendo ritenuto dall’Asl argomento con priorità assoluta. In questa circostanza la dirigenza ha trattato il delicatissimo argomento con una illustrazione frettolosa e poco chiara. Dopo l’incontro fatto con le organizzazioni sindacali la dirigenza ha presentato le novità riorganizzative ai coordinatori e alle Po della Asl. Poi più niente su questa partita. Il risultato ottenuto dalla Asl è stato quello di generare caos ed allarmismi tra gli operatori già sottoposti a stress”.
“L’ultimo grave comportamento realizzato dall’azienda – prosegue il sindacato della funzione pubblica – riguarda la modificazione unilaterale di comportamenti concordati, ad evidente danno degli operatori. Ci riferiamo alla mancata erogazione degli acconti di produttività che la direzione Asl ha improvvisamente interrotto dal mese di ottobre, contrariamente alle previsioni contenute in un accordo ancora vigente. Infatti con l’erogazione dello stipendio del mese di ottobre 2017, sono state pagate tre quote di produttività relative ai mesi di aprile maggio giugno 2017. Dal novembre 2017, è seguita una sospensione dell’erogazione delle quote mensili di produttività di ben 4 mesi e, con lo stipendio del mese di febbraio è stata pagata una sola quota di acconto produttività relativa al mese di luglio 2017. Contrariamente a quanto sostenuto da altro sindacato, nessuna chiara informativa è stata data dall’azienda né alle organizzazioni sindacali, né ai dipendenti in merito all’erogazione delle restanti quote di produttività (mesi di agosto-dicembre 2017). Tutto ciò in dispregio alle più comuni regole di rispetto tra le parti.
Quanto sopra rappresentato descrive una situazione gravissima che dimostra una degenerazione dei rapporti datoriali con i propri dipendenti e le organizzazioni sindacali che li rappresentano”.
“Per questa ragione Cisl Fp ambito territoriale di Lucca, dopo un serrato confronto – dice il sindacato – ha deciso di non poter tollerare oltre la situazione e quindi di portarla all’attenzione dei vari livelli sia istituzionali che giurisdizionali per porre fine a tali atteggiamenti. Cisl p tiene ad informare la collettività e le istituzioni locali che la sanità Lucchese sta andando avanti unicamente grazie ai sacrifici, alla buona volontà, al senso di responsabilità dei lavoratori dipendenti, che quotidianamente mettono a rischio la propria salute per far fronte ad una giornata o ad un turno di lavoro inadeguato, per carenza di organico. In questo clima di precarietà ed improvvisazione dell’organizzazione del lavoro, vengono quotidianamente abusati, nel farne ricorso, istituti quali lo straordinario e la pronta disponibilità, per sopperire alle croniche carenze di personale, ciò sia a danno degli operatori sanitari, della sicurezza delle cure fornite e della finanza pubblica. La maggior parte dei lavoratori non dispone più del proprio tempo libero e non ha più la garanzia di poter usufruire del diritto inalienabile alla ferie. Il rischio clinico e la sicurezza del paziente, argomenti molto osannati dai manager della sanità e dai legislatori, sono divenuti una realtà a serio rischio, così come a rischio è la salute di quei lavoratori costretti a lavorare in una situazione ormai cronica di carenza di personale. E l’azienda che forse non si è ancora resa conto che la criticità in materia di rischio clinico e sicurezza del paziente deriva principalmente dalla gravissima carenza di organici, ha pensato bene di risolvere il problema prendendo all’esterno un super esperto in materia. E infatti, il direttore generale dell’Asl e alcuni dei suoi più stretti collaboratori hanno dimostrato sensibilità ed attenzione al problema sicurezza del paziente, tanto che, in poco più di un mese, è stata portata a termine una strana operazione che a cose normali richiede molto più tempo. Nello specifico: l’azienda ha autorizzato il comando di un dirigente proveniente dalla Aou Careggi, prevedendo un compenso annuo di oltre 58mila euro annui, cui si aggiungono 23555 euro per l’assegnazione quasi immediata dell’incarico di struttura complessa “sicurezza del paziente”, per un totale complessivo di circa 82mila euro annui. Perché tanta fretta? Cisl Fp si chiede se all’interno dell’azienda non fosse presente un dirigente in possesso della professionalità prevista per tale incarico così come si chiede se quella cifra di oltre 82mila euro non fosse stato più utile e giusto investirla per assumere personale del comparto. L’attenzione e l’urgenza dimostrata dalla Asl al fine di portare a termine questa operazione ha comportato addirittura un incremento della spesa, rispetto al limite assegnato con Ddg n. 14/2017, incremento che è stato autorizzato contestualmente alla approvazione della delibera di attribuzione dell’incarico”.
“Cisl Fp – conclude la nota – dice basta a tutti questi comportamenti arbitrari dei dirigenti Asl e, in prima battuta, chiede ai dirigenti responsabili dei vari settori, che nelle loro rispettive vesti e qualità di datore di lavoro delegato, tutelino e garantiscano l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro, siccome previsto dall’articolo 2087 del codice civile. Cisl Fp infine informa che sta valutando di proclamare lo stato di agitazione del personale, per poi passare alle più idonee iniziative di lotta contro la direzione della Asl Toscana Nord Ovest”.