Pontetetto, residenti e commercianti pronti al presidio

10 marzo 2018 | 14:07
Share0
Pontetetto, residenti e commercianti pronti al presidio

Lavori Geal a Pontetetto: residenti e commercianti esprimono forte scoramento per la durata delle opere – che intacca gli affari quotidiani – e minacciano forme di protesta, dopo che ieri anche il comitato di zona ha espresso forte preoccupazione per il ‘cantiere infinito’.  In principio fu la chiusura completa di viale san Concordio all’altezza di via Pattana, a Pontetetto, appunto: una misura che, complice anche una segnaletica collocata soltanto in prossimità delle transenne, aveva già innescato il caos su gomma, con decine di automobilisti costretti a fare retromarcia in un senso e nell’altro.

Tuttavia, questo poteva dirsi senza dubbio il minor disagio: la vera difficoltà è quella raccontata da una zona in cui si credeva che tutto potesse essere risolto nell’arco di due settimane e che, invece, il ritardo accumulato sta mandando maledettamente in sofferenza. A poco vale anche la riapertura a senso unico, per i veicoli che provengono dalla via nuova per Pisa: lo slalom tra le transenne non favorisce comunque una sosta agile o prolungata e, quasi tutti, procedono verso san Concordio.
Una mazzata, evidentemente, per le decine di attività commerciali che affollano la zona: pescherie, alimentari, lavanderie, bar e quant’altro. “Qua – commentano i gestori di un bar – gli affari sono in picchiata. Non poteva essere altrimenti: la gente non ha modo di fermarsi come era abituata a fare. Ci avevano raccontato che sarebbero state opere rapide, ma così non è: adesso temiamo che la nostra clientela si affezioni ad altri luoghi, che non torni nemmeno a lavori terminati”.
Il viale chiuso da oltre un mese sta creando più di un grattacapo anche ai proprietari di una nota pescheria della zona: “Siamo praticamente isolati da un mese – l’amaro riscontro di un altro commerciante – e non sappiamo più come fare. Vorrei davvero conoscere e stringere la mano agli autori di questa catastrofe: ma lo sanno cosa significa perdere un mese di guadagni?”.
Al tavolo degli imputati vengono chiamati proprio i tecnici Geal, “colpevoli”, di aver “fatto male i propri calcoli”: “Prima aprono la strada e bloccano tutto – commenta il proprietario di un negozio di generi alimentari – poi si rendono conto che non ci sono i requisiti per fare i lavori come li vorrebbero. Questi errori, però, li devono pagare i cittadini”.
Reazioni furenti, dunque, che si condensano ed articolano anche nella protesta espressa dai comitati locali, testimoni di una progressiva perdita di appeal di una zona svuotata dal traffico di attraversamento. Adesso l’imperativo è sapere quando le opere avranno fine: “Ci devono dare una data – commenta un altro storico commerciante – e ce la devono dare in fretta. I vertici della Geal, l’assessore Marchini o chi per loro vengano qui e ci forniscano risposte. I lavori devono essere fatti con rapidità, in modo da arrecare il minor disagio possibile: vogliamo sapere perché nessuno si è degnato di prendere in considerazione le nostre istanze. Di sicuro, non staremo a guardare ancora a lungo”.
Il prossimo passo, infatti, in assenza di risposte concrete e circostanziate, potrebbe essere la protesta sotto gli uffici di Geal e di Palazzo Orsetti.