Futuro del Campo di Marte, parte il tavolo tecnico

11 marzo 2018 | 09:32
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Futuro del Campo di Marte, parte il tavolo tecnico

Demolizioni di alcuni edifici per i quali non è più immaginabile un riutilizzo, abbattimento del muro di cinta e riapertura della via dell’Ospedale per far tornare a vivere nel quartiere un’area di quasi due terzi del Campo di Marte, quella che deve essere alienata e per cui ancora deve essere formalizzato un futuro. Si partirà da questi presupposti mercoledì prossimo (14 marzo) alla prima riunione del tavolo di concertazione in Regione Toscana dove sederanno il Comune, con il sindaco Alessandro Tambellini, e l’Asl, con la direttrice Maria Teresa de Lauretis.

Come ormai noto – e ampiamente dibattuto anche in un recente consiglio comunale straordinario sul tema della sanità -, il masterplan fatto redigere dall’amministrazione alcuni anni fa dalla Sinloc non è più attuale. Come è tramontata anche la condizione (risalente all’accordo di programma del 2005) che dalle alienazioni l’Asl e dunque la Regione dovessero ricavare poco meno di 24 milioni di euro.
Serve dunque immaginare un futuro diverso, con qualche punto fermo già tracciato dal sindaco Tambellini. Il primo è il no alla grande distribuzione o ad attività che alterino il tessuto economico del quartiere e quello cittadino. Il secondo è riaprire gli spazi del Campo di Marte alla città, non solo con le funzioni che, si spera, vi troveranno sede, ma anche urbanisticamente.
Per farlo però non basterà abbattere un muro. L’idea che il Comune porterà al tavolo della Regione è quella anche di demolire manufatti o parte di essi che non potranno essere fatti rivivere con nuove funzioni. Tramontata ormai definitivamente l’idea di un trasloco qui della sede della questura, il sindaco ha proposto di realizzare un polo della protezione civile facendo convergere al Campo di Marte le sedi operative (le ambulanze e il servizio 118) di Croce Rossa e Misericordia di Lucca. Un’idea per ora solo immaginata che, a dire il vero, sembra convincere poco le stesse associazioni di volontario. E’ evidente che per un trasloco in questo luogo dovranno essere fatti adeguamenti significativi.