Mercanti: “Sinergie fra negozi per creare filiera moda”

13 marzo 2018 | 12:58
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Mercanti: “Sinergie fra negozi per creare filiera moda”

Un’occasione per rilanciare l’artigianato lucchese, per riscoprire la qualità dei prodotti fatti a mano rispetto a quelli in serie, per rilanciare un settore, quello della moda, che dopo gli anni della crisi è in fase di rilancio. Questo lo spirito di Primavera dalla testa ai piedi – Rinasce l’artigianato a Lucca, manifestazione in programma il prossimo 21 marzo nei locali dell’Atelier Ricci in via Burlamacchi 32 organizzata dall’Atelier e da Confartigianato in collaborazione con il Comune di Lucca. A partire dalle 17, nei saloni della storica sartoria i visitatori si troveranno di fronte artigiani che produrranno dal vivo capi e accessori di abbigliamento, oltre a vedere in esposizione molti dei prodotti da loro confezionati.
La scelta di organizzare questa iniziativa il primo giorno di primavera non è casuale: in questo modo, infatti, si intende sottolineare la volontà di una “rinascita” del settore, puntando su di esso i riflettori della città. L’obiettivo non è quello di un evento spot ma di creare una vera e propria filiera in grado di operare in maniera continuativa, nella speranza che questo possa essere di esempio anche per altri settori.

La presentazione dell’iniziativa tenutasi questa mattina (13 marzo) in Comune è stata l’occasione per fare il punto su un settore, quello dell’artigianato di alta qualità che, dopo anni difficili, sta lentamente tornando a buoni livelli. Un processo però tutt’altro che concluso e che mette di fronte agli artigiani ancora diversi ostacoli tra cui la necessità di cambiare una cultura improntata sull'”usa e getta” e il paradosso, in un paese che vede un tasso di disoccupazione altissimo, di non trovare mano d’opera qualificata. 
“Aprendo i nostri locali vogliamo dare un segnale di impulso e di attenzione verso la filiera che caratterizza la produzione artigianale – spiega Patrizia Ricci dell’Atelier – Organizzare una manifestazione in sinergia con il Comune di Lucca e con la Confartigianato significa collaborare per dare nuova linfa all’artigianato locale che è presente nella nostra città con produttori qualificati. Invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare per un’esperienza di sicuro interesse che permette di rendersi conto personalmente del grande lavoro che porta al confezionamento di prodotti fatti a mano. Sottolineo inoltre, l’importanza della presenza della scuola Civitali che si muove nella direzione di una continuità tra scuola e lavoro che permette di applicare ciò che viene imparato sui banchi di scuola”.
“L’artigianato a Lucca c’è – ha esordito l’assessore allo sviluppo economico Valentina Mercanti -. Abbiamo delle bellissime realtà di cui andare orgogliosi. Forse in anni recenti non è stata data la giusta attenzione a queste realtà perché il dibattito pubblico si è incentrato su altro. Ma dobbiamo ricordare che grazie ai prodotti realizzati a mano da questi artigiani Lucca diventa sinonimo di qualità. Abbiamo voluto essere partner di questa iniziativa perché riteniamo doveroso riportare l’attenzione sul lavoro che c’è dietro alla realizzazione di un prodotto fatto a mano. Parliamo infatti di prodotti originali, non in serie, realizzati su misura per il cliente. Prodotti dall’alto valore aggiunto. Sono questi prodotti di qualità che hanno reso celebre il Made in Italy nel mondo, per cui molto volentieri abbiamo aderito alla proposta di Confartigianato e dell’Atelier Ricci”.
L’assessore fa poi una riflessione a tutto tondo sullo stato dell’arte del settore, sottolineando come il commercio online possa rappresentare un fattore fondamentale per gli artigiani per far conoscere i loro prodotti: “Non abbiamo niente contro le grandi catene o i negozi online – spiega – però è anche bello sapere che ci sono realtà diverse, vicine al cliente e al territorio. Credo sia molto importante che a questa manifestazione partecipino anche gli studenti del Civitali: spesso infatti si ha l’impressione che il mondo della scuola e quello del lavoro non si parlano. Vediamo molti giovani disoccupati da una parte ma, dall’altra, abbiamo molte aziende che non trovano mano d’opera. È importante che anche aziende e artigiani scoprano lo strumento dell’alternanza scuola-lavoro. Un mezzo molto utile proprio per fare riscoprire ai ragazzi la passione di realizzare qualcosa con le loro mani e le opportunità che questo mondo offre”.
“L’obiettivo – conclude Mercanti – è quello di far nascere sinergie tra vari negozi per creare una filiera della moda e, perché no, trovare anche possibili rivenditori. Non è detto infatti che un bravo artigiano sia anche un bravo commerciante per cui, magari, i proprietari dei negozi potrebbero essere interessati ad esporre questi prodotti nelle loro vetrine. Per questo, dobbiamo impegnarci per far capire il valore che ha il prodotto finito”.
Soddisfatto per questa iniziativa anche il direttore di Confartigianato Roberto Favilla che ha voluto sottolineare la necessità di riscoprire la “cultura del bello” e delle lavorazioni manuali: “Sono molto felice di essere qui oggi in mezzo a tanti artigiani. Questo vuole essere un primo momento di rinascita dell’artigianato lucchese. Non esiste un libro dove si impara ad essere artigiani: si apprende guardando, poi ognuno aggiunge qualcosa di suo. Oggi ci focalizziamo sul settore della moda e di tutto quello che lo circonda: non solo abiti, anche cappelli, borse, scarpe, bigiotteria, eccetera. Sono prodotti veramente unici. Oggi c’è la passione per l’usa e getta, anche per una questione di costi. Dobbiamo invece ricreare la cultura del bello. È meglio avere un capo di qualità che cento scadenti. Certo, la qualità ha un costo ma le nostre botteghe non chiedono prezzi esosi. I prezzi sono commisurati al tempo di lavorazione richiesto”.
Un tema fondamentale emerso durante l’incontro è quello della difficoltà ad incontrarsi fra domanda e offerta di lavoro. Le motivazioni possono essere le più svariate: dalle aspirazioni dei giovani che non sono interessati ai lavori manuali, al guadagno economico di importare prodotti semilavorati dall’estero, alla mancanza di consapevolezza delle possibilità che questo mondo offre. Per questo, tutti gli artigiani presenti hanno apprezzato la presenza della scuola Civitali alla manifestazione. Un momento importante per creare un ponte tra scuola e aziende che possa durare nel tempo.
Proprio la dirigente del Civitali Violanda Bocci ha tenuto a sottolineare le attività svolte dalla scuola per iniziare a far confrontare i propri studenti e studentesse con il mondo del lavoro: “Alcune delle nostre ragazze – ha spiegato la dirigente scolastica – sono state coinvolte in una cooperativa sociale. Lì, gestiscono tutte le fasi di un’azienda: dalla realizzazione del prodotto, alla sua commercializzazione alla comunicazione. È un modo per imparare a fare impresa. Si tratta comunque di adolescenti che non hanno ancora la consapevolezza di cosa faranno da grandi ma se instilliamo in loro concetti chiave come Made in Italy, artigianato, qualità ed il piacere di saper produrre qualcosa con le proprie mani, forse domani avremo dei buoni artigiani”.

Luca Dal Poggetto