Comitato genitori: vaccini, Consiglio prenda posizione

Vaccini obbligatori nelle scuole, il comitato dei genitori per la libera scelta torna alla carica del Comune, sollecitando la discussione e l’approvazione di una mozione che tutela le famiglie impedendo l’esclusione dei bambini dagli istituti scolastici. Anche se dalla Regione Toscana è arrivato un primo chiarimento, quello relativo alla data del 10 marzo scorso e che ha stabilito che nessuno sarebbe stato escluso dalle scuole, i genitori tornano a mettere i puntini sulle i.
Iniziando con il ricordare che “la Toscana il 1 marzo – si legge in una nota – ha aderito alla procedura semplificata in ordine agli adempimenti relativi all’obbligo vaccinale previsti dalla legge 119/2017 che permette, sentito il garante della privacy, di scambiare i dati dei bambini iscritti sia dalle scuole alle Asl che in senso inverso; questa procedura introduce nuove scadenze rispetto alla normativa nazionale volte a comprimere il tempo precedentemente concesso alle famiglie (per la legge 119 tutto l’anno scolastico ) ed utile alla regolarizzazione dei minori e contemporaneamente prevede l’assolvimento di nuovi e restrittivi adempimenti”.
Per questo l’iscrizione all’ordine del giorno della mozione sui vaccini è ritenuta urgente dai genitori per la libera scelta, perché si fa strada all’orizzonte una nuova scadenza, quella del 10 aprile.”I genitori dei minori iscritti negli elenchi denominati ‘non in regola con gli obblighi vaccinali’, ‘non ricade nelle condizioni di esonero, omissione, differimento’, ‘non ha presentato formale richiesta di vaccinazione’ – proseguono – riceveranno indicazione scritta dai dirigenti scolastici o comunali, per depositare entro dieci gg la documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni ovvero l’esonero, l’omissione o il differimento delle stesse o la presentazione della formale richiesta di vaccinazione all’Al. Entro il 30 aprile i dirigenti scolastici dovranno trasmettere alle Asl territorialmente competenti la documentazione fornita dalle famiglie oppure ne comunicheranno l’eventuale mancato deposito. I bambini della fascia d’età zero-sei anni i cui genitori non dovessero presentare idonea documentazione alle scuole e/o ai Comuni ‘saranno esclusi dal servizio e potranno essere riammessi solo a decorrere dalla data di presentazione della medesima’ (circolare interministeriale 467/2018). Noi riteniamo che la scuola sia l’ambito dove l’esercizio dell’inclusione non rappresenti solo un valore teorico ma debba essere la pratica consolidata al fine di realizzare i principi di uguaglianza e libertà sanciti dall’articolo 3 della Costituzione italiana; pertanto ci indigna il ricorso all’esclusione e affermiamo che si tratta di un provvedimento violento e portatore di gravi ripercussioni sulla salute psico-fisica dei bambini, ovvero un bieco ricatto per indurre forzatamente i genitori a rinunciare al loro diritto-dovere di tutori della salute dei propri figli. Questa affermazione è talmente vera da trovare riscontro nella recente nota pubblicata a seguito dell’incontro tra i sindacati Cisl scuola e il Miue che testualmente riportiamo: ‘rimane comunque – cita il comitato – un profondo malessere tra i dirigenti scolastici, ai quali viene chiesto di provvedere con formale comunicazione il diniego di accesso alla scuola dell’infanzia per quegli alunni non in regola con gli adempimenti vaccinali. E’ un provvedimento lontanissimo dal sentire di persone di scuola. L’allontanamento del bambino dalla sua scuola è sentito come non coerente con la funzione educativa, dissonante con la riconosciuta importanza della frequenza della scuola dell’infanzia per la riduzione delle disuguaglianze culturali e sociali. Inoltre, considerando che lo stesso provvedimento non è previsto nei successivi gradi scolastici, la decisione di allontanare gli alunni dalla scuola dell’infanzia, restituisce di quest’ultima un’immagine ancillare e assistenzialistica, servizio più che scuola, e chiede ai dirigenti scolastici di negare quei valori di inclusione e accoglienza che costituiscono l’identità più profonda della nostra scuola’”.
“Nella nostra provincia – prosegue il comitato – numerose famiglie, nei mesi passati, avevano inviato alle Asl, richieste di appuntamento per avere informazioni relative al recupero vaccinale dei minori chiedendo uno o più colloqui informativi propedeutici alla vaccinazione stessa. Nel sottolineare che questo comportamento non rappresenta una violazione della legge né tantomeno un tentativo di raggirarla, ribadiamo che i genitori, esitanti e dubbiosi rispetto ad una pratica medica affatto esente da rischi, si sono mossi nell’interesse della salute dei loro figli. Oltre tutto la formulazione della richiesta di appuntamento alla Asl è stata indicata dalla stessa, attraverso un documento inoltrato alle famiglie e che riportava la dicitura: nome del bambino- colloquio informativo. Al momento attuale queste famiglie sono in attesa di ricevere le comunicazioni scritte da parte delle scuole o del Comune e per questa ragione, oggi, ci si domanda se sarà ritenuta valida la posizione espressa nell’articolo apparso sul sito della Regione Toscana in relazione all’incontro tra l’Ufficio scolastico regionale, l’Anci, i direttori dei dipartimenti di prevenzione delle tre aziende sanitarie e la regione stessa, ‘di considerare tra i regolari anche coloro che hanno preso appuntamento, non per la somministrazione del vaccino, ma per un colloquio propedeutico’”.
“Poiché l’assemblea comunale della nostra città – vanno avanti -, già ad agosto (delibera 61 sottoscritta all’unanimità), si era espressa ritenendo che ‘su queste tematiche la fase d’informazione e di coinvolgimento nei confronti della cittadinanza non sia stata sufficientemente adeguata, aspetto che non ha permesso di addivenire ad un consenso informato e generalizzato’ e si era impegnata ‘a promuovere un’adesione consapevole e responsabile al programma vaccinale, evitando per quanto possibile un approccio prescrittivo e sanzionatorio’, i genitori per la libera scelta, nel tentativo di suggerire all’amministrazione e all’assemblea comunale tutta, l’atto per concretizzare quanto espresso, hanno depositato attraverso i Consiglieri dell’opposizione, una mozione utile allo scopo. Ci spiace verificare che da giorni la calendarizzazione di questo documento viene rimandata adducendo motivi palesemente contraddittori, una volta di natura tecnica, la seconda perché il Consiglio comunale è oberato da troppi punti all’ordine del giorno, la terza già programmata per il 20 del corrente mese, risulta rimandata perché l’assemblea non è stata proprio convocata. Forse i consiglieri comunali non hanno compreso la realtà drammatica che le famiglie stanno vivendo a seguito del caos prodotto dalla continua emanazione di leggi, circolari, note ecc., e che una nuova delibera sarebbe non solo coerente con quella di agosto, ma opportuna e urgente poiché i bambini hanno bisogno di tutela e i genitori non possono che rivolgersi all’assemblea cittadina per ottenerla”.