A Lucca il recupero dei farmaci non scaduti per i bisognosi




Al via oggi (16 marzo), in 6 farmacie del territorio comunale di Lucca, il ritiro di medicinali ancora validi per sostenere il diritto alla salute delle fasce economicamente più deboli della popolazione. Un progetto pilota per tutta la Toscana: Lucca è infatti la prima città della regione che aderisce al progetto della Fondazione Banco Farmaceutico onlus, che ha sede a Milano e che ha portato con successo l’iniziativa anche a Roma, Varese, Torino, Mantova, Rimini, Monza, Macerata, Verona e Civitanova Marche. Finora sono state raccolte 388.021 confezioni di farmaci, con un risparmio in termini di spesa sanitaria pubblica di 5milioni e 261.435 euro.
I cittadini che sono in possesso di confezioni di farmaci integre, con la data di scadenza lontana di almeno 8 mesi dal momento della donazione, potranno recarsi in uno dei 6 punti del territorio e mettere a disposizione della collettività il medicinale di cui non hanno più bisogno. Sono esclusi i farmaci in flaconi e tubetti non sigillati, quelli che richiedono la conservazione in frigorifero, quelli ospedalieri di fascia H, le sostanze psicotrope e stupefacenti. In ciascuna delle 6 farmacie – la Novelli, la comunale 24h, la Sant’Anna, la Landi, l’Angeli e la Lunardi – sono stati installati dei contenitori appositi, donati da Sistema Ambiente. Il farmacista, verificata personalmente la validità del medicinale donato, timbra la confezione e la ripone nel contenitore. Una volta al mese, quindi, i farmaci saranno ritirati dai volontari di uno dei 7 enti assistenziali del territorio convenzionati con il Banco del Farmaco per catalogarli, metterli in rete e quindi a disposizione delle persone che ne hanno bisogno. Collaborano al progetto la Croce Verde di Lucca, l’associazione Amici del cuore, la Caritas diocesana, la Fraternita di Misericordia e Gruppo Fratres di Corsagna, il Gruppo Volontari Accoglienza, Ketuko Italia onlus e il Sovrano militare ordine di Malta.
“Un numero consistente di farmaci rimane inutilizzato nelle nostre case – spiega Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus – spesso perché la persona che ne faceva uso se ne è andata: ed ecco che questo progetto ha anche una valenza emotiva nell’elaborazione del lutto delle famiglie, che possono contribuire a migliorare la vita di persone in condizione di povertà. Ma c’è un altro aspetto – continua Daniotti – che mi preme sottolineare, ed è l’importanza che riveste il contrasto agli sprechi per ottimizzare le risorse esistenti a vantaggio di tutta la comunità”. Un obiettivo ribadito da Salvatore Ingrosso, presidente dell’ordine dei farmacisti di Lucca, ente che ha collaborato con il Comune di Lucca alla realizzazione e all’attuazione del progetto: “Sono state scelte le farmacie come luoghi di raccolta e i farmacisti volentieri hanno messo a disposizione la propria professionalità per fare tutte le verifiche preliminari. Questa è una fase di start up, in cui sono state coinvolte 6 farmacie, ma col tempo i punti di raccolta cresceranno. Abbiamo aderito con entusiasmo e si è già costituito un gruppo di farmacisti volontari che sosterranno le associazioni per catalogare e distruibuire i medicinali raccolti”. La direttrice della Caritas, Donatella Turri, ha sottolineato la gravità dell’emergenza: “La povertà sanitaria, a livello nazionale, è in crescita. Vogliamo attivare, anche con questo progetto, un ciclo virtuoso di economia circolare, ed è questo il messaggio che dovremo far capire al meglio: le risorse, fino all’ultimo, vanno fatte vivere. Il concetto stesso di rifiuto può e deve essere superato”. Lo smaltimento dei farmaci non utilizzati ha un costo importante per la comunità, che questo tipo di progetto contribuirà ad attutire: “Si stima che ogni anno vengano prodotti, in un Comune come Lucca, circa 100 tonnellate di rifiuti di medicinali – ha sottolineato il sindaco, Alessandro Tambelllini – e che il costo di smaltimento relativo sia pari a 150mila euro l’anno”. “È inaccettabile che la condizione di povertà comporti quella di non cura. Questo progetto – ha evidenziato l’assessore al sociale Lucia Del Chiaro – mette in rete farmacie, enti, associazioni e cittadini: voglio ringraziare tutte le persone che hanno messo a disposizione le proprie energie per mettere in comunicazione diverse parti della comunità a vantaggio di tutti”. Il progetto è realizzato in collaborazione con il Comune di Lucca, Farmalucca, Farmacie Comunali, Ordine dei Farmacisti di Lucca, Sistema Ambiente e Azienda Usl Toscana Nord Ovest.
Povertà sanitaria in crescita La povertà sanitaria, in Italia, continua ad aumentare: nel 2017 la richiesta di medicinali da parte di 1.722 enti assistenziali è cresciuta del 9,7% (contro l’8,3% del 2016 e l’1,3% del 2015). Nel quinquennio 2013-2017 la richiesta è cresciuta del 27,4%, a seguito del costante aumento di poveri assistiti. Gli enti convenzionati in tutta Italia con Banco Farmaceutico hanno fornito farmaci a oltre 580mila utenti. Si tratta mediamente del 12% dei poveri assoluti italiani, percentuale che sale al 21 per ceto al Nord. Dopo la grande crescita degli ultimi anni (+37,4% solo lo scorso anno), nel 2017 si assiste a un processo di stabilizzazione degli utenti, che in ogni caso sono cresciuti ancora di circa il 4 per cento rispetto al 2016.Tra i poveri assistiti, oltre all’aumento degli stranieri (+6,3%), va rilevato quello dei minorenni (+3.2%). Gli under 18, in particolare, rappresentano il 21,6% degli utenti. La crescita maggiore si evidenzia tra i minorenni italiani (+4,5% in un anno, contro il +1,5% dei minori stranieri). È quanto emerge dal Rapporto sulla povertà di Banco Farmaceutico, pubblicata in Aifa lo scorso 10 novembre.
Aumentano i poveri minorenni Da un’elaborazione di Banco Farmaceutico sui dati Istat, emerge che in Italia le persone indigenti possono spendere per curarsi 29 centesimi al giorno, ovvero 106 euro all’anno (14 euro in meno rispetto all’anno precedente), contro i 695 euro (+13 euro) del resto della popolazione. Contestualmente, le famiglie povere hanno potuto spendere solo il 2,4% del proprio budget in salute (22,18 euro su 905.84 euro mensili), contro il 4,5% (111,92 euro su 2.498,58 euro mensili) delle famiglie non povere.
Lo spreco di farmaci In una città italiana di circa 270.000 abitanti, ogni anno si gettano 290 tonnellate di farmaci provenienti dai cittadini. I particolari processi necessari per smaltirli, trattandosi di rifiuti speciali, si ripercuotono su tutta la comunità, sia in termini ambientali, che economici. I costi per smaltire 290 tonnellate ammontano, infatti, a 435mila euro. Lo spreco dei farmaci deriva, in buona parte, dai frequenti cambi di terapia. Si tratta di una risorsa che può rappresentare, invece, un bene prezioso per coloro che non hanno possibilità economica per accedere alle cure.