Campo Marte, Quiriconi: necessari più posti di cure intermedie

L’ospedale per intensità di cura, ovvero il San Luca, non decollerà mai. A meno che non si valorizzi la medicina territoriale e si preveda un incremento dei posti letto delle cure intermedie. E’ lapidario Umberto Quiriconi. Il presidente dell’Ordine dei medici di Lucca torna ad insistere su temi non nuovi al dibattito sulla sanità locale, intervenendo sulla questione del futuro dell’ex ospedale Campo di Marte che in questi giorni è tornata sotto i riflettori a seguito della prima riunione del tavolo tecnico per deciderne le destinazioni (Leggi).
La notizia che non più un terzo ma la metà dell’area resterà a disposizione dell’Asl per servizi sanitari e sociosanitari non sembra incassare del tutto la soddisfazione del rappresentante dei medici, recentemente confermato alla guida dell’Ordine.
“Dispiace – scrive Quiriconi – dover constatare che, tra le varie proposte circa la futura destinazione del Campo di Marte avanzate dalle autorità, non compaia quella più ovvia e cioè l’ampliamento del numero dei posti letto per le cure intermedie”.
Il numero dei posti letto è stato portato da ottobre scorso a 28, un numero che secondo Quiriconi non è sufficiente anche a causa, spiega, della nuova organizzazione ospedaliera per intensità di cura. “Non dimentichiamo che all’appello ne mancano ancora un’ottantina secondo la percentuale prevista dalla Regione”, ricorda Quiriconi. “Senza questi ed una adeguata valorizzazione della medicina territoriale – aggiunge – il modello assistenziale ospedaliero per intensità di cura non decollerà mai”.
Sul destino del Campo di Marte siamo ad un nuovo inizio. Regione e Asl, alla presenza anche del Comune (che non è il proprietario dell’area) hanno avuto un primo incontro interlocutorio mercoledì scorso (14 marzo). L’idea avanzata dall’amministrazione (e prevista come possibilità già nel piano strutturale) è quella di riaprire le strade all’interno dell’area del vecchio ospedale, sia per garantire una integrazione urbanistica con il quartiere che per una maggiore sicurezza degli immobili che resteranno ’abitati’ dall’Asl. Ancora da decidere con precisione il destino della metà del Campo di Marte che l’Asl dovrà alienare. Tutti concordi comunque sul fatto che la cifra indicata nell’accordo di programma del 2005, ovvero 23 milioni di ricavi, è definitivamente tramontata. Sembra probabile infatti che la cifra scenderà anche al di sotto della soglia dei 10 milioni.