




Lucca Comics and Games, successo internazionale ma non mancano i problemi nella gestione. Fra costi che lievitano, necessità di far fronte a tutte le nuove implicazioni che comporta la fusione con Polo Fiere e la nascita di Lucca Crea, fanno sorgere, per il futuro, la necessità di interrogarsi su come far quadrare i conti. E come permettere alla principale manifestazione cittadina di continuare a sostenersi da sola senza dover ricorrere al supporto e al finanziamento di Comune e fondazioni bancarie.
Anche di questo si è parlato questa mattina nell’audizione, davanti alla commissione partecipate guidata da Claudio Cantini, con i vertici di Lucca Crea, dal presidente Francesco Caredio, al direttore generale Emanuele Vietina, ai consiglieri di amministrazione Terigi e Bianchi. Una commissione in cui il dato tecnico dell’approvazione del bilancio 2017 da parte del consiglio di amministrazione si è fusa con le valutazioni politiche del futuro dei Comics, e non solo, in città.
Il quadro che traccia il presidente Caredio in apertura è rassicurante: “Stiamo lavorando – dice – affinché Lucca Crea possa lavorare tutto l’anno, anche se il 90-95 per cento dell’attività è legata alla manifestazione Lucca Comics and Games. Un dato positivo ci arriva da Collezionando, evento nato piccolo ma che sta crescendo e che attrae un pubblico di giovani e di giovanissimi che hanno portato con sé anche le famiglie. Adesso ci saranno una serie di manifestazioni come il Vegan Festival, il Tattoo Festival e l’evento legato all’arte contemporanea”. Novità anche per la struttura del Polo Fiere: “Una pittura murale – spiega Caredio – renderà riconoscibile all’esterno il Polo Fiere e il marchio Lucca Crea. Sarà una scritta che, pur a norma in quanto realizzata lungo l’asse autostradale, colpirà aabbastanza. Intanto proseguono i lavori e presto ripartiranno quelli per il rifacimento del tetto. Ci teniamo molto al fatto che sia una struttura in perfette condizioni e che l’ambiente sia gradevole”.
Le notizie meno positive arrivano, invece, da Marco Terigi, ex presidente del Cda di Polo Fiere e ora consigliere di amministrazione di Lucca Crea. Commercialista fra i più noti della città, Terigi mette in evidenza le criticità del bilancio appena passato dal cda: “Il bilancio – dice – sarebbe in perdita dal punto di vista gestionale anche se siamo riusciti a chiudere in utile grazie al venir meno di un fondo rischi accantonato una quindicina di anni fa, un’operazione che, ovviamente, non sarà ripetibile negli anni a venire. Quindi a fronte di un utile di 400mila euro del 2016 si è passati a una perdita gestionale di 100mila euro, senza la smobilizzazione del fondo rischi. Per il futuro, però, non possiamo pensare di coprire le perdite che si potranno ripetere con una crescita continua della manifestazione. Ecco che allora dobbiamo tagliare qualcosa e spendere di più per la manifestazione annuale. Ovviamente ci siamo chiesti i motivi di questa flessione. Rispetto al 2016 è venuto meno il contributo importante per l’organizzazione al Polo Fiere dell’assemblea al Banco Popolare così come la partita di giro per aver ospitato il processo per la strage di Viareggio. Come contraltare la manifestazione, nonostante le condizioni climatiche, ha retto dal punto di vista degli incassi, delle sponsorizzazioni e dei contratti”. “Abbiamo dovuto far fronte – prosegue Terigi – a una serie di costi prevedibili, ma non nella loro crescita. Innanzitutto l’eliminazione dei voucher per il pagamento dei dipendenti per il tempo della fiera, che ha rappresentato un aggravio di costi di 200mila euro. Poi il costo della sicurezza, che non è una voce cui si può rinunciare e che in futuro andrà ulteriormente implementato. Infine il tema della regolarizzazione del personale per il quale abbiamo anche avuto una serie di confronti con i sindacati. Il costo per il personale cresce così come crescono i costi legati alle logiche infragruppo, per cui serve un confronto con l’amministrazione comunale. Lucca Crea, infatti, paga una sere di servizi alle altre realtà con costi che sono passati da 170mila a 288mila euro. Si tratta dei costi dei parcheggi, del suolo pubblico, del noleggio del teatro del Giglio, della protezione civile e delle navette. Nel 2017, in questo ambito, ci è stato addebitato il costo delle navette mentre non abbiamo incamerato il prezzo dei parcheggi, che quest’anno sono stati totalmente gestiti da Metro”. “Se non riusciamo a fare economia – dice ancora Terigi – e a investirci, la manifestazione va indietro. L’andamente, insomma, è tutt’altro che rassicurante e se teniamo a Lucca Comics and Games dobbiamo ridiscutere alcune cose con il Co,une. Sarà poi ovviamente nostra cura fare delle economie nell’organizzazione, anche grazie all’apporto del direttore generale, figura la cui assenza si è sentita negli ultimi mesi e a cui compete anche il delicato incarico di affrontare queste situazioni”. Non mancano, però, i dati positivi: “La società – chiarisce Terigi – non ha debiti e la proprietà di un immobile totalmente pagato e una liquidità importante. La benzina per poter andare avanti c’è, ma siccome dobbiamo tendere all’equilbrio economico è bene sottolineare anche le criticità”.
Il direttore generale, Emanuele Vietina, fresco di incarico dopo la selezione pubblica, guarda ai conti, ma anche al futuro della manifestazione. E parte dalle note che fanno ben sperare: “Gli incassi – apre il suo intervento – che sono fatti anche dagli investimenti di investitori e sponsor sono cresciuti di circa il 20-22 per cento per Lucca Comics and Games, ovvero di circa 400mila euro a fronte di 2,2 milioni di euro di ricavi. I costi della sicureza, invece, non sono emendabili e sono destinati a crescere. Il gestore, infatti, secondo le nuove norme deve assicurare il controllo non solo degli spazi chiusi, ma anche l’afflusso e il deflusso dalla manifestazione. Dobbiamo quindi dare soluzioni avanzate che ci permettano il monitoraggio del pubblico”.
Vietina guarda anche al futuro della manifestazione: “E’ ovvio – spiega – che la crescita dei contenuti non può essere infinita, ma grazie alla programmazione possiamo essere numeri uno al mondo di un festival che detta la linea nei settori di cui ci occupiamo. Tutti guardano a noi ma per fare questo servono dei rinnovamenti e investimenti in promozione e sviluppo anche dell’immagine digitale. Qualcosa è stato già fatto ma faremo anche molto nell’investimento in competenze”.
Il presidente Caredio sottolinea anche come Lucca Comics and Games trovi sostentamento solo con mezzi propri “senza aver mai chiesto aiuto al Comune o alle fondazioni bancarie. Terigi mette giustamente in evidenza le criticità, ma ma manifestazione è sana, funziona bene anche se ci sono questioni che possiamo e dobbiamo affrontare”.
“E’ vero – commenta Vietina – che pur essendo orgogliosamente indipendenti non siamo mai riusciti a interessare le istituzioni pubbliche di area territoriale laddove abbiamo dimostrato di essere in grado di moltiplicare gli investimenti fatti con noi. Importanti in questo senso sono i dati che emergono dallo studio di Imt. La media evaluation, ovvero il valore dei messaggi che sono apparsi sulla stampa, quest’anno è pari a nove milioni di euro. Lo studio, poi, ci permette di valutare l’impatto economico della manifestazione e di fare una profilazione del pubblico. A questo si è anche affiancato uno studio con Vodafone che ci ha permesso di conoscere gli spostamenti dei flussi all’intero della città e di avere dei dati in più anche per gli organismi di sicurezza”.
Anche l’assessore e vicesindaco, Giovanni Lemucchi, difende l’operato della società e dà una interpretazione dei nuovi dati di bilancio: “Il Polo Fiere – dice – era una società in perdita notevole e continua. E’ questo il motivo per cui siamo arrivati alla soluzione di creare Lucca Crea, fondendola con Lucca Comics and Games. Abbiamo risolto così un problema cercando di utilizzare le professionalità e le conoscenze già esistentie cercando così di rilanciare il Polo Fiere. Questo ha avuto un impatto sulla società non certamente positivo. Il Polo Fiere, infatti, ha dei costi fissi, che se non utilizzi in maniera continuativa rappresentano un costo. Ma si tratta di una cosa marginale rispetto alle perdite milionarie del passato”.
“Per ammortizzare al meglio – dice Vietina – la gestione del Polo Fiere servirebbero cinque manifestazioni come Collezionando che portino un delta positivo di 40mila euro. Ovviamente questo non è un progetto né un obiettivo ma una strada tutta da tracciare. E’ ovvio che tutto questo ha la necessità di un periodo di investimento. Lucca Crea, poi, vuola anche costruire un modello di socialità diversa, che poi è quella della manifestazione annuale”. “Se c’è possibilità di far crescere ancora le presenze? – risponde a una sollecitazione del presidente Cantini – Fosrse sì, attraendo nuovo pubblico al di là di quello nazionale. Quanto alla lunghezza della fiera di cinque giorni questa è la durata massima di tutte le fiere internazionali e non pensiamo che si possa fare di più”.
Le critiche alla relazione dei vertici di Lucca Crea arrivano dal consigliere del Movimento Cinque Stelle, Massimiliano Bindocci: “Dalle vostre affermazioni – attacca l’esponente pentastellato – emerge un modo di pensare che è legato a una logica privatistica, lontana dalla logica tradizionale delle partecipate come espressione di un ente pubblico. E invece la società dovrebbe vivere di più il senso del pubblico. Una realtà che muove 80 milioni di euro, invece, non ha portato molto ai bambini del territorio. A mio parere le scuole di Lucca dovrebbero avere una biblioteca grazie a Lucca Crea”. “Si parla poi dei costi del lavoro – prosegue Bindocci, facendo emergere il suo animo sindacale – criticando l’eliminazione dei voucher. Io invece dico, meno male che non ci sono più e anche per i contratti a tempo determinato dovrebbero essere indetti dei bandi. Perché quello che esce, in una società pubblica, deve essere trasparente. Deve sparire, insomma, questa dicotomia noi-voi”. “E’ chiaro – prosegue Bindocci – il beneficio di immagine e culturale per la comunità lucchedi dei Comics, ma la manifestazione deve avere un ritorno per la città. Ai nostri bambini deve limanere quacosa. Un limite, infine, che una società come questa sia legata a una figura come quella di Vietina per la sua crescita futura. Di solito, anche nelle società pubbliche, si cambia per crescere”.
Su questi temi è scontro con il componente del cda di Lucca Crea Terigi che ricorda come, a differenza di altre società partecipate, “Lucca Crea non vive di tariffe pagate dai cittadini”. Terigi, poi, difende il sistema dei voucher che per la società era, quando in vigore, il più adatto per questo tipo di rapporti lavorativi e la scelta di indire un concorso pubblico per la scelta del direttore generale.
Vietina accoglie le critiche di Bindocci e rilancia: “Racconteremo meglio – dice quello che facciamo con le scuole del territorio. Culturalmente tutta la città è impegnata da Lucca Comics: esiste una ludoteca per bambini al Foro Boario, gestita dalla Ludolega Lucchese. E abbiamo investito svariate decine di migliaia di euro nel servizio per le scuole. I programmi didattici ludici, infine, hanno impegnato circa 3500 famiglie con Scarty, il gioco legato al sistema della raccolta rifiuti e impegnerà 500 famiglie con Blutube, realizzato in collaborazione con Geal”.
Enrico Pace