Pasqua, ristoranti pieni. Locali sperano negli affari

31 marzo 2018 | 09:25
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Pasqua, ristoranti pieni. Locali sperano negli affari
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Pasqua, ristoranti pieni. Locali sperano negli affari
Pasqua, ristoranti pieni. Locali sperano negli affari

Grandi aspettative per il weekend pasquale da parte degli esercenti lucchesi: ristoratori e commercianti confidano nel ponte – da oggi (31 marzo) a lunedì – per rilanciarsi e far partire ufficialmente la stagione, dopo un inverno con il freno a mano inserito. Il tutto, con i dovuti distinguo: infatti, se è vero che praticamente ogni bar e ristorante rimarrà aperto per rispondere alle prenotazioni ed intercettare i flussi turistici, non così scontata è la scelta dei negozianti, molti dei quali – anzi – decidono di osservare la festività chiudendo.

In generale, comunque, è intorno a Pasqua che si condensano le maggiori speranze di ripartenza: “Questa è ormai una città balneare – il giudizio tranchant di Giovanni Martini, presidente della commissione centro storico di Confcommercio – perché la stagione va da Pasqua ai Comics e lì si ferma. Adesso vogliamo ripartire, perché abbiamo perso 5 mesi, anche per colpa del tempo inclemente: speriamo che almeno a Pasqua ci grazi. Vediamo già più flusso in città e questo ci fa ben sperare. Certo, tra qualche giorno arriverà un’altra tegola: il pagamento del suolo pubblico. Adesso però vogliamo svoltare”.
Gli fa eco Benedetto Stefani, presidente della Fipe, il sindacato dei ristoratori di Confcommercio Lucca e Massa Carrara: “Quello che serve, adesso, è un periodo festivo all’insegna del bel tempo e delle temperature miti. Ho sentito diversi esponenti della categoria e quasi tutti mi hanno riferito che aspettano la Pasqua fiduciosi. Personalmente, terrò aperto il mio ristorante sia domenica che per Pasquetta, proponendo menù della tradizione. I clienti? Tanti lucchesi affezionati, molti italiani da fuori regione ed anche diversi stranieri”.
Restando nel campo della ristorazione, sorrisi larghi anche per Samuele Cosentino, consigliere comunale di SìAmo Lucca e proprietario degli Orti di via Elisa: “Anche quest’anno registriamo il tutto esaurito con le prenotazioni – commenta – con una prevalenza di italiani, molti dei quali lucchesi, ma non soltanto. Per Pasqua proponiamo un menù della tradizione, mentre il lunedì offriamo una box pronta da portare via, per chi volesse fare un pic nic, oppure il menù alla carta”.
Fiducioso anche Leandro Bandoni, dell’osteria Bollore di piazza Bernardini: “Non abbiamo il sold out – ricorda – ma contiamo di intercettare un gran numero di turisti, sperando nel bel tempo. Anche noi offriremo piatti della tradizione ed abbiamo ottime sensazioni, perché stiamo notando molto più movimento in centro, rispetto alla settimana scorsa”.
Apertissima anche la Buca di sant’Antonio: “Proporremo un menù tradizionale lucchese – ricorda lo chef Giuliano Pacini – e siamo pronti ad accogliere un tutto esaurito, sia domenica che lunedì. I clienti saranno per la maggior parte italiani e lucchesi, ma attendiamo anche stranieri”.
Tra i bar, invece, si segnala l’apertura del bar del mercato in piazza San Michele: le serrande resteranno abbassate soltanto la mattina di Pasqua, per poi riaprirsi il pomeriggio ed il lunedì.
Parzialmente diverso il discorso per i negozianti. “Abbiamo scelto da tempo – commentano da Pesi e Vinci – di osservare un periodo di riposo, per noi e per il nostro staff, in occasione delle festività pasquali. Ci sembra giusto e doveroso”. Linea simile anche da Collodi e Buchignani: “Per Pasqua saremo chiusi – ricorda Nicola Buchignani – perché è giusto che ciascuno di noi la passi in famiglia. Stiamo meditando, invece, se aprire oppure no a pasquetta”.
In via Fillungo, tuttavia, alcuni negozi di abbigliamento, accessori e scarpe che fanno capo a catene internazionali saranno aperti dalle prime ore del pomeriggio. La giustificazione è ovviamente economica: dopo pranzo, se non pioverà (come sembra) ci si aspetta un grande afflusso in centro. “I titolari – commentano i commessi di un negozio di scarpe – ci hanno chiesto un sacrificio spiegandoci che nel pomeriggio di Pasqua gli incassi potrebbero essere quelli che di solito raccogliamo in una settimana”.

Paolo Lazzari