Cisl contro Menesini: “Nessuna assunzione in Provincia”

7 aprile 2018 | 16:23
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Cisl contro Menesini: “Nessuna assunzione in Provincia”

La segreteria territoriale di Fp Cisl Toscana nord va all’attacco di Luca Menesini, sindaco di Capannori e presidente della provincia di Lucca. Il pomo della discordia? Consiste nelle nuove assunzioni annunciate dall’ente di palazzo Ducale. “Non ha proprio limiti la fantasia di Menesini – l’incipit della nota – che non si fa specie di proclamare ai quattro venti la fantomatica assunzione di personale in Provincia e lo fa sulla base di una determinazione dirigenziale che, come ormai consuetudine di questa amministrazione, è un atto privo di qualsiasi fondamento giuridico mancando totalmente dei presupposti che la legge di bilancio 2018 pone a fondamento della possibilità di aprire le porte a nuove entrate di personale”.
Il sindacato spiega che “la normativa in questione presuppone che sia stato fatto un riassetto dell’ente, ad oggi non compiuto nonostante fosse stato più volte auspicato da sindacati e Rsu. Presuppone, inoltre, che sia stato chiarito il fabbisogno in materia di personale in riferimento alle funzioni fondamentali definite dalla legge Del Rio e presuppone che siano rispettati dei termini contabili, su cui si soprassiede. Non parliamo poi degli obblighi che l’ente ha nei confronti dei passaggi sindacali obbligatori quando si parla di reperimento di personale. Ricordiamo a Menesini che esistono, oltre a quanto disposto dalla normativa contrattuale nazionale, anche dei regolamenti concertati con le organizzazioni sindacali in merito”.

Per Cisl, si tratta di “normative e regolamenti che seppur scomodi per le strane manovre politiche sul personale che a noi sembrano essere prive di ogni logica e carenti nella tutela della professionalità di tutti i dipendenti, devono essere applicate. Al personale, peraltro, non è dato conoscere quale saranno le sorti in funzione di un ente che è in grave crisi economica, con uno sbilancio di circa 8 milioni di euro. Menesini continua a ripetere che l’ente di area vasta è la “Casa dei Comuni”, ma a noi sinceramente pare più come la “Cassa dei Comuni” ove gli stessi possono attingere, sia per servizi che per il personale che più gli aggrada e di cui si vogliono liberare”.
“Ancor più vergognoso – si conclude la nota – è che la stessa determinazione dirigenziale, mancante di tutti questi passaggi fondamentali, sia già scaturita in un avviso pubblico che è una vera e propria presa in giro per tutti coloro che avessero aspettative di trasferimento nell’ente di area vasta. Tutto questo proviene proprio da Menesini, che ha accusato in maniera del tutto arbitraria il sindacato di non fare il proprio dovere a tutela dei disoccupati”.