
di Roberto Salotti
Una Fondazione unica per teatro del Giglio, Opera delle Mura e Itinera. Era una delle alternative presentate già nel consiglio comunale dell’ottobre scorso dall’assessore alle partecipate Giovanni Lemucchi per risolvere il caso di Itinera, società da chiudere alla luce del decreto Madia perché il fatturato annuo non supera i 500mila euro. Allora si profilava l’ipotesi di una fusione per accorpamento con Metro, in virtù del fatto che le maggiori entrate della società della promozione turistica derivano appunto dagli incassi dei bus turistici.
Quella delibera di indirizzo, tuttavia, è destinata ad essere superata: “Le due soluzioni sono ancora entrambe sul tavolo – osserva il vicesindaco Lemucchi -, ma l’idea della Fondazione piace particolarmente e consentirebbe anche di risolvere tutta una serie di questioni rimaste aperte”.
Dal caso del Giglio, che è una azienda speciale, “a differenza della maggior parte dei teatri che oggi sono gestiti da Fondazioni”, fino alla necessità di creare un ‘contenitore’ e un braccio operativo per la promozione a livello trasversale: dai monumenti, ai servizi turistici, fino alla cultura e agli spettacoli.
I tempi, pur non strettissimi, sono definiti: “Li abbiamo indicati nella delibera di riorganizzazione delle società partecipate approvata dal consiglio comunale – ricorda Lemucchi -: entro il prossimo 30 settembre dovranno essere predisposti gli atti”. Perché tutto, in questo senso, ruota attorno ad Itinera. La società infatti deve essere liquidata, perché non rispetta i criteri indicati dalla riforma del testo unico della pubblica amministrazione che vieta di mantenere in attività le società con fatturati inferiori al mezzo milione.
“Non solo – spiega Lemucchi – la Fondazione potrebbe consentire un allineamento con quanto avviene in altri enti, dalla Regione al governo. Pensiamo al Mibact: l’intenzione politica è quella di una amministrazione che crede che in città serva a questo punto un soggetto strategico per la promozione del territorio e della sua cultura”.
Per questo motivo la pratica è seguita da vicino anche dall’assessore al turismo, Stefano Ragghianti. Ma molti nodi restano ancora da sciogliere per prendere una decisione definitiva sulla Fondazione. Il primo riguarda le questioni legate al personale, o meglio al loro contratto. “I dipendenti non rischieranno niente anzi saranno garantiti e ulteriormente valorizzati – assicura Lemucchi -: il problema da capire è il loro inquadramento contrattuale. Se per l’Opera delle Mura questa questione non si pone, per teatro del Giglio e Itinera va fatto un approfondimento. Sciolto questo nodo, crediamo che una integrazione fra le varie professionalità possa portare beneficio a tutte le attività gestite”.
Ma l’obiettivo finale e più concreto è quello delle risorse. Con l’istituto della Fondazione il Comune pur volendo mantenere il controllo potrà più agevolmente aprire ai privati, oltre che agli enti e istituzioni cittadine. “Crediamo che su temi come cultura e turismo – osserva Lemucchi – la città sia pronta a fare un importante passo in avanti anche in questo senso”.
Per ora non è in agenda ma in futuro non è da escludere un coinvolgimento di altri soggetti all’interno del ‘nuovo contenitore’, se la scelta diventerà definitiva. Tra le ipotesi c’è quella della Fondazione Puccini, anche se in questo caso gli ostacoli sono diversi. Anzitutto, c’è un contenzioso aperto con Ricordi e poi una eredità da gestire e per la quale la Fondazione che trae il nome dal maestro è stata fondata.
Per Metro invece niente matrimoni in vista. La società del resto con 1,6 milioni di introiti annui ha dimostrato di saper reggersi sulle proprie gambe, assicurando importanti introiti per le casse comunali.
Si inizierà a parlarne già il 16 aprile nel corso di una riunione congiunta delle commissioni partecipate e cultura. Una volta predisposto il piano, dovrà essere approvata una delibera da parte del consiglio comunale.