Antenne, ok a 7 nuovi siti per gli impianti

8 maggio 2018 | 21:22
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Antenne, ok a 7 nuovi siti per gli impianti

Sette nuovi siti per le antenne a Lucca, via libera del consiglio comunale all’aggiornamento del piano del Comune che ha individuato le aree (la maggior parte delle quali pubbliche) dove potranno sorgere in futuro gli impianti. Un modo per ’regolamentare’ la valanga di richieste arrivate all’amministrazione, a seguito della fusione tra due importanti compagnie. Oltre 30 le domande per nuovi impianti, a cui l’amministrazione ha risposto con un aggiornamento tecnico del piano “che non autorizza sette nuove antenne – ha avvertito l’assessore all’ambiente Francesco Raspini – ma che individua le aree preferenziali dove potranno essere eventualmente realizzati impianti, qualora i gestori ne avranno necessità”. Il tutto sempre mantenendo il ‘carico elettromagnetico’ entro livelli di norma, come confermato dalle previsioni della società di consulenza Polab che ha messo a punto il piano. Il via libera è arrivato con 21 voti favorevoli, un contrario, 7 astenuti e un non voto.

“Ogni anno – ha ricordato l’assessore all’ambiente -entro il 31 ottobre le società di telefonia hanno l’obbligo di comunicare all’amministrazione la volontà di investimenti per potenziare gli impianti sul territorio. Ci siamo trovati quest’anno davanti ad una situazione particolare. Nel corso del 2017 c’è stata la fusione tra Wind e H3G. Questa fusione ha obbligato i gestori a cedere metà delle frequenze che sono state rilevate da un nuovo gestore che è entrato nel mercato italiano ma che al momento non ha infrastrutture. Siamo stati messi di fronte a moltissime richieste rispetto a quelle che arrivano in genere”.
Trenta in totale le domande che sono state ricomprese nell’individuazione di 7 nuovi siti a fronte di circa 90 impianti già attivi sul territorio comunale: “La scelta di questi siti non vuol dire automatica installazione di nuove antenne”, ha subito chiarito l’assessore: “Questa sera non autorizziamo l’installazione di nuovi impianti ma indichiamo nuovi siti dove un domani potranno essere installati se il gestore lo richiederà perché per legge il Comune è tenuto a indicarli”.
Nel dettaglio sono scesi i consulenti della società Polab con la quale il Comune ha studiato l’aggiornamento del piano della telefonia.
“C’è una legge dello stato che assegna le competenze in materia di antenne di telefonia – ha spiegato uno dei due consulenti -. Ci sono voluti poi anni di sentenze per definire le competenze dei Comuni, che ha la facoltà di indicare le aree preferenziali per questi impianti. Quello proposto in consiglio comunale è un semplice aggiornamento del piano che recepisce le nuove richieste”.
I consulenti hanno poi presentato al consiglio comunale delle simulazioni per il monitoraggio delle emissioni, in vista dell’attivazione del 5g che a Lucca nel 2021 partirà come progetto pilota.
I 7 nuovi siti preferenziali individuati dall’aggiornamento del piano rispetto a quelli approvati nel 2017 sono tutti ubicati su aree pubbliche: uno è alla palestra dei Bacchettoni, uno al complesso di via Galli Tassi,  uno allo stadio fra la tribuna e la curva est, uno al parcheggio della stazione ferroviaria, uno al parcheggio Carducci, uno in via delle Città Gemelle (sopra l’edificio per il rilascio dei permessi di Metro), e una nel parco di via De Gasperi.
Le simulazioni dei tecnici hanno dimostrato che i valori dell’impatto elettromagnetico resteranno tutti nella norma e in qualche caso i “nuovi impianti non aggraveranno la situazione”, ha spiegato uno dei tecnici presenti in consiglio comunale.
Il dibattito. Tante le perplessità e le richieste di chiarimenti arrivati dalle opposizioni. Prima fra tutte quella del consigliere comunale Enrico Torrini (Siamo Lucca) che ha fatto notare che vicino “al sito di via delle Città Gemelle c’è una scuola dell’infanzia”. “Il carico elettromagnetico – ha ribattuto subito il tecnico di Polab – è ai limiti della misurabilità dello strumento perché in quella sede sarà soltanto un impianto”.
Il consigliere comunale di Sinistra con Tambellini, Daniele Bianucci, ha ricordato che “c’è stato sull’argomento un lungo percorso sia in seno all’Osservatorio che in sede di commissione lavori pubblici. E’ stata anche l’occasione per aggiornarsi e tenersi preparati in attesa dell’attivazione delle nuove tecnologie in futuro”.
Il consigliere comunale di Siamo Lucca, Remo Santini, ha chiesto conto della mappatura degli impianti esistenti. Alla richiesta hanno risposto i tecnici Polab. Il dottor Turco ha informato che nel territorio di Lucca sono 29 impianti esistenti per quello che riguarda Telecom, 30 sono invece quelli di Vodafone, Wind (h3G) ne ha 29. “Con il 5G si aggiungeranno numerose nuove reti locali che offriranno servizi a enti pubblici, imprese e privati – ha spiegato il dottor Turco presentando una previsione in consiglio comunale -: la sfida del 5G consentirà di dare una copertura totale anche al centro storico”.
Il consigliere di Siamo Lucca, Alessandro Di Vito, ha chiesto chiarezza sui nuovi siti, chiedendo quanti pali consentiranno e “se c’è un limite di saturazione per nuovi siti sul nostro territorio”. La consigliera comunale di LeiLucca, Donatella Buonriposi, ha chiesto conto delle osservazioni dei cittadini. “Non è giunto per ora nulla di particolare dalle due assemblee che abbiamo svolto – ha spiegato l’assessore -, mi è giunta una richiesta di chiarimento sulla nuova antenna alla stazione”.
I tecnici, nel rispondere a Di Vito, hanno spiegato che l’indice da monitorare in caso di antenne è il carico elettromagnetico: “L’Italia ce l’ha tra i più bassi in Europa – ha spiegato uno dei consulenti Polab – A Lucca con le previsioni fatte non ci saranno sorprese sul fronte del carico elettromagnetico”.
Il consigliere Nicola Buchignani (Fdi) ha preso la parola per fare una considerazione generale sull’aggiornamento: “C’è un obbligo di legge – dice – ma il Comune ha anche l’obbligo di salvaguardare la salute. In passato ci sono stati buchi legislativi che hanno fatto spuntare antenne dalla mattina alla sera, magari spesso con il meccanismo del silenzio assenso. E’ stato ottimo il lavoro dell’Osservatorio, ma da oggi deve esserci una forte campagna di comunicazione con i cittadini, soprattutto sugli effetti dell’utilizzo dei cellulari”.
ll consigliere comunale M5S Massimiliano Bindocci ha tuttavia messo nel mirino il ricorso alla consulenza della società Polab: “Sarebbe stato meglio una società pubblica e strutturata – afferma Bindocci – non una piccola società di consulenza privata, per garantire meglio i cittadini di fronte allo strapotere delle compagnie telefoniche”. “La rappresentazione fatta non è centrata -ha replicato l’assessore -: il Comune non si è affidato allo scudiero privato per fare battaglie alle compagnie. Ci sono delle leggi che dispongono le linee. Come ente abbiamo competenza sul rilascio delle autorizzazioni degli impianti e quindi dobbiamo seguire le prescrizioni delle leggi. Visto che la materia è assai complessa e per essere compresa a fondo deve prevedere la verifica di vari aspetti, come l’impatto elettromagnetico sul territorio, e visto che all’interno dell’amministrazione non vi sono professionalità tecniche in grado di verificarlo, ecco che ci siamo affidati ad un soggetto in grado di certificarlo”. “La materia non è semplice ma mi sembra che il progetto sia ben impostato – spiega la consigliera Buonriposi – ma chiedo che una volta installati gli impianti vengano fatte indagini sulle emissioni elettromagnetiche affidandole ad un soggetto terzo”. “Il soggetto deputato a questo tipo di controlli – ricorda l’assessore – e tranquillo subito è Arpat. In più gran parte del canone per gli impianti sarà impiegato in ulteriori controlli e monitoraggi sugli impianti”.