



di Paolo Lazzari
Daspo urbano, stop alla somministrazione di alcolici in vetro e lattina dalle 22 alle 6 e dalle 24 ‘silenzio’ all’esterno dei locali. Il tutto inseme al pugno duro contro l’accattonaggio molesto e contro chi maltratta gli animali. Sono solo alcuni degli spunti che emergono dalla discussione imperniatasi oggi (15 maggio) sulla bozza del nuovo regolamento di Polizia urbana. Lo strumento normativo, presentato alla cittadinanza intervenuta nell’auditorium dell’Agorà, dall’assessore Francesco Raspini, dal comandante della Polizia municipale Maurizio Prina e dalla presidente della commissione statuto e regolamenti, Rita Nelli, genera le prime reazioni.
A far discutere, in particolare, sono i temi del rumore provocato dai clienti dei locali nel centro, i controlli sull’accattonaggio molesto e, non da ultimo, anche l’esposizione ad ogni ora del giorno dei sacchetti della differenziata: rispetto a quest’ultimo elemento, Raspini annuncia che lunedì prossimo verrà annunciato un nuovo e forte deterrente anti “furbetti”. Sul tema “movida”, l’assessore cerca un punto di equilibrio: “La città deve essere fruibile sia dai residenti che da chi viene da fuori, nel rispetto delle regole. Non possiamo immaginare, però, di chiudere tutto alle dieci di sera”. Da giugno, intanto, 8 nuovi vigili “stagionali” aiuteranno a portare avanti l’attività di controllo sul territorio.
In sala, oltre a diversi consiglieri comunali ed esponenti del corpo dei vigili urbani, ci sono soprattutto i cittadini, con i membri del comitato Vivere il centro storico, ma non soltanto, pronti ad intervenire.
Il focus iniziale di Raspini è netto: questa è una bozza “aperta” ad emendamenti ed integrazioni, da presentare ritualmente mediante il sito del Comune di Lucca (la mail è poliziaurbana@comune.lucca.it) entro il 1 giugno. Successivamente, le proposte arriveranno sul tavolo della Commissione statuto e regolamenti e, da lì, giungeranno nell’emiciclo che ospita il Consiglio comunale. I tempi? Il nuovo strumento dovrebbe essere approvato entro i primi giorni di luglio.
“Questo non vuole essere un regolamento chiuso – commenta Raspini in apertura – ma, anzi, vogliamo cercare insieme un punto di equilibrio, poiché la città appartiene a tutti. L’obiettivo è quello di porre alcune fondamentali regole di convivenza, senza alcun intento meramente repressivo. Il regolamento riguarda tutto il territorio comunale, non solo il centro storico. Se scontenterà un po’ tutti, vorrà dire che avrà colto nel segno, agendo con equilibrio. Dobbiamo chiederci – il monito conclusivo – che tipo di convivenza civile immaginiamo: serve un dibattito che si spogli delle appartenenze di parte”.
Rita Nelli, invece, evidenzia l’elemento di novità fornito dal dibattito collettivo: “Questa bozza avvia un percorso di partecipazione molto importante, con dei tratti di innovazione rispetto alle solite pratiche amministrative. Vogliamo confrontarci rispetto alla stesura di regole per la vita collettiva”. Ad ogni osservazione presentata mediante l’apposito modulo, viene fatto notare, dovrà seguire una precisa proposta emendativa.
Poi è Prina ad illustrare il regolamento. “La bozza nasce dal lavoro del nucleo di polizia urbana. L’attuale regolamento (risalente agli anni ’40, ndr) consta di 18 titoli e contiene norme anacronistiche: per questo dovevamo intervenire. Abbiamo tagliato i titoli dedicati al commercio e alla materia edilizia, già normati, e non soltanto. Con la bozza abbiamo 10 titoli e 51 articoli, a fronte dei 250 precedenti”.
L’esposizione al pubblico è, inevitabilmente, rapida e concentrata sui nodi principali. Dopo le disposizioni generali, si entra subito nel vivo dei singoli temi: così, in successione, ecco l’articolo sul divieto di occupazione del suolo pubblico, che richiama visivamente alla memoria i recenti e avventurosi posteggi sugli spalti delle mura; il divieto di esporre merci fuori dai negozi e quello di ammassare oggetti in aree pubbliche e private. Le sanzioni – viene ricordato – vanno da 25 a 500 euro, a seconda della gravità del comportamento.
Strappa sorrisi – eppure resta estremamente attuale – il divieto di stendere panni e biancheria su finestre e balconi che danno su strade pubbliche, mentre non di secondario rilievo è la possibilità di “muratura di porte e finestre di edifici disabitati”, per evitare che diventino meta di persone senza fissa dimora.
La bozza di regolamento vieta anche gli atti che violano il decoro urbano (come sdraiarsi, dormire o abbandonare materiali in pubblico) ed interviene anche sull’abbigliamento (no a bikini e torso nudo, insomma).
Stop anche all’abbandono indiscriminato di biciclette e mano di ferro per chi – come nel caso del concerto dei Rolling Stones – venga pizzicato ad espletare le proprie funzioni fisiologiche in pubblico. No anche ai bivacchi pubblici, così come al consumo di bevande alcoliche nei parchi.
Quindi si arriva al “corpus” più dibattuto. In primis l’accattonaggio: “Quello puro e semplice – ricorda Prina – cioè la mera elemosina, è concesso. Noi vogliamo intervenire quando diventa molesto, assumendo caratteristiche di petulanza ed insistenza”. Un tema che divide i cittadini, che fanno notare quanto sia labile il discrimine: “In piazza Santa Maria – si osserva – ci sono ogni giorno parcheggiatori abusivi. Non solo: quelle stesse persone si dedicano anche allo spaccio”. Prina, però, replica affermando che “in quella piazza effettuiamo controlli in borghese ogni giorno, adottando sanzioni amministrative e penali. Conosciamo bene al situazione: purtroppo loro sono tanti ed il nostro organico fa il possibile”.
Sul tema interviene subito Raspini: “La situazione dei parcheggiatori abusivi è già disciplinata dal codice della strada. Dentro al regolamento, in forza del decreto Minniti, abbiamo invece inserito il Daspo urbano: è un provvedimento amministrativo di allontanamento in presenza di determinate circostanze, da determinati luoghi. Se viene violato, il questore può decidere l’allontanamento dal Comune, da 48 ore fino a 6 mesi. Si tratta di una procedura complessa, da verificare sul piano della deterrenza, ma è lo strumento più repressivo che l’ordinamento italiano consente. Sul punto, Prina ricorda che l’anno scorso sono stati irrogati 6 daspi urbani e che il regolamento estende il Daspo a tutte le aree sensibili, come parchi, dintorni delle scuole e asili.
Quindi, il capitolo più discusso, quello inerente alle conseguenze della “movida”: la bozza vieta i rumori percepibili all’esterno dei locali dopo le 24 ed interviene anche sulle modalità di somministrazione di alcolici: dalle 22 alle 6 del mattino per tutto l’anno, se il punto non verrà emendato, sarà vietata la vendita e la somministrazione per asporto, in contenitori di vetro e lattina. “Ogni anno – spiega il comandante – il sindaco fa un’ordinanza specifica sul tema, per ogni evento. Per evitare questo, si è voluto creare questo articolo come regola generale, che comunque non vieta all’amministrazione di integrare, quando lo ritiene opportuno”. Il tema della somministrazione, però, genera subito reazioni: “Perché – si commenta – mortificare i gestori dei locali, invece di intervenire sui consumatori? Servirebbero più controlli sul tasso alcolico, piuttosto. Se la gente continua a consumare nei contenitori di plastica, resta il problema principale: quello dell’ubriachezza”.
Raspini, però, fa notare come vetro e lattine siano materiali pericolosi e che, comunque, per casi particolari sono già stati fatti controlli sul tasso alcolico. Un provvedimento che finisce subito nel mirino, già durante l’assemblea di presentazione. Un rappresentante dei commercianti ha alzato la voce: “Perché estendere questo divieto a tutto l’anno? In questo modo saremo penalizzati”.
L’altra grande questione, portata avanti da Vcs mediante l’intervento di Claudio Casotti, ma anche da diversi residenti del centro, è quella dei rumori notturni: “Come si stabilisce quando è troppo – si chiedono i residenti – se non si misurano? Servirebbe nominare un tecnico ad hoc, come fanno in altre città, perché non può intervenire sempre l’Arpat”. Una proposta accolta da Raspini, che ritiene possibile discuterne, seppur al di fuori del regolamento. “Abito in piazza Anfiteatro – commenta una residente – e per noi è impossibile dormire per tutta l’estate”. Si tratta, come è evidente, di un difficile bilanciamento tra l’interesse degli avventori e di chi vive dentro le mura: “I centri storici devono essere fruibili da tutti, rispettando le regole. Non possiamo abbassare le saracinesche, né essere presenti sempre ed in ogni luogo. Sulla questione dell’organico e dei turni dei vigili, peraltro, è in corso un’accesa discussione: io vorrei giungere ad una maggiore efficienza”.
I residenti chiedono anche che le informazioni vengano trasmesse ai turisti e domandano più controlli circa la sosta selvaggia, oltre ad una maggiore presenza complessiva di vigili dentro le mura. Il ragionamento, comunque, coinvolge anche la periferia: “Marciapiedi e siepi – commenta una signora – devono essere controllati di più, perché spesso è impossibile passare”.
Casotti, che interviene per Vcs, afferma invece che “vogliamo una città a norma di legge, dove si risolvano i problemi degli schiamazzi notturni con la tecnologia moderna, facendo misurazioni, oltre a quelli legati ai bivacchi sui luoghi pubblici, come gli scalini di piazze e chiese”. Un tema, quest’ultimo, che tuttavia incrocia sensibilità molto differenti tra loro, come viene fatto notare da Raspini.
Il consigliere Gabriele Olivati, inoltre, torna sulla forza innovatrice del regolamento: “Recepisce molte ordinanze importanti, come quella a tutela degli animali per i botti di capodanno ed invito tutti a leggerlo con attenzione: è la prima volta che un’amministrazione si apre ad una condivisione di questo genere”.
In chiusura, spazio anche per l’annosa questione dell’esposizione indiscriminata della differenziata: “Abito in Fillungo – commenta un’anziana – e questa mattina i turisti dovevano scavalcare i rifiuti, ad ogni ora. Servono più controlli”. Sul punto, Raspini annuncia che da lunedì prossimo verrà presentata una nuova misura deterrente, ma ricorda anche “che le violazioni patologiche da parte dei cittadini non facilitano il lavoro dei vigili”. Da oggi, dunque, si aprono ufficialmente le due settimane utili a presentare proposte: gli interessati dovranno accedere al sito del Comune di Lucca, compilare gli appositi moduli ed inviarli via mail.