



Cinquanta nuove isole ecologiche fuori terra in centro storico per le utenze domestiche, a partire da inizio 2019, con conseguente eliminazione della raccolta filo strada: è il nuovo progetto dell’amministrazione comunale, presentato stamani (21 maggio) a palazzo Orsetti. Le isole, di dimensioni ridotte e facenti parte dell’arredo urbano, si aggiungeranno a quelle interrate già esistenti: anche sotto questo profilo, via ad un potenziamento finale, con altre due isole (per un totale di 12). Ogni isola, che sarà accessibile soltanto ai residenti mediante apposita tessera, servirà una media di circa 90 utenze domestiche (70 prime abitazioni).
Per parlarne, in Comune, intervengono l’assessore Francesco Raspini, il presidente Matteo Romani e Maria Teresa Molendi per Sistema ambiente e Mauro Di Bugno per gli uffici comunali. L’intero iter – viene spiegato – prevede un passaggio in consiglio comunale e, in caso di decisione positiva, una bando di gara al culmine del quale Sistema Ambiente deciderà se comprare o noleggiare i singoli blocchi. I contenitori, da 120 litri di portata ciascuno, saranno svuotati in 3-4 volte al giorno. E in consiglio comunale, viene ricordato, verrà poi portato anche il nuovo regolamento per la gestione dei rifiuti urbani.
“Da un po’ di tempo ci stiamo interrogando – esordisce Raspini – poiché la raccolta differenziata in centro storico risulta ancora insoddisfacente”. Il vulnus è rappresentato, spiega l’assessore, dalla raccolta filo strada. Due anni fa vennero distribuiti i sacchetti colorati agli utenti del centro, ma il riscontro sulle esposizioni è stato solo parzialmente risolutivo. “Faremo altre due isole a scomparsa – prosegue – una in piazza san Romano, entro l’estate, perché l’esito degli scavi archeologici è ok; un’altra in via della stufa, a lato del muro del carcere. Ne abbiamo già parlato con il direttore della struttura. Oltre, però, era difficile andare”. Ecco, quindi, la nuova proposta: in centro storico ci sono 5600 utenze domestiche 8di cui 4350 abitazioni) e 2150 utenze commerciali: oggi utilizzano il sistema misto di raccolta mediante esposizione filo strada e con il conferimento alle isole ecologiche. Nel 2017 – il calcolo – sono stati effettuati 455mila accessi, da parte di circa 4100 utenze. Le 50 nuove isole, che si propongono di eliminare l’annoso problema dell’errato conferimento a bordo strada, avranno la forma di un parallelepipedo (1 metro e 43 di lunghezza, 1 metro di profondità, altezza fino ad 1,38 metri) e, una volta che il sistema sarà a regime con le 62 isole ecologiche complessive, ogni isola servirà una media di circa 90 utenze domestiche (di cui 70 prime abitazioni).
“E’ una soluzione – spiega ancora l’assessore – già utilizzata in altre cittadine italiane (e specialmente in Umbria, dove il primo nome che salta agli occhi è Assisi, ndr). E’ importante ricordare che parliamo di arredo urbano: abbiamo chiesto un avallo preventivo alla sovrintendenza, che condivide questa strategia, ma giudicherà soltanto sulla loro collocazione, che dovrà essere oggetto di discussione”.
Non si tratterà, viene spiegato, di una decisione unilaterale: “porteremo la discussione in Consiglio comunale. – continua Raspini – spero entro la fine del mese di giugno. Se ci sarà l’assenso, Sistema Ambiente si attrezzerà perché questa modalità di raccolta diventi una realtà, a partire da inizio anno prossimo. Saranno contenitori riservati alle sole utenze domestiche del centro storico: vogliamo eliminare la raccolta filo strada, salvo che in casi eccezionali”.
Le utenze non domestiche, invece, continueranno con le medesime modalità di conferimento oggi vigenti, ma anche su di esse, osserva l’assessore, verrà portato avanti uno studio. “Vogliamo anche portare il nuovo regolamento per la gestione dei rifiuti urbani in consiglio comunale – afferma – che abbiamo aggiornato: l’ultimo risale al ’94”.
Romani, dal canto suo, spiega che le isole “si apriranno con le tessere, come per le isole ecologiche già esistenti Se sarà la stessa tessera? Vorremmo che fosse così. Ci sono esperienze simili in Umbria. L’investimento è limitato, poi vedremo se noleggiarle o comprarle. I dati della raccolta dove si usano queste isole hanno segnato un passaggio dal 50% al 70%. Il costo? Per prendere la prima trentina di blocchi (ciascuno dei quali ha tutti i contenitori per la differenziata) siamo intorno ai 200mila euro: una cifra che possiamo ammortizzare tranquillamente”.
L’amministrazione, in questi mesi, ha già effettuato delle prove interpellando una ditta apposita: i blocchi, di colore marrone e con colorazioni diverse sugli sportelli di apertura, sono stati collocati temporaneamente in piazza Napoleone, via Brunero Paoli,via santa Chiara, via Burlamacchi, via della Quarquonia, viale Bacchettoni ed in molte altre zone della città.
“La raccolta filo strada crea un problema – ricorda Di Bugno – legato al fatto che il sacchetto ha un forte impatto. Questo sarà un notevole passaggio in avanti: il contenitore rappresenta arredo urbano e può essere spostato. Inoltre non ci sono odori, né sporco a terra. Potremo anche monitorarlo da remoto, circa il livello di riempimento. Resterà comunque il servizio domiciliare per chi ha problemi particolari.”
Da inizio anno, ricorda Raspini in chiusura, sono state effettuate 130 multe per errato conferimento, di cui almeno la metà in centro storico. “Siamo aperti al confronto ed a proposte concrete – ricorda – a patto che si vada più nello specifico rispetto ai proclami sull’educazione e le sanzioni: queste due cose le stiamo già facendo, da anni”.
Paolo Lazzari