
È il Piano urbano per la mobilità sostenibile l’argomento principale del consiglio comunale di questa sera (22 maggio). Un testo, che contiene le linee guida sulle politiche di mobilità a livello provinciale, illustrato all’assise dall’assessore Gabriele Bove.
“Il Pums – dice l’assessore Bove – è un progetto di pianificazione ambizioso che si inserisce nel piano della mobilità, con un occhio di riguardo alla persona. Si tratta, per prima cosa, di una questione culturale, creare le condizioni per favorire il trasporto per gomma e ferro e anche favorire l’addio all’automobile privata, condividendo il mezzo di trasporto con altre persone”.
Il Pums provinciale individua le tre macroaree della Versilia, della Valle del Serchio e della Piana. Un documento che, per la parte lucchese, come spiega Bove, inizia un percorso all’interno di un documento generico che dovrà trovare sostanza attraverso ulteriori passaggi.
“Gli obiettivi principali – spiega Bove – sono il raddoppio della ferrovia fra Lucca e Firenze, laddove purtroppo si è perso un treno per effettuarlo fra Pescia e Montecatini, e la soppressione delle intersezioni. Serve poi un sistema degli assi viari per far sì che il nostro territorio abbia una vera tangenziale. Si punta a potenziare il trasporto delle merci su ferro, in particolare il trasporto della cellulosa per le cartiere attraverso i tronchetti ferroviari. C’è poi la grande partita del trasporto pubblico locale: ci sono nuove occasioni per la gara regionale, che è stata sbloccata grazie all’accordo paracadute fino al 2020 firmato dall’assessore regionale Ceccarelli, che prevede innovazione di mezzi e infrastrutture. Si prevede poi un piano organico sulle aree di sosta in tutto il territorio che a Lucca riguarda in particolare il centro storico di Lucca. Laddove è necessario prevedere grandi parcheggi scambiatori che poi permettano di utilizzare una sola auto nell’ultimo tratto di percorso o il trasporto pubblico locale. Il tutto senza dimenticare la ricerca di equlibrio fra residenti e commercianti del centro”.
Spazio importanti anche per le piste ciclabili: “In questi anni – spiega Bove – sono aumentati sensibilmente i chilometri. Ora l’obiettivo è far sì che su tutta la Lucchesia ci sia una copertura, dal mare, al nord, al sud sia per chi vive il territorio sia per chi va in vacanza. Importante anche la riqualificazione della rete viaria esistente soprattutto a livello di interconnessione come per i progetti previsti alla stazione con scalo merci e terminal bus dove creare una rete intermodale per lasciare la bici e prendere un treno o un autobus e arrivare in treno e prendere una navetta. Serve, infine, un alleato anche nel privato per una concezione diversa nello spostarsi sul territorio con particolare attenzione per i mobility manager”.
Subito polemico, nel dibattito, il consigliere del Movimento Cinque Stelle, Massimiliano Bindocci: “Il Pums – dice – è una cosa seria. Questo invece è un copia-incolla in certe parti imbarazzante. Si parla, al suo interno, di un piano di condivisione che non è mai esistito e non si affrontano i veri problemi: c’è un problema di inquinamento sulla circonvallazioni che supera tuti i parametri. Si respira della merda e non si fanno, né si citano, studi e analisi. Sull’incidentalità Lucca è sopra la media della Toscana, ma non ci sono dati precisi su cause, luoghi e ore in cui si verificano. Non c’è analisi dell’incidentalità allegata al piano e ci dovrebbe essere. Probabilmente la funzione di questo testo, allora, è davvero legata sola alla finanziabilità dei progetti”. “Lo avevo già detto in commissione – prosegue – che mi aspettavo, in sede di Consiglio, un approfondimento. Forse sarebbe servito un incontro con Aci o altri tipi di analisi. E’ vero e va bene che con le mie affermazioni e le mie provocazioni non si risolvono le cose, ma non va bene neanche fregarsene così”.
A difendere l’operato dell’amministrazione il presidente della commissione lavori pubblici, Daniele Bianucci di Sinistra con Tambellini: “Siamo all’inizio di un percorso – spiega – molto importante, che in un secondo momento prevederà una serie di audizioni e confronto. Anche le questioni fatte presenti dal consigliere Bindocci potranno essere approfondite nel merito in un secondo momento grazie alle linee di indirizzo che stasera votiamo. Trovo però offensive le sue parole, nei confronti di ciascuno di noi, ognuno con la propria storia e la propria sensibilità”. Un passaggio anche sulla critica alla ricerca di risorse attraverso l’approvazione dei piani: “Per attuare le politiche – spiega Bianucci – è certo che servono anche le risorse. Il passaggio e l’adesione a queste linee guida permetterà un tavolo tecnico e politico che servirà anche al reperimento dei finanziamenti”.
Il neoconsigliere di SiAmo Lucca, Di Vito, sottolinea l’importanza del processo partecipativo con la gente: “In particolare sul piano della mobilità urbana – ha detto – l’amministrazione è necessario che si muova e faccia un percorso necessario”.
Anche l’ex assessore Francesca Pierotti sottolinea il percorso fatto e quello ancora da fare: “La scelta voluta dalla giunta precedente – dice – e dall’attuale amministrazione è stata quella di realizzare il piano della mobilità. Come lo stesso consigliere Di Vito ha ricordato il Pums non è un documento obbligatorio, ma lo è il piano generale del traffico urbano. Il mio impegno è stato proprio quello di affiancare un lavoro sul piano generale del traffico urbano a un lavoro sul tema della mobilità dal punto di vista dell’intermodalità e che ragionasse a termini di infrastrutture. Mi ero impegnata a portarlo avanti indipendentemente dal resto come scelta strategica, perché le ultime normative e finanziamenti vanno nella direzione di premiare chi ragiona in termini di mobilità sostenibile. É un percorso partito nel 2015, che ha coinciso con un preciso indirizzo politico. Da lì è nato anche il progetto dei quartieri social che non per nulla contiene anche il progetto della rotatoria di Sant’Anna”. “L’importanza – conclude Pierotti – è mettere al tavolino tutto quanto è possibile in ambito di strategia e mobilità. L’invito, a questo punto. è che ora il Comune di Lucca lavori attivamente sul tavolo della mobilità provinciale”.
Nicola Buchignani di Fratelli d’Italia mette nel mirino la questione dei parcheggi: “E’ vero – dice – che servono parcheggi scambiatori per chi lavora in città, ma anche parcheggi per chi deve fruire la città. Facilitare la sosta è importante anche per l’inquinamento perché impedisce alle auto di girare in cerca di uno stallo libero a motore acceso”. Buchignani torna anche sul suo cavallo di battaglia, il sottopasso di piazzale Ricasoli: “Vero è – dice – che abbiamo partecipato al bando e siamo arrivati primi fra i progetti non finanziati per il passaggio pedonale interrato davanti alla stazione ma per me quella è un’opera fondamentale per la mobilità. Altri temi sono quelli della realizzazione di una nuova uscita autostradale nella zona industriale. Fondamentale anche il tema del raddoppio ferroviario. Senza quello e senza gli assi viari il Pums, infatti, diventa aria fritta”.
Interviene anche il capogruppo di SiAmo Lucca, Remo Santini: “Al di là del testo al voto – dice – si può anche non essere d’accordo con quanto fatto fino ad ora. E’ vero che si parla di massimi sistemi e di grandi strategie. Ma quello della mobilità è un deficit di tutti i giorni. Ci sono mezzi del trasporto pubblico vecchi di 13-15 anni, carente è la manutenzione delle strade comunali e c’è poi la totale mancanza di corsie preferenziali per i mezzi pubblici. Ci sono tanti temi spiccioli e quotidiani che non sono stati affrontati dalla precedente e attuale amministrazione: si pensi allo scalo merci e al terminal bus su cui siamo in alto mare. Molto importante la partecipazione della cittadinanza, infine: sul testo si lascia un campo molto, troppo vago a questo tema. Avrei auspicato che si dessero tempi più precisi”. Santini poi sottolinea la necessità, sul tema della viabilità di non chinare il capo ad altre realtà, come nel caso del blocco dei tir su viale Europa a Lammari attuato dal comune limitrofo di Capannori.
L’intervento di Santini e quelli precedenti portano alla replica direttamente da parte del primo cittadino Alessandro Tambellini: “Il Tar del Veneto – apre replicando proprio sul tema dei divieti al traffico pesante – ha sancito che non è possibile assumere decisioni sul traffico scaricandoli su comuni vicini. Abbiamo preso atto della sentenza e la porteremo all’interno di un tavolo comprensoriale. E’ un fatto significativo che riguarda tutti noi”. Poi Tambellini entra nel dettaglio delle singole critiche sollevate dai consiglieri: “Dal punto di vista della sicurezza stradale – ricorda – la nostra città ha fatto come poche altre realtà. E siamo in una città dove, a parte la variante di Massa Pisana non si fanno strade dal tempo della Lodovica. Dobbiamo per questo anche compiere dei passaggi come gli assi viari, per cui ormai non possiamo attendere più. L’asse nord-sud è finanziato e siamo in fase di progettazione definitiva, dopo di che si dovrebbe andare a gara. Poi c’è l’asse est ovest con la criticità dell’acquedotto del Nottolini. Il ponte sul Serchio? O partiamo con una contrattualizzazione entro il dicembre 2019 o perdiamo i fondi. Questo è lo stato di fatto”.
Tambellini affronta anche i grandi temi della delocalizzazione delle aree industriali, del raddoppio della ferrovia (“Abbiamo saputo lavorare bene con gli altri capoluoghi di provincia, anche se esiste il roblema Montecatini dove la ferrovia corre lungo le abitazioni”. E ancora lo scalo merci, il sottopasso pedonale alla stazione (“Ci vuole un milione e spiccioli e ora non ce lo abbiamo”) e il centro storico: “Quello del centro storico è un tema che ci dobbiamo porre – dice – C’è, ad esempio la necessità di recuperare altre zone al parcheggio dei residenti. Ricordo a tutti che i cortili interni non sono utilizzabili perché generalmente si tratta di cortili storici. Ci sono delle vertenze in atto e quando si arriva a una sentenza la sentenza va rispettata. Servono altre soluzioni, quindi, come l’utilizzo degli edifici dismessi. E ancora, c’è il problema di cosa si fa della zona di Corso Garibaldi. La lasciamo in quelle condizioni o prevediamo fuori porta San Pietro un parcheggio interrato, dove comunque abbiamo il problema dei grandi alberi attorno al monumento di piazzale Risorgimento? Da ripensare anche la zona di porta Santa Maria e anche in questo caso è da valutare un parcheggio sotterraneo fuori. Ma dobbiamo fare in modo che certi progetti, dopo, siano sostenibili. Infine il discorso manifattura. Speriamo di andare avanti: se avrà aumenti funzionali una parte dovrà essere adibita anche a parcheggio”. Il tutto senza dimenticare i dati di partenza: “Il parcheggio Carducci è pieno su 365 giorni l’anno solo sporadicamente – ricorda il sindaco – e così anche il parcheggio Palatucci. Poco utilizzato anche il parcheggio di piazzale Don Baroni”. Chiusura sul trasporto pubblico: “Si può fare molto meglio – dice il primo cittadino – ma anticipo fin da ora che se la gara regionale andrà in porto ci saranno 2200 nuovi mezzi in circolazione”.
E’ Celestino Marchini il più scosso dagli interventi politici dell’assise, soprattutto quelli sul tema della sicurezza stradale: “Non è vero che sull’argomento – dice – non si fa nulla. Io ho rinunciato alla professione per essere qua dentro e occuparmene. Forse il consigliere Bindocci non sa che con Polizia Municipale e Aci si fa sicurezza dalle elementari alle superiori. Non sa che le strisce pedonali davanti alle scuole di Lucca sono in buone condizioni. Vuol dire che qualcosa si spende e abbiamo un occhio di riguardo. Quando abbiamo realizzato la rotatoria di Porta Elisa non dormivo la notte, perché avevo paura che ci scappasse un incidente grave, anche se le statistiche dicono che nelle rotonde i punti di conflitto calano da 32 a 8 e le vittime calano del 75 per cento”. Replica anche sul tema del sottopasso in piazzale Ricasoli: “Ricordo ancora una volta una cosa che ho detto qui e che ho detto in commissione – conclude – Se nel 2018 se non otterremo il finanziamento metteremo il semaforo a chiamata e sposteremo il cordolo”. Infine sui parcheggi in centro: “In città ci vanno portate le persone e non le auto, non occorre fare un parcheggio nel Giardino degli osservanti”.
Inevitabile la replica di Bindocci (M5S): “Il problema – dice – non è quello dell’attenzione alla sicurezza stradale o il sonno dell’assessore Marchini ma è che nel Pums non si è tenuto conto dei dati dell’incidentalità e questi ci dovevano essere. Il programma del sindaco 2017-2002 prevedeva che lo strumento dal quale ripartire era il piano generale del traffico e invece non è stato così. E anche i dati che si utilizzano, quelli del questionario fatto dai cittadini, sono realizzati sulla base di un campione troppo esiguo”. “Quindi – conclude Bindocci – se la notte non dormite studiate e inserite nei documenti i dati necessari”.
Replica anche Remo Santini (SiAmo Lucca) che difende la libertà di avere opinioni diverse rispetto a quelle della maggioranza: “Mi dispiace – dice rivolgendosi a Marchini – che si dica che bisogna riportare gente in città e non macchine. Lo raccontino ai residenti che non c’è una strategia per riportare posti auto in città”. Poi evidenzia quelle che definisce “contraddizioni del sindaco” nel suo intervento: “Il provvedimento a Capannori è molto precedente alla sentenza del Tar del Veneto, perché non si è agito prima nel cosiddetto tavolo comprensoriale?. L’altra contraddizione sta nel fatto che si parla di progetti di parcheggi sotterranei e poi si parla di parcheggi vuoti nella prima periferia, come a voler dire che nuovi parcheggi non servono”.
Prova a mettere un po’ di chiarezza l’assessore Bove: “Quello che si vota stasera e a cui in parte il consigliere Bindocci si riferisce – dice – non è il piano comunale della mobilità. E’ un testo che parte con un progetto che poi dovrà trovare altri momento di confronto. Mi fa piacere, in questo senso, che molti hanno citato che occorre parlare in ottica di Piana”. Conclusione con una frecciata all’opposizione, in particolare al rappresentante pentastellato: “La discussione – chiude Bove – si svilisce facendo del terrorismo. Penso che invece che quello che stiamo facendo sia un ragionamento alto e occorre ragionare su che tipo di territorio e di mobilità vogliamo e quale ruolo il Comune di Lucca vuole recitare in ottica comprensoriale”.
Alla fine il Pums ha ricevuto 25 voti favorevoli, il voto contrario del consigliere Bindocci e l’astensione degli altri sei consiglieri presenti di opposizione.
Enrico Pace