Rsa Villa S. Maria, esplode rabbia dipendenti

25 maggio 2018 | 15:28
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Rsa Villa S. Maria, esplode rabbia dipendenti

Stato di agitazione a partire da lunedì prossimo (28 maggio), per le lavoratrici della Rsa di Villa santa Maria. E’ la decisione che è stata presa oggi (25 maggio) nel corso dell’assemblea dei lavoratori con i rappresentanti sindacali, all’auditorium della scuola per infermieri di Maggiano. La “doccia gelata” arrivata nel corso dell’ultimo mini vertice, insomma, ha fatto saltare il banco: i sindacati hanno deciso di sfilarsi dal tavolo delle trattative, dopo che, affermano “Proges ha ventilato la sola ipotesi di assumere 14 lavoratrici sulle 52 che hanno ricevuto le lettere di licenziamento”. Tutt’altre, spiegano Pietro Casciani (Uil), Giovanni Bernicchi (Cisl) e Michele Massari (Cgil) erano le condizioni quasi raggiunte nel corso di una trattativa che, fino alla “beffa conclusiva”, sembrava potesse andare in porto. Se il passaggio in prefettura non basterà – viene ricordato – quello successivo sarà lo sciopero a oltranza. Intanto, i sindacati chiedono al sindaco Tambellini un intervento deciso: “Basta attendere, adesso deve alzare la voce e battere i pugni sul tavolo”. Per l’assessore al sociale Lucia Del Chiaro, invece, “un accordo è ancora possibile”. Ma il clima è quello della guerra fredda, nonostante il tentativo dell’amministrazione di rasserenare gli animi spiegando che le scelte sono state “obbligate”.

Le ultime frenetiche ore vengono ricostruite davanti ad una delegazione di una ventina di lavoratrici: “Proges – attacca Casciani – avrebbe dovuto portare anche le altre cooperative sedute al tavolo, anche perché ha assorbito 28 ospiti della struttura, per un equivalente di quasi 1 milione di euro. Invece, rispetto alla bozza di accordo che avevamo, sono stati fatti tre passi indietro”.
L’intento iniziale, viene spiegato, era quello di ricollocare progressivamente tutte le lavoratrici entro l’anno di durata della Naspi, l’ammortizzatore sociale entrato in funzione. Tutto sembrava funzionare, fino a quando, nell’ultima settimana di trattative, le cose sono precipitate. “Chiariamo – rivendica Massari – che la proposta d’accordo l’abbiamo redatta noi, mentre il Comune si è limitato a chiedere impegni generici. La nostra idea era chiara: creare un tavolo con l’impegno da parte di tutte le cooperative e le strutture che in provincia di Lucca gestiscono Rsa, per ricollocare le persone. Questo, a patto che ci vengano fornite garanzie sui tempi e sui numeri”. “Il tavolo che abbiamo messo in piedi con i sindacati, la Asl e il Centro per l’impiego – ribatte l’assessore -, ha lavorato per tre mesi con un grande impegno dimostrato da parte di tutti, riunendosi più volte. L’amministrazione nel contempo ha contattato le ditte che operano nel settore e sul territorio comunale, per verificare tutte le attuali o future possibilità di assorbire i lavoratori”.
I sindacati avevano in effetti ottenuto due importanti vittorie: il Comune, spiegano, si era impegnato a finanziare la formazione di tutto il personale, per far partire tutte alla pari, ed aveva anche deciso di immettere sul mercato altre 30 quote sociali, grazie ai denari risparmiati dall’appalto. E questi vengono confermati anche oggi dall’assessore.
“Purtroppo – proseguono i sindacalisti – ecco la doccia gelata nell’ultimo incontro ristretto con Proges, l’assessore Del Chiaro ed il dirigente Angeli. L’accordo era chiaro: la Proges avrebbe assunto 26 unità in 3 anni e si sarebbe impegnata ad assumere ancora, insieme alle altre cooperative del territorio, fino alla completa ricollocazione del personale. Al tavolo, però, Proges ha dichiarato che non può garantire le assunzioni e che avrebbe potuto soltanto puntare al riassorbimento di 14 lavoratrici, se e quando ne avesse avuto il bisogno, sulla base dei soli colloqui. Lo stesso per tutte le altre in attesa. E’ uno sgarbo a tutto il territorio: il sindaco se ne deve rendere conto e deve alzare la voce”. Da qui – la proposta portata all’attenzione dell’assemblea odierna – di indire lo stato d’agitazione. La lettera che lo annuncia partirà lunedì, all’indirizzo di Prefettura e Comune. “Veniamo via dal tavolo del Comune perché la discussione è sterile: ora la portiamo in Prefettura, perché parliamo di un servizio pubblico essenziale. Se non si troverà un accordo nemmeno in quella sede – osservano i sindacati – partiremo con lo sciopero. Anche l’assessore Del Chiaro ha confermato che sono stati fatti troppi passi indietro, ma adesso ci aspettiamo un intervento da parte loro. Dal giorno del ricevimento della lettera, infatti, c’è a disposizione un’intera settimana per tornare sui propri passi e per farsi sentire”.
L’assessore Lucia Del Chiaro prova a rasserenare gli animi e ricorda che: “per la Rsa di villa Santa Maria non era più possibile procedere in regime di proroga a causa della necessità impellente dei lavori necessari per la messa a norma e per il loro ingente costo. In questa prospettiva – aggiunge – l’amministrazione comunale ha lavorato nelle ultime settimane su due fronti. Innanzi tutto abbiamo accompagnato il trasferimento dei 28 anziani di villa Santa Maria nelle altre Rsa scelte dalle famiglie, in modo che non si creasse un disservizio per i cittadini ospiti della struttura. Lo stesso impegno lo abbiamo messo per favorire il riassorbimento delle lavoratrici e dei lavoratori della cooperativa Kcs perché, deve essere chiaro una volta per tutte, nessuno in questa amministrazione non ha a cuore il lavoro e i lavoratori, e chi specula su questo fa solo un’operazione di propaganda di bassissima lega. Da qui ripartiamo: dall’amministrazione che non rinuncia al tentativo di ricercare comunque un accordo, perché riteniamo che un punto di incontro si possa e si debba trovare. Il tavolo che abbiamo messo in piedi con i sindacati, la Asl e il Centro per l’impiego, ha lavorato per tre mesi con un grande impegno dimostrato da parte di tutti, riunendosi più volte. L’amministrazione nel contempo ha contattato le ditte che operano nel settore e sul territorio comunale, per verificare tutte le attuali o future possibilità di assorbire i lavoratori. Si è trattato di un impegno costante e delicato, che ha portato il 23 maggio scorso alla definizione di una bozza d’accordo che prevedeva degli impegni precisi da parte nostra, delle ditte coinvolte e dei sindacati”. Poi l’assessore precisa ulterioremente e rilancia: “Il rammarico, nel constatare l’attuale situazione di stallo non ci impedisce di ribadire i nostri impegni. Prima di tutto la messa a disposizione delle risorse utili a formare stabilmente, entro il 2019, 30 nuove quote sociali, che, in base alla normativa regionale e in regime di libera scelta, rappresentano l’unico modo per dare risposte agli anziani, allargando la platea degli assistiti, aumentando la possibilità di accesso alle Rsa e creando nuove opportunità di lavoro per gli operatori. Poi inseriremo nella procedura relativa ai servizi socio-sanitari attivabili a villa santa Maria una clausola sociale che preveda l’assunzione di tutto il personale ancora presente nel bacino e continueremo ad inserire nelle procedure di gara del Comune apposite clausole preferenziali che favoriscano, ove possibile, le ditte che assumono dallo steso bacino. Il medesimo indirizzo lo daremo anche alle aziende partecipate dal Comune. Infine ci prendiamo l’impegno a reperire risorse per sostenere l’eventuale processo di riqualificazione professionale del personale. Questo è l’impegno che l’amministrazione si è assunta”.

Paolo Lazzari