
Il Comune tenta un’estrema mediazione per evitare il bagno di sangue. Il sindaco Alessandro Tambellini e l’assessore al sociale Lucia Del Chiaro hanno incontrato di nuovo la ProGes per cercare di arginare il numero degli esuberi della Rsa di Villa Santa Maria che, allo stato attuale, non potranno essere riassunti alla scadenza dell’ennesima proroga alla Kcs. Con l’azienda che gestisce la Pia Casa e la Rsa Monte S. Quirico, cioè la Proges, l’amministrazione comunale aveva già ottenuto qualche risultato, ricevendo in prima istanza garanzie sulla riassunzione, in tre anni, di almeno 26 dipendenti della casa di riposo che chiuderà a fine giugno, in vista della gara per la concessione ad un privato.
E invece alla fine della scorsa settimana la situazione è precipitata quando ai sindacati è stato spiegato che non potranno essere salvati che 14 posti di lavoro, sui 51 che attualmente sono in bilico. Così in assemblea i dipendenti hanno dichiarato l’inizio dello stato di agitazione. “Un punto d’incontro è ancora possibile”, ribadisce l’assessore Del Chiaro: “Stiamo lavorando ad una trattativa molto delicata, con l’obiettivo di salvaguardare i dipendenti – spiega -: siamo in una fase molto delicata”. La richiesta è quella di ‘sospendere’ il giudizio per 24, massimo 48 ore.
E’ questo il termine che si dà Palazzo Orsetti per cercare di risolvere a vantaggio dell’occupazione la delicata questione che si è aperta per la Rsa Villa S. Maria. Una situazione determinata soprattutto dalla necessità di importanti lavori di adeguamento alla struttura, che avevano impedito di procedere alla concessione all’epoca dei bandi per le altre due Rsa comunali.
“Siamo in stato di agitazione – spiega Pietro Casciani della Uil – e attendiamo di sapere gli ultimi sviluppi dall’amministrazione comunale”. Il Comune, dal canto suo, tratta con Proges sul numero di dipendenti da riassumere. Nel frattempo, l’amministrazione si è impegnato a finanziare la formazione di tutto il personale, per far ripartire tutte alla pari, ed ha anche deciso di immettere sul mercato altre 30 quote sociali. Sono ore decisive per le trattative. I dipendenti restano in attesa ma sono pronti anche a scioperare se la situazione a cui si era arrivati al termine della scorsa settimana non cambierà.