


Il consigliere Massimiliano Bindocci (M5s) alza i tacchi e se ne va. È questo l’epilogo della seduta della commissione speciale sulla sicurezza nei luoghi di lavoro che si è tenuta oggi (8 giugno) dedicata all’azienda di trasporto pubblico locale Ctt Nord. A scatenare la reazione del pentastellato, un’osservazione dell’amministratore delegato della società, Alberto Banci, circa alcune fotografie scattate al deposito mezzi di viale Luporini, verosimilmente da un dipendente, che mostravano manutenzioni problematiche.
“Un comportamento contro l’azienda – ha detto Banci – che potrebbe causare anche sanzioni disciplinari al lavoratore”. Parole definite “minacce” da Bindocci, che ha quindi lasciato la sala biblioteca di Palazzo Santini facendo mancare il numero legale e determinando la chiusura della seduta prima ancora che la discussione tra consiglieri potesse realmente accendersi. Presenti, per Ctt Nord, oltre all’amministratore delegato, la consigliera Simona Deghelli, il direttore della corporate Paolo Vanozzi e Valerio Orzalesi, responsabile, sempre la corporate, del settore patrimonio, sicurezza e ambiente. La commissione speciale, presieduta dal consigliere Roberto Guidotti, è stata istituita per ‘fotografare’ i livelli di sicurezza sui luoghi di lavoro attraverso una serie di audizioni e si chiuderà il 30 giugno prossimo con la redazione di un dossier sullo ‘stato dell’arte’ e relative proposte migliorative. La seduta di oggi è stata anche l’occasione per fare il punto sullo stato del trasporto pubblico locale in attesa della gara unica regionale, slittata di anno in anno e oggi prevista per il 2020. “Abbiamo attraversato anni di forte incertezza, anche normativa. Una fase critica – ha detto Alberto Banci – che abbiamo potuto iniziare a superare dall’1 gennaio di quest’anno, quando la Regione Toscana si è convinta a stipulare un contratto ponte di valenza biennale (2018-2019) con le aziende di trasporto pubbliche consorziate. Un passaggio che ci ha permesso – prosegue l’ad – di dare un perimetro ordinato a una situazione che procedeva senza programmazione dal 2011 e di portare avanti un piano di investimenti. Ci sono mezzi che hanno anche 25 anni di età. In due anni arriveranno 229 nuovi bus in tutta la regione e ne sono stati richiesti ulteriori 113. Si prevede inoltre l’aggiunta di 110 mezzi a trazione ibrida, di cui 60 inizieranno a circolare a Firenze entro la fine di quest’anno. Le prime sostituizioni – informa Banci – arriveranno per settembre-ottobre”.
Lunga e articolata, quindi, la relazione di Banci sulla sicurezza: “Ctt Nord nasce dalla fusione di cinque realtà territoriali di trasporto pubblico e dell’azienda Lazzi, nata a Firenze agli inizi del ‘900: si è quindi fatta forte di un’esperienza preesistente, anche in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro, unificando le prassi migliori. Oggi – continua Banci – Ctt Nord conta su 1459 addetti, per un totale di 750 mezzi. Il personale è suddiviso in quattro aree: i conducenti, che sono 1086; i controllori e personale di terra, che annovera circa 100 addetti; 105 amministrativi e 164 manutentori che operano in 10 officine diverse. Due officine importanti sono proprio sul territorio lucchese, una è quella di viale Luporini”. Banci ha quindi osservato che le misure di sicurezza sono diversificate per ciascun tipo di impiego. “A ogni figura l’azienda garantisce una formazione continua, con aggiornamenti costanti. La sicurezza dei conducenti richiede un’educazione al traffico e una capacità di gestione della clientela. Si sono verificati spesso episodi di contrasto tra i controllori e i passeggeri che hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine”. Momenti ai quali il personale viene preparato anche grazie a un percorso sulla sicurezza che si svolge in azienda concertato con le sigle sindacali che, tuttavia “negli ultimi anni non sono riuscite a nominare i propri rappresentanti nella commissione per la valutazione dei rischi e per i piani formativi”, ha rilevato ancora l’ad di Ctt Nord. “Abbiamo avviato un lavoro di squadra con i Comuni, le Province e le Prefetture per coordinare le azioni di pubblica sicurezza sui mezzi pubblici e alle fermate. Al momento possiamo dire di aver ricevuto efficienti risposte ai casi contingenti in cui si è reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine ma di non aver ancora messo pienamente a sistema un piano generale per arginare il fenomeno”. Nota di amarezza, infine, espressa dall’ad di Ctt Nord, sui fornitori degli autobus: “Il difetto di pianificazione nazionale ha portato incertezza sull’effettiva domanda alle industrie italiane che fabbricavano ottimi mezzi di trasporto, causandone la progressiva chiusura. È stato disperso un patrimonio di competenze”.