Rsa Villa S. Maria, giorni decisivi per gli esuberi

Le lancette dell’orologio corrono inesorabili per la casa di riposo Villa Santa Maria. A fine mese l’Rsa comunale deve chiudere i battenti: scade l’ennesima proroga a Kcs e il Comune deve mettere il lucchetto per indire la gara per affidare la struttura in concessione ad un privato. Privato che dovrà svolgere importanti (e onerosi) lavori prima di riaprirla agli ospiti. Sono giorni di grande tensione per i 51 lavoratori ma l’attesa sta per finire. Nei prossimi giorni, infatti, è prevista la firma di un accordo tra le parti per decidere il futuro della forza lavoro. Nelle ultime due settimane sono intercorsi, infatti, numerosi incontri tra l’amministrazione comunale e Proges, la cooperativa che gestisce le altre due case di riposo – Pia Casa e Monte San Quirico – per cercare di trovare soluzioni per il maggior numero di lavoratrici.
Il punto di partenza di questa ultima fase delle trattative ha gettato nello sgomento i lavoratori, perché nonostante quello che si sperava la Proges aveva proposto di reimpiegare soltanto 14 delle attuali dipendenti della Rsa Villa S. Maria. Questo aveva provocato l’immediata reazione dei rappresentanti sindacali che avevano prospettato lo stato di agitazione e lo sciopero. L’amministrazione si era subito mossa per cercare di arginare l’emorragia di posti di lavoro e ha avviato in queste settimana una trattativa in extremis con Proges e altri soggetti operanti nel settore. I sindacati, in questa delicata fase, hanno dato il contributo proponendo laddove possibile di valutare un piano di riassunzioni, scaglionato nel tempo. La proposta rilanciata prevede infatti la riassunzione in tre anni di almeno 26-30 lavoratrici, mentre per le altre 20 si prospettano altre strade. Martedì (12 giugno) i sindacati Cgil, Cisl e Uil si riuniranno in assemblea con i lavoratori per fare il punto della situazione e valutare le proposte dell’amministrazione comunale.