Rsa, salvi 44 posti di lavoro

13 giugno 2018 | 10:42
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Rsa, salvi 44 posti di lavoro
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Rsa, salvi 44 posti di lavoro
Rsa, salvi 44 posti di lavoro
Rsa, salvi 44 posti di lavoro
Rsa, salvi 44 posti di lavoro

Potrebbe essere definito un accordo ‘in fieri’ quello che punta a salvare gran parte dell’occupazione delle case di riposo comunali di Lucca. Un punto di partenza, un work in progress, sostanzialmente, che poggia però su alcuni punti fermi, oggetto stamani (13 giugno) della sigla dell’intesa alla presenza del prefetto Maria Laura Simonetti. I capisaldi sono la ricollocazione a partire dal 1 luglio – e comunque a stretto giro dalla chiusura della Rsa Villa S. Maria – di 44 lavoratori che saranno reimpiegati non soltanto da Proges, la cooperativa che gestisce le altre due strutture comunali della Pia Casa e di Monte S. Quirico ma da altri soggetti contattati dall’amministrazione, e la riqualificazione professionale dei lavoratori non in possesso di qualifiche specifiche, per favorirne il reintegro e la riassunzione, con costi di formazione a carico dell’amministrazione comunale.

Ma l’accordo siglato oggi tra Comune di Lucca, Asl, Kcs caregiver e sindacati – Uil Fpl, Fiscascat Cisl e Fp Cgil – e altre ditte e cooperative, cerca di fornire soluzioni anche ai circa 12 esuberi dell’appalto in concessione per Pia Casa e Rsa Monte S. Quirico. Che potranno beneficiare, anche loro, dunque, della formazione gratuita come il resto dei dipendenti in attesa di riassunzione di Villa S. Maria e entrare a far parte di un ‘bacino unico’ da cui le cooperative che hanno sottoscritto l’accordo con le parti si impegnano ad attingere in futuro in caso di fabbisogno di personale.
Restano ‘fuori’ dal conto circa 17 dipendenti, ma si tratta di lavoratori con mansioni che difficilmente possono trovare una ricollocazione nell’immediato: si tratta per lo più di addetti allo sporzionamento dei cibi o alle pulizie. Anche a loro si è pensato, non solo per la messa a disposizione delle risorse per i corsi di formazione – ne partirà uno di 900 ore per operatori socio assistenziali -, ma anche perché all’intesa partecipano ditte che potrebbero richiedere quelle professionalità.
Il Comune, dal canto suo, oltre alla destinazione dei risparmi sull’appalto di risorse per la riqualificazione professionale, si impegna a portare a 30 le quote sociali, già per l’anno in corso, a fronte delle 28 erogate per Villa S. Maria, con un saldo quindi più che positivo: “L’impegno ad aumentare le quote sociali, nella rivoluzione delle nuove normative regionali e in regime di libera scelta è l’unico volano a creare occupazione nel settore dell’assistenza agli anziani”, ha chiosato l’assessore al sociale del Comune di Lucca, Lucia Del Chiaro, affiancata dal sindaco: “Sul nostro operato – ha precisato il primo cittadino – non ci sono ombre. Abbiamo lavorato nell’ottica della trasparenza per arrivare ad un accordo che potesse garantire gli anziani ma anche la forza lavoro operante nelle case di riposo”.
In base all’accordo siglato dopo mesi di trattative non senza momenti di tensione, la cooperativa Proges, che attualmente ha in gestione le due rsa comunali di Monte Stan Quirico e della Pia Casa, si è impegnata ad attingere progressivamente dal bacino, per la copertura della dotazione organica necessaria al rispetto dei parametri regionali, almeno 25 persone. La cooperativa La salute, nel complesso del sistema delle strutture proprie o che ha in gestione, si è impegnata ad attingere progressivamente dal bacino, in presenza delle professionalità necessarie, almeno 15 persone; mentre la cooperativa La mano amica ha formalizzato il suo impegno rispetto al bacino in almeno 4 persone. Tutti gli altri sottoscrittori dell’accordo sono ugualmente impegnati ad attingere dal bacino per le esigenze occupazionali che si manifesteranno nel periodo di efficacia dell’intesa, ovvero fino al 31 dicembre 2022. Sarà l’amministrazione comunale a mantenere aggiornato l’elenco con il nominativo e la qualifica degli operatori. Le ditte firmatarie per procedere alle assunzioni dovranno utilizzare terne progressive, che saranno formate dall’amministrazione comunale in base all’anzianità di servizio.
Per la cooperativa La Salute le prospettive potrebbero essere ancora migliori di quelle formalizzate nell’intesa di oggi. “Con il privato intenzionato ad aprire una nuova Rsa a Maggiano – spiega Michele Massari della Fp Cgil – abbiamo studiato nel dettaglio il piano del fabbisogno di personale, che complessivamente sarà di 34 unità. Potrebbero quindi aprirsi nuove prospettive di assunzioni, agendo sia sulla formazione del personale in Naspi, ovvero in cassa integrazione per il settore, sia con l’aumento delle quote sociali a cui si impegna l’amministrazione comunale”. Dal canto suo, anche Mauro Rossi, responsabile della zona distretto della Piana di Lucca per l’Asl Toscana Nord ovest, sottolinea l’importanza della formazione che nell’accordo viene resa gratuita (ma ovviamente non obbligatoria) per quei lavoratori che vorranno sfruttare il periodo di disoccupazione per qualificarsi: “Le strutture devono attingere a personale formato secondo i criteri stabiliti dalle procedure per l’accreditamento regionale – ha fatto notare – e quindi è chiaro quanto sia importante il percorso formativo offerto dalla firma di questo accordo”.
“Questa intesa – ha voluto poi sottolineare Giovanni Bernicchi di Fisascat Cisl – è doppiamente importante perché è vero che è nata per la situazione determinata dalla chiusura della Rsa Villa S. Maria, ma ha consentito di recuperare un percorso che non era stato possibile per la vertenza sugli esuberi prodotti dall’affidamento in concessione a Proges delle altre due Rsa comunali”. “Partivamo da una situazione piuttosto complessa – ha fatto poi notare Pietro Casciani, di Uil Fpl -, perché non si trattava di seguire le questioni occupazionali di un nuovo appalto, ma di partire dalla chiusura di una struttura con tutti i dipendenti a casa. L’invito ai lavoratori che resteranno in una prima fase disoccupati è quello di partecipare in modo massiccio ai corsi di formazione”. Perché costituiranno uno scivolo verso la riassunzione. Che non necessariamente, a quel punto, dovrà essere in una struttura per anziani, ma nei vari ambiti del sociale.
Un po’ lo stesso percorso che intraprenderà la struttura di villa S. Maria. La Rsa, infatti, come ben noto, chiuderà i battenti con la fine del mese di giugno. L’amministrazione comunale conferma, anche nell’accordo sottoscritto oggi, l’intenzione di procedere ad una gara per l’affidamento in concessione al privato ma non vincola la struttura ad Rsa: “La destinazione – ha chiarito l’assessore Del Chiaro – resterà ovviamente sociale, ma l’oggetto previsto per la convenzione stabilirà che la struttura sia utilizzata ad integrazione dei servizi socio sanitari. Questo è stato deciso per rendere interessante la gara per il privato che, fatta una valutazione, sul territorio possa decidere in che settore sociale investire, sulla base del reale bisogno del territorio”. Nel farlo, però, dovrà tenere conto della clausola sociale che il Comune nella firma dell’atto di oggi si è impegnato a far figurare nel bando di gara: in caso di assunzioni il privato dovrà attingere dal bacino di esuberi delle Rsa.
L’accordo così composto porta le firme dell’amministrazione comunale, dell’azienda Usl Toscana nord ovest, di Fp Cgil, Fiscascat Cisl, Uil Fpl, Kcs caregiver cooperativa sociale, cooperativa Proges, cooperativa La saluta, cooperativa Il castello, cooperativa La mano amica, Polaris – cooperativa sociale di tipo b, Idealcoop onlus, gruppo Giannecchini, centro per l’impiego di Lucca.

Rob. Sal.